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Bullismo, M5s denuncia: “Numero verde inattivo da mesi. E gli sms li pagano gli utenti”

I deputati del Movimento 5 stelle chiedono al ministro se il numero verde sia stato disattivato

Pubblicato:21-12-2016 12:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:26

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ROMA – “Il ministero dell’Interno nel 2014 aveva attivato uno specifico numero verde (43002) per contrastare il bullismo e la droga nelle scuole italiane. Diciamo aveva perché, alla luce di alcune segnalazioni, emerge che a questo numero verde non risponde più nessuno dal settembre 2016. Il problema della disattivazione del servizio è stato sollevato da oltre un mese al ministero referente ma nulla è cambiato”. Così i deputati M5S in commissione Affari Sociali commentano l’interrogazione al ministero dell’Interno a prima firma Marialucia Lorefice. “Non bastasse, abbiamo rilevato come, inviando un sms al presunto numero verde- proseguono-, contrariamente a quanto dichiarato dal ministero all’atto del lancio del servizio nel 2014, il costo venga addebitato all’utente che lo invia. Il servizio dunque non è neppure gratuito”, denunciano i parlamentari grillini.

“Ricordiamo- proseguono- che il numero consentiva, attraverso un sistema di smistamento, il coordinamento delle prefetture, il coinvolgimento dei commissariati e dei comandi territoriali dei Carabinieri, per consentire alle forze dell’ordine interventi tempestivi al fine di supportare i ragazzi e le famiglie nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno del bullismo e della piaga della droga. Al titolare del Viminale chiediamo dunque se tale servizio sia stato effettivamente disattivato e quali siano eventualmente le ragioni che hanno dettato questa scelta e di indicare quale era la spesa preventivata per l’erogazione del servizio oggi disattivato. Infine, chiediamo al ministero dell’Interno di indicare quali saranno le prossime iniziative concrete e durature in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo che il ministero intenda attuare per aiutare i ragazzi e le loro famiglie e se sono previsti incrementi di spesa in materia”.


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