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Papa Francesco: “Ius soli e corridoi umanitari per i migranti”

Anticipazioni del messaggio per la Giornata mondiale del migrante e rifugiato

Pubblicato:21-08-2017 11:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:37

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ROMA – Papa Francesco incoraggia lo Ius soli e chiede maggiori sicurezze per i migranti, prima di tutto grazie a corridoi umanitari. Lo dice nel suo messaggio per la Giornata mondiale del migrante e rifugiato, che si celebra il 14 gennaio 2018. Qui le anticipazioni:

Rispetto del “diritto universale a una nazionalità a tutti i bambini e le bambine fin dal nascita”; no a “ogni forma di detenzione” per i minori migranti; “accesso all’assistenza sanitaria, ai sistemi pensionistici” e al “trasferimento dei loro contributi nel caso di rimpatrio”, chiede Papa Francesco.

Nel messaggio, intitolato ‘Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e rifugiati’, il Papa declina il significato di ogni verbo in azioni concrete che potrebbero essere realizzate in difesa dei diritti e della dignità dei migranti e dei rifugiati, “indipendentemente dal loro status migratorio”.


Il verbo “proteggere” si traduce, secondo il Papa, “nell’offerta di informazioni certe e certificate prima della partenza e nella loro salvaguardia dalle pratiche di reclutamento”; una protezione da continuare, “per quanto possibile, in terra d’immigrazione, assicurando ai migranti un’adeguata assistenza consolare, il diritto di conservare sempre con sé i documenti di identità personale, un equo accesso alla giustizia, la possibilità di aprire conti bancari personali e la garanzia di una minima sussistenza vitale”.

Il Papa ricorda che “se opportunamente riconosciute e valorizzate, le capacità e le competenze dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati, rappresentano una vera risorsa per le comunità che li accolgono”. Perciò auspica che “vengano loro concessi la libertà di movimento nel Paese d’accoglienza, la possibilità di lavorare e l’accesso ai mezzi di telecomunicazione”.

Per coloro che decidono di tornare in patria il Papa sottolinea “l’opportunità di sviluppare programmi di reintegrazione lavorativa e sociale”.

Riguardo ai minori migranti, è tassativo l’invito di Papa Francesco ad “evitare ogni forma di detenzione in ragione del loro status migratorio, mentre va assicurato l’accesso regolare all’istruzione primaria e secondaria”.

Allo stesso modo “è necessario garantire la permanenza regolare al compimento della maggiore età e la possibilità di continuare degli studi”.

“Per i minori non accompagnati o separati dalla loro famiglia – aggiunge – è importante prevedere programmi di custodia temporanea o affidamento”.

Nel rispetto del diritto universale ad una nazionalità – sottolinea il Papa -, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita. La apolidia in cui talvolta vengono a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso ‘una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale’”. Lo status migratorio, inoltre, “non dovrebbe limitare l’accesso all’assistenza sanitaria nazionale e ai sistemi pensionistici, come pure al trasferimento dei loro contributi nel caso di rimpatrio”.

Cittadinanza ai migranti “slegata da requisiti economici e linguistici” e “percorsi di regolarizzazione straordinaria” per quelli possono “vantare una lunga permanenza nel Paese”, chiede il Papa.

SI’ AI VISTI UMANITARI

La risposta della Chiesa alle “numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee” ruota intorno a quattro verbi: “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.

 a sollecitudine della Chiesa nei confronti dei “migranti, gli sfollati, i rifugiati e le vittime di tratta”, dice il Papa, “deve esprimersi concretamente in ogni tappa dell’esperienza migratoria: dalla partenza al viaggio, dall’arrivo al ritorno”, con “generosità, alacrità, saggezza e lungimiranza, ciascuno secondo le proprie possibilità”.

“Accogliere – precisa il Papa – significa innanzitutto offrire a migranti e rifugiati possibilità più ampie di ingresso sicuro e legale nei Paesi di destinazione”. Auspica perciò “un impegno concreto affinché sia incrementata e semplificata la concessione di visti umanitari e per il ricongiungimento familiare”, l’adozione di “programmi di sponsorship privata e comunitaria” e “corridoi umanitari per i rifugiati più vulnerabili”.

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