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Ecco ‘Go home’, con gli zombie ‘ghiotti’ di migranti

"Mentre lavoravamo al film, ci siamo accorti che la realtà assomigliava sempre più al film", dice la regista Luna Gualano

Pubblicato:21-10-2018 11:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:42
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ROMA – Un ragazzo di estrema destra, migranti e zombie. Sono questi gli elementi di ‘Go Home – A casa loro’, l’horror retorico diretto da Luna Gualano e scritto da Emiliano Rubbi. Presentato nella sezione ‘Panorama Italia’ di Alice nella città – kermesse parallela alla Festa del Cinema di Roma, che si terrà fino al 28 ottobre all’Auditorium Parco della Musica – il protagonista della storia è Enrico, interpretato da Antonio Bannò, un ragazzo di estrema destra intento a manifestare con il suo gruppo, contro l’apertura di un centro d’accoglienza.Ma un virus si propaga nell’aria scatenando un’apocalisse zombie e inaspettatamente i “nemici” di Enrico diventano la sua salvezza. Mentre fuori i morti camminano sulla terra, il giovane cerca in tutti i modi di farsi accettare dai migranti, che ha sempre ritenuto, per la sua ideologia, i “diversi” perche’ “prima gli italiani”.

‘Go Home’ e’ un film che porta al cinema gli zombie come metafora di una società ignorante, spaventata e aggressiva nei confronti di chi – secondo molti – è diverso, come nel caso dei migranti. “Il film non è un messaggio per la classe politica ma è per tutti. – ha raccontato Gualano ai microfoni dell’agenzia Dire – Man mano che io ed Emiliano lavoravamo al film, la realtà reale paradossalmente è arrivata ad assomigliare alla realtà filmica, per questo mi sento dire spesso che la pellicola è molto attuale e paradossalmente io preferirei che lo fosse un po’ meno. Questo purtroppo vuol dire che da quando abbiamo iniziato a lavorare sul film ad oggi la realtà è parecchio peggiorata. – continua la regista -. Abbiamo deciso di portare al cinema gli zombie perchè questi sono mossi da un istinto primario, dalla loro natura, insomma dall’ignoranza e non dal ragionamento e quindi incarnano bene la società attuale. Il sentimento d’odio in cui siamo immersi infatti non nasce dalla razionalità”.

Cosa c’è di meglio degli zombie per parlare di un odio cieco che diventa quasi rabbia e che non ha motivo di esistere? “Lo zombie non odia per qualche motivo – racconta Rubbi ai nostri microfoni – ed è esattamente quello che volevamo dire noi con questo film trasposto pero’ in una realtà più urbana, più reale purtroppo”. Nel cast – oltre a Bannò – Annabella Calabrese, Sidy Diop, Cyril Dorand Domche Nzeugang, Shiek Dauda, Mounis Firwana, Wajeeh Jaber, Papi Momar Diop e Awa Koundoul.


di Lucrezia Leombruni




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