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Bologna, acqua pulita nel Navile per combattere i cattivi odori

Progetto di riutilizzo delle acque di depurazione a cura di Regione Emilia-Romagna, Hera e consorzio della bonifica renana.

Pubblicato:21-11-2018 17:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:48
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BOLOGNA – Acqua pulita nel canale Navile per migliorare l’ambiente e dare una risposta al problema dei cattivi odori. E’ l’effetto del progetto di riutilizzo delle acque di depurazione, il primo in assoluto di questo tipo in Emilia-Romagna, frutto di un accordo tra Regione Emilia-Romagna, Hera e consorzio della bonifica renana con un investimento complessivo di 120.000 euro. Nella sostanza, una quota delle acque in uscita dal depuratore Hera di Corticella, tra i 300 e i 600 litri al secondo, verrà convogliata verso il Savena abbandonato, permettendo un maggiore afflusso di acqua lungo i quattro chilometri più problematici del canale Navile. La sperimentazione è in corso già dall’estate e ha permesso il recupero di mezzo milione di metri cubi d’acqua. Il progetto, spiega l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo, era “molto atteso dagli abitanti del Navile, perché risponde a problematiche spesso sollevate. Garantirà più biodiversità, meno cattivi odori e migliore qualità di acque, valorizzando due canali che segnano l’identità del territorio bolognese. Un modello da allargare ad altre aree del territorio regionale”.


I PROGETTI DI HERA

Hera guarda avanti: la multiutility è pronta ad applicare il modello ad altre realtà dell’Emilia-Romagna. “Speriamo che questa sia la prima di altre iniziative di questo tipo”, spiega infatti durante la presentazione alla stampa il direttore Acqua di Hera, Franco Fogacci. “Abbiamo altri tre depuratori che potrebbero essere usati allo stesso modo, a Rimini, Cesena e Modena”, elenca. Ma non si parte da zero. La depurazione delle acque, sottolinea ancora Fogacci, “in questa regione è un fiore all’occhiello, visto che siamo gli unici esentati dalle infrazioni europee”. Come Hera inoltre, “stiamo lavorando per recuperare oltre al biogas anche altri materiali dai fanghi di depurazione”.
Per quanto riguarda il Navile, il risanamento del corso d’acqua sarà completato nel 2020 con il restyling del tratto tra via Bovi Campeggi e il ponte della Bionda, per il quale c’è già stanziato un finanziamento di 1,5 milioni di euro. Sullo sfondo, ricordato però dal presidente della bonifica renana Giovanni Tamburini, c’è il tema della relativa scarsità dell’acqua nel nodo bolognese, almeno in relazione ai tanti usi. “Con questo progetto- spiega Tamburini- aiuteremo a dare una soluzione, certo parziale ma intelligente, al nodo di Bologna, senza costringere tutti noi a lottare per un’acqua che non c’e'”.

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