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In manovra deroghe per l’iscrizione agli albi, Aifi: “No sanatorie sulla pelle dei cittadini”

ROMA - "Abbiamo appreso che l’emendamento 1.6003 alla legge di bilancio prevede che 'chi ha svolto professioni sanitarie senza il possesso

Pubblicato:21-12-2018 10:59
Ultimo aggiornamento:21-12-2018 10:59
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senato
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ROMA – “Abbiamo appreso che l’emendamento 1.6003 alla legge di bilancio prevede che ‘chi ha svolto professioni sanitarie senza il possesso di un titolo abilitante ed idoneo per l’iscrizione all’albo professionale, per un periodo minimo di 36 mesi, anche non continuativi, negli ultimi 10 anni, potrà continuare a svolgere le attività professionali previste dal profilo della professione sanitaria di riferimento purché si iscriva, entro il 31 dicembre 2019, negli elenchi speciali ad esaurimento istituiti presso gli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione’. È di per se già grave che un tema così delicato non sia stato minimamente discusso con le rappresentanze delle professioni sanitarie prima di presentare l’emendamento, ma se fosse approvato un emendamento simile nel maxi-emendamento assisteremmo al paradosso che chi ha lavorato come dipendente o autonomo svolgendo attività riconducibili a quelle di una professione sanitaria come il fisioterapista o altra professione, senza titoli di studio abilitanti all’esercizio, verrebbe iscritto in elenchi speciali, potendo così continuare ad esercitare abusivamente”. Così in una nota AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti).

“Manca la previsione di quali titoli di studio permetterebbero tale iscrizione, mancano le modalità di verifica delle reali competenze degli iscritti agli elenchi speciali necessarie per potersi occupare della salute delle persone.
Una assurdità totale. Nessuno, politica o sindacati, potrà cavarsela con la scusa di aver salvato posti di lavoro. Sono state costruite ad arte in queste settimane teorie senza fondamento da chi voleva tentare di arrivare a questa sanatoria tombale. Chi ha conseguito un titolo non abilitante può già oggi continuare a fare quello che quel titolo gli consente ma non gli deve essere permesso di esercitare di fatto una professione sanitaria, come invece implicitamente l’emendamento ammette! Contiamo fino alla fine nel buon senso della politica, ma se un emendamento del genere dovesse essere approvato nella legge di bilancio l’Associazione Italiana Fisioterapisti si mobiliterà insieme a decine di migliaia di professionisti sanitari, per poter veramente vedere tutelato il diritto dei cittadini di mettere la propria salute nelle mani di ‘veri’ professionisti sanitari”, conclude la nota di AIFI.


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