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Lorenzin: “Nessun divieto, ma se il bimbo è senza vaccino la scuola avvisa la Asl”

I dati recentemente forniti dall'Istituto superiore di sanità, ha aggiunto la ministra, descrivono una situazione che "non può che destare preoccupazione

Pubblicato:21-10-2015 14:58
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:40

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ROMA – “Quanto alla possibilità che sia previsto il divieto per i bambini non vaccinati di frequentare la scuola dell’obbligo, ricordo che la normativa vigente prevede, nei casi di mancata presentazione della certificazione comprovante l’avvenuta vaccinazione, che il dirigente scolastico comunichi entro cinque giorni il nominativo all’Asl di competenza, affinché la stessa intervenga per i tempestivi adempimenti”. Così Beatrice Lorenzin, ministra della Salute, rispondendo al question time alla Camera.

Il ministro Lorenzin vaccina i gemelli

“Il sistema vigente- ha proseguito- è pertanto finalizzato a far scattare l’allerta e consentire alle Asl informate tempestivamente di intervenire, senza tuttavia pregiudicare il diritto all’istruzione dei bambini, proprio per evitare che gli stessi siano doppiamente penalizzati”.


Ha sottolineato quindi la ministra: “Ogni eventuale modifica al predetto sistema, finalizzato a rendere maggiormente effettiva la copertura vaccinale, non può che essere rimessa ad una decisione del Parlamento”.

Intanto, ad oggi la vaccinazione è la misura di prevenzione “più efficace ed innocua– ha fatto sapere ancora Lorenzin- se confrontata con l’immunoprofilassi passiva, infatti, essa comporta meno rischi dal punto di vista delle reazioni allergiche allo choc anafilattico. Non posso non sottolineare che il successo dei programmi nazionali vaccinali si fonda sul raggiungimento del mantenimento delle coperture dei cicli vaccinali completi, a livelli tali da prevenire e controllare efficacemente la diffusione delle malattie infettive prevenibili con il vaccino”.

I dati recentemente forniti dall’Istituto superiore di sanità, ha aggiunto la ministra della Salute, descrivono una situazione che “non può che destare preoccupazione: è proprio per porre rimedio a tale criticità, quindi, che ho voluto fosse elaborato il nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale, attualmente all’esame della commissione Salute della conferenza delle Regioni che, oltre ad ampliare l’offerta vaccinale da parte del servizio sanitario nazionale, al fine di recuperare la cultura delle vaccinazioni, prevede l’adozione di un piano comunicazione istituzionale, recante iniziative svolte a fornire alla popolazione le informazioni dettagliate sui rischi delle complicanze delle malattie prevenibili- ha concluso- con i vaccini e i benefici della vaccinazione”.

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