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Tumori alla pelle, screening evidenzia lesioni sul 23,5 % dei marinai /VIDEO

Presentata a Roma la campagna promossa dalla Sidapa

Pubblicato:21-09-2016 14:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:05

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ROMA – Se lavorare sotto al sole aumenta il rischio di sviluppare tumori della pelle, spesso le categorie più esposte non conoscono o sottovalutano alcune forme pre-tumorali che, se diagnosticate in tempo e trattate correttamente, possono essere facilmente curate. Come la cheratosi attinica, riscontrata sul 23,5% dei 921 marinai della Marina Militare che sono stati recentemente sottoposti a uno screening dermatologico nell’ambito della campagna nazionale di prevenzione ‘L’amore per il mare è nella nostra pelle’. “La cheratosi attinica- spiega la professoressa Caterina Foti, presidente Sidapa– è un tumore in situ, quindi un tumore iniziale. E’ asintomatico, quindi il paziente non avverte alcun fastidio, né prurito, né dolore, però deve essere considerato un tumore a tutti gli effetti. Va diagnosticato nella fase più precoce possibile, perche’ se ciò non avviene, può trasformarsi in un tumore vero e proprio come il carcinoma squamocellulare.


Questo può avvenire nel 10% dei casi, quindi sono importanti la diagnosi precoce e una giusta terapia”. La campagna ‘L’amore per il mare è nella nostra pelle’ è stata promossa dalla Società italiana di Dermatologia allergologica professionale e ambientale (Sidapa) come progetto pilota in Puglia, ed è proseguita a livello nazionale grazie alla Società italiana di Dermatologia (Sidemast), in entrambi i casi insieme alla Marina Militare e con il sostegno incondizionato di Leo Pharma, azienda multinazionale leader in dermatologia. I risultati sono stati presentati a Roma alla presenza dei promotori della campagna e dell’onorevole Domenico Rossi, sottosegretario di Stato del ministero della Difesa, e di Antonio Federici, dirigente medico della Direzione generale Prevenzione sanitaria del ministero della Salute.



“Questa campagna punta a fare un focus su lesioni spesso misconosciute e sviluppare la sensibilità dei nostri uomini e donne verso fattori di rischio che, con corretti stili di vita, possono essere neutralizzati” ha dichiarato Enrico Mascia, capo del Corpo sanitario della Marina Militare. Ma non solo i marinai sono a rischio, come avverte la presidente Sidapa: “Altre categorie esposte sono rappresentate dagli agricoltori, dai pescatori, dai soggetti che lavorano sulle autostrade e le strade, e dagli sciatori”. Poi precisa: “La cheratosi dipende anche da altri fattori, oltre all’esposizione ai raggi solari. Ci sono ad esempio dei farmaci che favoriscono l’insorgenza di questo tumore mentre altri hanno un’efficacia protettiva come gli antinfiammatori non steroidei. Poi dipende anche da quanto il soggetto si protegge dai raggi solari.


Le donne si proteggono maggiormente perche’ hanno maggiore attitudine ad applicare creme solari e utilizzano il make up, che scherma in maniera prolungata le radiazioni solari”. In ogni caso, come spiega Paolo Cionini, general manager di Leo Pharma Italia, oggi sono disponibili farmaci molto efficaci contro queste lesioni: “Siamo a una seconda generazione di trattamenti. Fino a pochi anni fa le soluzioni erano limitate a trattamenti topici largamente inefficaci e a trattamenti fisici come la crioterapia ma le recidive e il numero di interventi da fare era molto elevato. Oggi i nuovi trattamenti consentono, con l’applicazione topica di un gel per tre giorni, di eliminare le cheratosi attiniche in oltre l’80% dei casi, con recidive, a un anno, inferiori del 10%. Il che significa avere una soluzione molto efficace a portata di mano e, tra l’altro, gratuita nel Sistema sanitario nazionale”.

di Flavio Sanvoisin, giornalista professionista

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