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E il Comune ‘pesca’ sul fondo: a Roma le monetine delle fontane sono proprietà del Campidoglio. Che le utilizzerà per il restauro dei monumenti

Questa delibera, ha spiegato l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Giovanna Marinelli, "disciplina la raccolta delle monetine nelle fontane storiche. Queste monete verranno recuperate dalla Sovrintendenza e finalizzate al restauro dei monumenti.

Pubblicato:21-10-2015 17:23
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:40

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fontanone romaROMA – Da oggi le monetine lanciate da turisti e cittadini nelle fontane di Roma saranno di proprietà del Campidoglio, che le utilizzerà per il restauro dei monumenti della Città eterna. La Giunta capitolina ha infatti approvato oggi pomeriggio la delibera con cui Roma Capitale manifesta la propria volontà, come prevedono le norme, di essere ‘l’esclusiva e legittima destinataria ed accipiens delle monete lanciate negli invasi delle fontane storico-artistiche di Roma Capitale’, replicando in sostanza quanto già avvenuto nel 2011 per Fontana di Trevi – era l’epoca dei famosi furti di ‘D’Artagnan’, nel frattempo deceduto – anche ai monumenti di piazza di Spagna, piazza Navona, piazza Barberini, piazza della Rotonda, piazza del Popolo, piazza Colonna, piazza Santa Maria in Trastevere, piazza Mattei, e ancora piazza Esedra, il Fontanone del Gianicolo a piazza dell’Acqua Paola, via del Babuino, piazza del Quirinale, piazza Santa Maria Maggiore e piazza Madonna ai Monti.

A differenza di Trevi, i cui ‘ricavi’ vengono devoluti alla Caritas come da delibera della precedente amministrazione, con il provvedimento approvato oggi la Giunta stabilisce che le monetine raccolte dal Comune sul fondo delle vasche più famose della città sono da considerarsi come atto devolutivo in favore di Roma Capitale: chi le raccoglierà senza autorizzazione commetterà furto, e potrà essere perseguito e punito a norma di legge. Le entrate relative a questi ‘versamenti’ verranno vincolati alla posta del bilancio capitolino destinata al finanziamento degli interventi conservativi del patrimonio storico-artistico del Campidoglio, affidati alla Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali. Sempre della Sovrintendenza sarà il compito di predisporre e installare nei pressi di ognuna delle fontane in oggetto dei cartelli di avviso.

Questa delibera, ha spiegato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Giovanna Marinelli, “disciplina la raccolta delle monetine nelle fontane storiche. Queste monete verranno recuperate dalla Sovrintendenza e finalizzate al restauro dei monumenti. È un processo non così semplice come potrebbe sembrare perché le monetine vanno raccolte, selezionate, pulite e infine contate dalla Banca d’Italia, che trasferisce alla Sovrintendenza tutte le monete già in euro e poi il corrispettivo della conversione delle valute straniere”. Per l’assessore si tratta di “un modo per mettere a regime le donazioni che vengono fatte e che saranno destinate al restauro del patrimonio culturale e archeologico”. La Fontana di Trevi, ha concluso Marinelli, “non rientra tra queste perché c’è ancora in vigore una convenzione con la Caritas, che durerà ancora circa due anni”.


di Mirko Gabriele Narducci – giornalista

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