NEWS:

Aborto, Civati: “Parte la campagna #obiettiamolasanzione e modifichiamo la legge 194”

Oggi parte la campagna #obiettiamolasanzione contro un decreto del Governo

Pubblicato:22-02-2016 16:38
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:01

Sanita_medici_dottori
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Sanità_medici_dottoriOggi parte la campagna #obiettiamolasanzione contro un decreto del Governo del 15 gennaio che ha innalzato le sanzioni contro l’aborto clandestino fino a 10 mila euro. “Molte reti stanno rilevando come a venir penalizzate siano ancora una volta le donne che a causa dell’elevato numero di obiezioni di coscienza negli ospedali non vedono più garantito il diritto all’interruzione di gravidanza e vengono anche punite in maniera pesantissima. Un paradosso assurdo: lo Stato dovrebbe prima di tutto garantire la corretta applicazione della 194 se vuole davvero scoraggiare la pratica degli aborti clandestini. Invece negli ospedali si registrano percentuali di obiezione che sfiorano il 70% con il progressivo smantellamento di una legge che aveva fatto dell’Italia un esempio a livello internazionale”. Lo dice il deputato di Possibile Pippo Civati.

Nel 2016 la donna “non ha più la possibilità di interrompere una gravidanza in sicurezza senza dover affrontare anche gli ulteriori disagi legati a strutture sanitarie che diventano respingenti, invece di seguire e supportare chi prende una decisione già di per sé difficilissima. Possibile è con chi oggi denuncia questo nuovo arretramento sul fronte dei diritti: già un mese fa abbiamo lanciato una proposta di legge per modificare la legge 194 e consentirne la corretta applicazione. Questa proposta ora è stata depositata: il cuore della legge prevede che negli ospedali sia garantito almeno il 50% di personale non obiettore di coscienza e che il il Servizio sanitario nazionale istituisca un numero telefonico gratuito per dare ampia informazione agli utenti rispetto alle modalità di applicazione della legge su tutto il territorio. Ci sembra una misura minima di civiltà”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it