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Rigopiano, i dispersi sono 24, le persone salvate 9. Trovato un corpo: vittime sono 6

Le operazioni di ricerca proseguono ma ci vuole cautela, perchè è difficile orientarsi dentro l'edificio crollato

Pubblicato:22-01-2017 12:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:49

tragedia di rigopiano
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ROMA  –  Resta fermo a nove il numero delle persone estratte vive dalla prigione di ghiaccio dell’Hotel Rigopiano, mentre si lavora per cercare altre presenze sotto le macerie del resort crollato e trascinato via dalla violenza della slavina che lo ha centrato in pieno nel pomeriggio di mercoledì 18 gennaio.

INDIVIDUATO CADAVERE DI UN UOMO, IN CORSO RECUPERO

A Rigopiano, alle 16 e 45, i Vigili del fuoco hanno individuato all’interno della struttura il corpo senza vita di una persona di sesso maschile. Sono in corso le operazioni di recupero. Lo fa sapere la Prefettura di Pescara. Si tratta quindi della sesta vittima ufficiale, individuata sinora, della slavina che ha distrutto l’hotel Rigopiano.


Intanto, la prefettura dell’Aquila ha ufficializzato che il numero dei dispersi è salito a 24: a quelli gia’ indicati e’ stato aggiunto un ragazzo senegalese lavoratore dell’albergo, da considerare quindi nel numero dei dispersi. Resta invariato il numero delle persone salvate, 9 oltre alle due persone raggiunte nel primo momento.

Nel corso della giornata di ieri sono stati identificati i corpi delle ultime due vittime recuperate: Rosa Barbara Nobilio e Sebastiano Di Carlo.

Le ricerche stanno procedendo su due fronti opposti, da un lato i Vigili del fuoco stanno avanzando all’interno della struttura lungo il percorso che ha consentito il ritrovamento dei 9 superstiti. Le difficolta’ consistono nella necessita’ di aprire varchi attraverso murature di elevato spessore per accedere ai locali successivi. Parallelamente stanno operando sul fronte nevoso esterno per consentire l’apertura di ulteriori varchi sul lato opposto della struttura, per il raggiungimento e l’ispezione piu’ rapida dei locali.
L’avanzamento dei mezzi meccanici di ausilio viene assicurato dal personale del Soccorso Alpino che sonda la neve, tracciando la pista da seguire.

PROTEZIONE CIVILE: DISPERSI SONO 23, SI CERCA ANCORA

A Rigopiano “il numero dei dispersi è sceso a 23” con “il ritrovamento della sesta vittima”. Attualmente “si continua a cercare” tentando di “trovare altre vie di accesso all’albergo scavando lateralmente e cercando di liberare le pareti esterne dell’albergo”. Così Paolo Molinari del Dipartimento della Protezione Civile, nel corso di un punto stampa al Dicomac di Rieti, trasmesso da RaiNews24. “Il livello dell’allerta valanghe resta a 4”, aggiunge.

SI SPERA NELLE SACCHE D’ARIA, SERVE CAUTELA

A tenere viva la speranza, spiegavano già ieri i soccorritori, è la convinzione che all’interno dell’albergo si possano essere create delle sacche d’aria dove alcuni ospiti potrebbero aver trovato rifugio. “Siamo di fronte a una situazione non semplice si lavora all’interno di un edificio che è crollato, dove è diventato complicato orientarsi. Si avanza ma con molta, molta cautela”, è il messaggio che arriva da chi è impegnato nelle operazioni di soccorso. “Ci rendiamo conto che questa cautela rallenta le operazioni di ricerca e recupero ma è assolutamente necessario procedere in questo modo, non si può rischiare altro ancora”.

CURCIO: LAVORIAMO CON LA SPERANZA CHE CI SIANO ANCORA VIVI

“Dico che chi lavora in quelle condizioni lavora come se ci fossero da recuperare ancora persone vive. La speranza c’è sempre. Perchè quelle condizioni tecniche difficilissime possono aver dato luogo a situazioni molto particolari”. Lo dice il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, intervenendo a ‘In mezz’ora’ su Raitre, parlando della tragedia all’hotel Rigopiano.

LA SLAVINA? PESANTE 120.000 TONNELLATE

La slavina che ha investito l’hotel Rigopiano di Farindola aveva un peso di 120.000 tonnellate, pari a 3.500 tir a pieno carico. E’ la stima fatta dai Carabinieri forestali del Meteomont. “Non è certo che il distacco sia stato causato dal terremoto” ha detto il colonnello dei Carabinieri forestali Vincenzo Romeo ai microfoni di SkyTg24.  Come hanno stimato i Carabinieri, a staccarsi sarebbe stato un fronte di 400 metri, spesso due metri e lungo un centinaio di metri. Questo ha movimentato 200.000 metri cubi di massa nevosa, che si stima abbia  dalle 40 alle 60.000 tonnellate (partendo dal peso di 200 chilogrammi a metrocubo). Questo, però, sarebbe il peso della valanga al momento del distacco. Una volta scesa a valle e precipitata alla velocità di 100 chilometri orari, si è umidificata e ha raddoppiato  il peso , raggiungendo quindi le 120.000 tonnellate.

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