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No alla retorica e sì al rispetto, a Roma ‘La via delle donne’

Avvocato Catizone: "Fatti passi avanti, ma molto resta da fare"

Pubblicato:21-11-2017 10:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:54

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ROMA – Uscire dalle sabbie mobili in cui “spesso si rischia di affondare, a causa di un politicamente corretto che arriva a chiudere le donne nella categoria delle ‘minoranze’, così come di approcci ideologici fermi al secolo scorso”. E’ quanto contenuto nell’appello ‘La via delle donne’, del gruppo di associazioni promosso dalle avvocate Andrea Catizone, Barbara Pontecorvo e Viviana Straccia.

Un appello, quello condiviso dalle responsabili di ‘Family Smile’, Solomon, Osservatorio sulle Discriminazioni’ e ‘Giuriste in Genere’, di cui si è dibattuto durante il convegno a Roma che ha avuto come madrina l’attrice Margherita Buy.

Quest’ultima protagonista della lettura di un testo “risalente al primo processo sulla violenza delle donne”. “In questo processo- spiega Catizone all’agenzia Dire- si vedeva già come la società, il diritto e il Tribunale, non rispondessero in maniera adeguata alla problematica della violenza contro le donne”. Sul banco degli imputati infatti “finivano coloro che la violenza la subivano. Oggi- continua l’avvocato- sono stati fatti molti passi in avanti”. Tuttavia, molti problemi devono ancora essere risolti: “Noi non rivendichiamo nuove leggi, ma una nuova cultura nel rapporto uomo-donna che parte dai primi anni di età. Molti non sanno ancora dove inizia la libertà dell’altro e dove finisce la propria. Negli anni dei primi amori è necessario fare un grande processo di educazione. Le relazioni inoltre devono avvenire su un piano paritario”. Non nuovi diritti quindi, “ma attuazione di quelli esistenti“.


Infine, per quel che riguarda i recenti fatti di cronaca, con esponenti del mondo del cinema, dello spettacolo e non solo, coinvolti in scuse di molestie sessuali se non vere e proprie molestie, Catizone specifica di “essere contraria ai processi sommari fatti su piazza e non nelle opportune sedi”.

“Le accuse- ricorda Catizone- vanno verificate. I processi su piazza sviliscono la portata e il senso di battaglie importanti come questa. Una donna deve imparare a dire di no quando si trova in situazioni di questo genere. C’è a questo proposito anche una responsabilità da parte del mono femminile di interrompere determinate dinamiche”, le cosiddette “vie facili”. Un equilibrio che si deve costituire “con un cambiamento culturale sia da parte degli uomini che delle donne”.

All’incontro, a piazza San Lorenzo in Lucina, moderato dalla giornalista Rai Serena Bortone, hanno partecipato le deputate Pd Fabrizia Giuliani e Donatella Ferranti (presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio), insieme alla vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini. Tra gli interventi anche quelli di Maria Monteleone, procuratore aggiunto e capo del pool antiviolenza presso la Procura di Roma, e la dottoressa Vittoria Doretti, ideatrice del protocollo ‘Codice rosa’, percorso di accesso al Pronto soccorso riservato alle vittime di violenze.

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