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Congo, l’attivista Mbiye: “Basta violenze, denunciamo all’Aia”

La Repubblica Democratica del Congo e' teatro di violenze indescrivibili, in particolare contro le donne

Pubblicato:22-01-2018 16:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:23

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ROMA – “La Repubblica Democratica del Congo e’ teatro di violenze indescrivibili, in particolare contro le donne. Per questo, tra le varie iniziative che seguiamo, stiamo cercando anche di adire la Corte penale internazionale dell’Aia”. A parlare con la DIRE e’ Suzanne Mbiye Diku, presidente di Tam Tam d’Afrique, una onlus italiana fondata nel 2007 che riunisce donne congolesi con l’obiettivo di “promuovere la cultura, l’integrazione, il rispetto dei diritti umani soprattutto a partire dalle donne”.

Le donne sono oggetto di violenze e lo stupro e’ impiegato da anni come “arma di guerra”

Sono almeno 15mila i casi accertati dalle Nazioni Unite dagli anni Novanta al 2015. Dalla fine del 2015 poi il Paese e’ scosso da un’ondata di proteste per il rifiuto del presidente Joseph Kabila di rispettare la scadenza del suo mandato e indire nuove elezioni. E’ per denunciare questo deficit di democrazia che le donne di Tam Tam d’Afrique intendono portare il governo del loro Paese davanti alla Corte di giustizia internazionale. “Gia’ la Francia lo ha fatto, mentre da piu’ parti hanno lanciato delle petizioni. Anche noi vogliamo partecipare”, spiega Mbiye Diku. Nella convinzione che “la democrazia, per essere reale, deve partire da tutte le componenti sociali, e in particolare dalle donne”.

Sempre piu’ di frequente si verificano proteste da parte di chi chiede le dimissioni di Kabila

L’ultimo episodio ieri, con cortei in molte localita’, sei morti negli scontri con le forze di sicurezza e oltre 200 arresti. Ma per Suzanne Mbiye Diku gia’ quella del 31 dicembre, “con la repressione e l’impiego dell’esercito contro i manifestanti, ha fatto capire al mondo quali sono le condizioni di vita nel nostro Paese. La situazione – sottolinea l’attivista – e’ drammatica ed allarmante, ma finalmente c’e’ stata una risposta: una resistenza pacifica che viene dalla Chiesa cattolica, a cui di recente si e’ aggiunta quella protestante. Abbiamo superato il muro della paura, e siamo fiduciosi in un futuro prossimo di liberta’ e di sviluppo per il nostro Paese”. Tam Tam realizza iniziative di raccolta fondi a Roma e nel Lazio, anche per sostenere i progetti di una ong congolese che si occupa di occupa di istruzione femminile.


https://youtu.be/XajULPwhBZw

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