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Anziani mai più soli, a Modena c’è il condominio sociale

È fondato su un modo di abitare "diverso" il patto di solidarietà alla base del welfare che il Comune di Modena sperimenta nella periferia est della città

Pubblicato:21-10-2015 13:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:40

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MODENA – Occuparsi a turno delle zone comuni dello stabile o aiutare le persone anziane dello stesso pianerottolo, e tanto altro ancora. È fondato su un modo di abitare “diverso” il patto di solidarietà alla base del welfare che il Comune di Modena sperimenta nella periferia est della città. Il nuovo “condominio sociale”, così si chiama il progetto, ha sede da oggi in via Gottardi 58-60, vicino al Policlinico, ed è stato inaugurato dalle Istituzioni insieme col vescovo Erio Castellucci.

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L’edificio è del Comune e Acer l’ha ripristinato con 100.000 euro, provenienti dalle locazioni locali. Nel condominio abitano quattro famiglie, individuate tra le liste d’attesa dell’Azienda casa, e 12 persone in condizione di fragilità, di cui due coppie di anziani, otto anziani soli e una ragazza adulta, per un totale di una trentina di persone. Se le famiglie sono state scelte attraverso i colloqui, gli anziani hanno avuto accesso agli alloggi (mini-appartamenti senza barriere architettoniche e adatti a utenti disabili) con un bando dell’assessorato al Welfare tramite cui ne saranno assegnati altri sette ancora disponibili. Gli anziani non completamente autosufficienti risultano proprio i principali inquilini: si tratta di persone comunque in grado di provvedere ai bisogni primari, la cui fragilità è dunque legata alla solitudine. I vicini di casa sono invece nuclei con due o anche quattro figli (complessivamente una dozzina) che per reddito rientrano nelle condizioni per poter accedere agli affitti concordati, e che in via Gottardi beneficeranno di affitti calmierati. In particolare ne usufruiscono tre famiglie italiane e una di origine marocchina, che è anche la più numerosa, con nonna e quattro figli, di cui due universitari e due adolescenti, che vivono con mamma e papà.


Gli appartamenti disponibili all’interno del condominio sono in tutto 19, dei quali sette duplex (alloggio unico sdoppiato in due mini appartamenti, con utenze in comune). Acer li gestisce occupandosi degli interventi di manutenzione a carico della proprietà, del servizio di vigilanza dello stabile, della gestione condominiale e della riscossione dei canoni. Questi ultimi per gli anziani partono da un minimo mensile di 50 euro, per la fascia fino a 600 euro di reddito, aumentando progressivamente in percentuali differenti. Le locazioni delle famiglie ‘solidali’ sono invece calcolate sulla base dell’accordo territoriale comunale abbattendo i canoni previsti del 30%, per le famiglie con due figli, e del 40% per le famiglie con oltre due figli. Il tutto a fronte degli impegni che le stesse famiglie sono chiamate ad assumersi nel condominio, appunto parte integrante della concessione in locazione. Il progetto nasce sulla scia di altri analoghi, già avviati, come i mini alloggi del condominio Il Glicine in via Anzio e il condominio di via Belluno. “Questo condominio- sottolinea il vescovo Castellucci prima di benedire l’edificio e i suoi abitanti- è un segno della solidarietà verso chi ha bisogno”. All’inaugurazione ci sono anche la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti, il presidente di Acer Andrea Casagrande e l’assessore al Welfare Giuliana Urbelli. Contestualizza il sindaco Gian Carlo Muzzarelli: “Molti anziani soli, condomini che rischiano di essere la somma di più solitudini e famiglie che fanno fatica a pagare l’affitto ma vantano spirito di solidarietà: sono le premesse da cui l’amministrazione è partita per ripensare gli alloggi di via Gottardi”.

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