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Frasi su Hitler, Pezzetti (Museo della Shoah): “Netanyahu ambiguo, fuori dalla Storia”

Netanyahu ha sostenuto che Hitler non voleva sterminare gli ebrei, ma poi fu convinto dal leader palestinese dell'epoca...

Pubblicato:21-10-2015 15:13
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:40

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ROMA – Una ricostruzione “storicamente inesatta”, “fuori dalla storia” e che “suscita ambiguità”. E’ così che Marcello Pezzetti, direttore scientifico del museo della Shoah di Roma, commenta le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu che, in un discorso al congresso Sionista, ha detto che “Hitler non voleva sterminare gli ebrei, ma espellerli. Fu convinto alla soluzione finale dal Muftì di Gerusalemme, Haj Amin Al-Husseini, il leader palestinese all’epoca della II Guerra Mondiale”.

“Fare un’affermazione di questo tipo- aggiunge Pezzetti- è un fatto molto forte e bisogna avere un grande senso di responsabilità. I politici facciano i politici, gli storici facciano gli storici“, ammonisce il direttore del museo della Shoah, che sottolinea come le affermazioni di un politico possano essere spesso “approssimative e superficiali”. “Hitler ed il Muftì- prosegue Pezzetti- erano sicuramente alleati, ma il primo incontro che ebbero i due avvene alla fine del novembre del 1941. In quel momento lo sterminio era già in atto, non è quindi certo lui ad aver convinto Hitler alla soluzione finale. Dire che il Muftì ha una responsabilità sul processo decisionale è veramente molto azzardato: siamo fuori dalla storia, nel campo delle ipotesi del terzo tipo”.

La paura però, come molti osservatori fanno oggi notare, è che le affermazioni di Netanyahu siano mirate a fomentare il clima di conflitto con la controparte palestinese: “Non credo- prosegue Pezzetti- che Netanhyau volesse giustificare Hitler, quanto colpevolizzare in modo forte il Muftì. Ma Israele non ha bisogno di prendere questi argomenti per difendersi dalla situazione drammatica che sta vivendo. Non possiamo usare la storia per altri fini, la ricerca storica deve rimanere in quell’ambito“. “Non credo- conclude Pezzetti- che ci sia il pericolo di un qualche tipo di revisionismo sulla Shoah: è solo un’uscita infelice di un personaggio politico di primo piano che ha poca dimestichezza sulla storia”.


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