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Corruzione, per il 90% dei cittadini è ‘colpa’ dei politici

SAN MARINO - Nove sammarinesi su dieci pensano che la corruzione sia legata ai politici, e per l'80%

Pubblicato:21-12-2015 17:53
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:44

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SAN MARINO – Nove sammarinesi su dieci pensano che la corruzione sia legata ai politici, e per l’80% di loro le cause sono riconducibili ai “rapporti troppo stretti tra politica e affari”. Questo sentimento va circoscritto alle persone che hanno risposto ai questionari sulla “percezione della corruzione” spediti nel luglio del 2014 a 13.446 famiglie del Titano, delle quali hanno risposto in 2.232, cioè il 16,6%. A fornire i dati, questa mattina, è stato il gruppo di lavoro che si è occupato dell’iniziativa, che ha incontrato la stampa a Palazzo Begni per illustrare le percentuali emerse dalle risposte delle oltre 2mila famiglie sammarinesi. Un’iniziativa che si allaccia all’attività del Greco, l’organismo del Consiglio d’Europa contro la corruzione che proprio alla repubblica aveva chiesto di attivarsi in questo senso. E che terrà conto dei risultati in un rapporto che pubblicherà nel giugno prossimo.
Entrando nel dettaglio delle cifre, il 91,35% di chi ha risposto pensa che la corruzione si possa “riscontrare” nella categoria dei politici, mentre quasi il 59% indica anche i “funzionari pubblici del territorio”, seguiti in classifica dai colleghi dei “settori commercio e industria”, con il 45% abbondante. Il 54% circa ritiene che il fenomeno sia diffuso“, mentre il 42% lo valuta come “presente”. Similarmente, il 43% di chi ha risposto ha l’impressione che negli ultimi 3 anni la corruzione sia aumentata, mentre il 36% scarso la giudica come “invariata”. In questo senso, a indicare un calo è poco più del 7,5%.

s.marino_corruzioneRicevere tangenti a San Marino è una pratica “diffusa” per il 42% circa, “presente” per il 50%, “rara” per il 5% abbondante. Il motivo? Secondo l’81% di chi ha partecipato al questionario ci sarebbero “rapporti troppo stretti tra politica e affari“. Ma il dito viene puntato anche contro “molte nomine di funzionari pubblici non basate su merito e qualifiche”, indicate come responsabili da circa il 66% di chi si è espresso. Poco inciderebbe, invece, la crisi economica: a indicarla, infatti, è il 13% dei 2.232 sammarinesi che hanno preso in mano la penna per rispondere.
Quando si passa all’attività dei cittadini la musica cambia: l’80% afferma che nessuno, nell’ultimo anno, gli avrebbe “chiesto o si aspettasse una tangente per un servizio dovuto”. Ma il 13,5% sostiene di aver vissuto questa esperienza almeno una volta. Il 52,5% afferma inoltre di non aver mai denunciato fenomeni di corruzione, anche piccoli. Una percentuale alla quale si affianca quella di chi le segnalazioni le ha fatte: il 13,12% di chi ha risposto. A destare sospetti verso i corrotti, secondo quasi tre sammarinesi su quattro, sarebbe “l’inspiegabile tenore di vita di alcuni soggetti rispetto al loro lavoro”. Ma anche la “mancanza di fiducia nelle istituzioni” ha il suo peso, influenzando quasi il 40% di chi ha risposto. Alla domanda che chiedeva di indicare a chi spetta il compito di “combattere la corruzione”, si registra un pareggio fra il “governo” e “l’autorità giudiziaria”, indicati in entrambi i casi dal 64% degli interpellati (questo, come altri quesiti, prevedeva la possibilità di risposta multipla). Seguono la società civile (52% circa) e le forze di polizia (36% circa).

Il questionario prevedeva anche un ‘test’ in cui si chiedeva ai cittadini di valutare se determinate condotte potevano essere ricondotte alla corruzione. In alcuni casi, le risposte sono state lontane dalla realtà, con un caso particolare nel quale poco più un quarto degli ‘interrogati’ ha ritenuto che “se un agente di polizia acconsente a non elevare la dovuta sanzione a un motociclista a condizione che questo s’impegni a versare altrettanto a un istituto benefico” ci si trova di fronte a un caso di corruzione, come la legge prevede.
“I questionari sono stati elaborati seguendo un modello chiamato Eurobarometro- spiega il coordinatore del gruppo di lavoro, Eros Gasperoni- entro fine anno i risultati verranno inviati al Greco, che a metà 2016 redigerà il secondo rapporto di conformità su San Marino”, che rappresenta la situazione rispetto alle raccomandazioni fatte dall’organismo al Titano.
Quello che definisce un “alto grado di scoraggiamento” viene ritenuto “prevedibile” e “dovuto alla crisi economica”, oltre ad alcuni fatti di cronaca emersi negli ultimi mesi, come gli ‘arresti eccellenti’ legati alle indagini sul Conto Mazzini.
Per contrastare la corruzione, rileva Manuel Canti dal gruppo di lavoro, nel maggio del 2014 è stato attivato un numero verde che ha ricevuto “una sola telefonata fino a oggi”. Fra l’altro fuori tema, perché descriveva “un abuso sul lavoro”, precisa Stefano Palmucci, altro componente dell’organismo. Guardando al futuro, Gasperoni afferma infine che il gruppo riterrebbe ideale proporre, “ricalibrando le domande, un questionario simile all’interno delle scuole per scoprire quale percezione esiste fra gli studenti”.


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