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Vargiu: “Torino ci restituisca l’Orfeo”. Fu ‘deportato’ nel 1762

CAGLIARI - Un appello al ministro dei Beni culturali Dario

Pubblicato:22-02-2016 13:50
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:01

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franceschiniCAGLIARI – Un appello al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini affinché il “mosaico dell’Orfeo”, opera di “straordinaria bellezza e interesse”, faccia il suo ritorno a Cagliari, dove fu rinvenuta nel 1762, prima di essere “trafugata” dai piemontesi un anno dopo. È l’iniziativa del deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu, candidato sindaco alle prossime amministrative del capoluogo sardo, che in un’interrogazione chiede quali iniziative il governo intenda assumere per consentire il rientro in Sardegna del mosaico pavimentale, attualmente esposto al Museo archeologico di Torino, ed “emerso” in maniera quasi casuale nel quartiere cagliaritano di Stampace circa tre secoli fa.

“Tale meraviglia ritrovata attirò immediatamente l’occhiuta attenzione dei piemontesi che, nel 1762, diedero incarico all’intendente generale, cavalier Gemiliano Deidda, di disporre il trasferimento in terraferma del manufatto- ricostruisce la vicenda Vargiu-. La deportazione dell’Orfeo a Torino inferse purtroppo danni clamorosi al manufatto, che venne diviso in varie spedizioni separate, alcune delle quali andarono perdute o irrimediabilmente danneggiate, con sparizione di alcune delle scene che erano originariamente raffigurate nel mosaico”.

Attualmente, la parte “salvata” del mosaico “è esposta presso il museo archeologico di Torino- continua- divisa in quattro frammenti, il più grande dei quali raffigura Orfeo e la sua lira ed è considerata una delle più belle raffigurazioni del personaggio mitologico”.
Il rilancio dell’immagine di Cagliari, “capitale italiana della cultura 2015, passa decisamente attraverso il recupero delle ricchezze artistiche e archeologiche indebitamente sottratte all’Isola dai suoi dominatori- conclude Vargiu-. In particolare, l’Orfeo della Villa di Tigellio, ha tutte le carte in regola per contribuire alla caratterizzazione dell’offerta museale cittadina, potendo diventare in prospettiva una delle icone di Cagliari”.


di Andrea Piana, giornalista

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