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Sabella: commissariare Roma sarebbe un male, città malata ma il medico è Marino

[caption id="attachment_2741" align="alignleft" width="300"] A. Sabella[/caption] "Ci troviamo al capezzale

Pubblicato:21-06-2015 08:49
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:24

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A. Sabella

A. Sabella

“Ci troviamo al capezzale di un malato, che è Roma. E c’è un medico che è Ignazio Marino. Un medico che non lavora a favore degli avvoltoi, che non vedono l’ora che il malato muoia per spartirsi l’eredita’”. Cosi’ l’assessore alla legalità del comune di Roma, Alfonso Sabella, definisce la situazione di Roma nel corso di un’intervista a Rainews 24.

“Il problema principale di Roma è la macchina amministrativa- ha aggiunto Sabella- Roma in questo momento ha bisogno di rifondare la macchina organizzativa. Non sto comunque assolvendo la politica, che ha responsabilità gravissime. Purtroppo si sono sempre tutit autoassolti, sindacati, amnministrazione e anche in qualche modo la magistratura finché non è arrivato Giuseppe Pignatone, perché prima a Roma queste cose non le ha viste nessuno”.

“Gabrielli continuerà a fare quello che sta facendo in maniera straordinaria: il prefetto, uno dei punti di riferimento di questa città- ha infine concluso l’assessore parlando dell’ipotesi che Marino possa essere commissariato- Commissariare Roma, comunque la si commissari, sarebbe un male per Roma. E poi un eventuale commissario durerebbe almeno un anno, dovrebbe fare il lavoro che oggi fanno più di 500 persone, e dovrebbe ricominciare da capo a cercare di capire come far funzionare questa benedetta e maledetta macchina amministrativa di Roma Capitale”.


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