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Regionali Lazio, Rosati: “Clima buono, Zingaretti può aiutare il Pd nazionale”

L'intervista all'esponente democratico Antonio Rosati

Pubblicato:22-02-2018 11:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:30

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ROMA – A pochi giorni dal voto del 4 marzo, l’esponente dem Antonio Rosati coglie il “clima positivo” che si respira nel Lazio a favore di Nicola Zingaretti, “capace di presentare uno schieramento largo di centrosinistra credibile”. Tanto che, al contrario di chi dice che la coincidenza con le Politiche possa comportare rischi per il governatore uscente, per Rosati “Zingaretti può aiutare il Pd nazionale”. E per il futuro, l’amministratore unico di Arsial annuncia “5mila ettari di terre pubbliche laziali da dare in affitto”.  Ecco l’intervista raccolta con l’agenzia di stampa Dire

– Mancano pochi giorni al voto del 4 marzo. Che clima respira a Roma e nel Lazio, dove i cittadini sono chiamati a scegliere il nuovo governo regionale?

“Trovo un clima buono, positivo, per due ragioni. La prima per la capacità di Nicola Zingaretti di costruire un’alleanza larga, dando fiducia a uno schieramento di centrosinistra credibile, perché in questi cinque anni di governo non c’è stata alcuna polemica, né frattura. Nicola ha avuto l’indubbia qualità e capacità di ascoltare e unire, nella convinzione che da soli non facciamo nulla. La seconda ragione la trovo parlando con le persone che riconoscono il buon lavoro fatto. In primis, ridando una grande dignità alla Regione Lazio, che non è più la Regione degli scandali, delle spese pazze, dei Suv acquistati dai consiglieri regionali, ma è una Regione che fa bene, con dignità e con una squadra credibile. C’è ancora moltissimo da fare, ma per esempio il risanamento sanitario e quello economico-finanziario hanno qualcosa di titanico. E poi voglio sottolineare il cambio radicale che c’è stato nel trasporto pubblico, che considero uno dei pilastri dell’uguaglianza tra i cittadini: aver emesso l’85% di nuovi treni e aver risanato il Cotral è stata un’opera straordinaria della Giunta Zingaretti, in particolare dell’assessore Civita. Infine, do anche un grande significato alle politiche per il lavoro: il Lazio ora è in testa per le startup, con un programma portato avanti per i giovani, ‘Torno subito’, che ha dato grandissime speranze. Ecco, lo slogan della campagna elettorale di Zingaretti, ‘Per andare avanti, tutti’, è il senso di questa politica che, spero, potremo proseguire nel prossimo mandato”.

– Anche nel mondo agricolo la Giunta Zingaretti con l’Arsial ha introdotto più di una novità. Se il governatore verrà riconfermato, quali saranno i prossimi passi?

“Abbiamo fatto delle iniziative importanti e innovative: siamo stati i primi a riaprire il dibattito sull’uso delle terre pubbliche in Italia. Dopo più di 40 anni abbiamo fatto un bando, assegnando 350 ettari, e siamo pronti, grazie a un lavoro straordinario dell’assessore Sartore, a fare un altro bando a Castel di Guido per assegnare duemila ettari. Per i prossimi anni, utilizzando al meglio i terreni delle università Agrarie, potremmo affittare cinquemila ettari di terra pubblica da mettere al servizio di una grande esperienza produttiva, soprattutto in biologico, dunque anche con grande sostenibilità aziendale”.


– Tuttavia, c’è chi dice che votare per la Regione e per il Governo nazionale può diventare un rischio per Zingaretti. Che cosa ne pensa?

“Certamente il Pd si trova in un crocevia elettorale nazionale difficile, è inutile nasconderlo e i sondaggi lo dimostrano. Ma c’è una gran parte di indecisi che sceglierà in questi ultimi giorni. E a me piacerebbe adesso dare un segnale potente che vede il Partito democratico affermare la volontà di combattere le solitudini e le disuguaglianze. Un segnale di fiducia, ma anche di necessità: far comprendere che dietro l’angolo c’è un disegno della destra italiana che punta al caos, anche Forza Italia sta perdendo i toni moderati e le tensioni di questi giorni ricordano, in forme diverse, scenari del Ventennio. I grandi storici lo hanno dimostrato: non c’è un fascismo buono e un fascismo cattivo, è stato concretamente una grande tragedia italiana. Questo va ricordato. In questo quadro, penso invece che Zingaretti dal Lazio possa aiutare il Pd nazionale. Con una preghiera, però, che faccio al mio partito: far conoscere bene la lista, che è molto buona, e il programma. Il Pd del Lazio deve costruire incontri facendo leva sull’entusiasmo, ancora grande, dei suoi militanti”.

– Nel dibattito elettorale il candidato del centrodestra, Stefano Parisi, si è scagliato contro Goffredo Bettini e il modello Roma che ha caratterizzato le Giunte Rutelli e Veltroni di cui lei ha fatto parte. Vuole replicare?

“Trovo le affermazioni di Parisi molto sorprendenti e gravissime. Il modello Roma è un modello che, come tutte le esperienze importanti, si è esaurito, ma è stato la rinascita della Capitale dal ’93, invidiato e studiato anche in tante città del mondo. Pensare che la Magistratura sia stata non solo distratta, ma complice lungo 15 anni, con migliaia e migliaia di delibere a cui anche io ho partecipato e decine di miliardi di euro che hanno ridato dignità alla città, non solo è ridicolo, ma anche un po’ delirante. Parisi ignora la città e la sua storia affermando il falso. Ricordo che Goffredo Bettini è un intellettuale e dirigente di grande spessore, rispettato da tutto il panorama politico, Parisi si informi con Gianni Letta o Storace, che pure non fanno sconti, educando molti di noi al rigore, studio, contro ogni settarismo. Insieme a Rutelli e Veltroni, e oggi con Zingaretti, sono nomi che danno orgoglio alla sinistra”.

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