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Imprese Modena, Cgil denuncia Concorde per scelte antisindacali

BOLOGNA - Non ci stanno i delegati Cgil

Pubblicato:21-05-2016 14:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:45

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Manifestazione CgilBOLOGNA – Non ci stanno i delegati Cgil del gruppo ceramico Concorde e la Filctem a passare per disfattisti per la loro opposizione all’accordo separato sul contratto integrativo firmato dalle sigle di Cisl e Uil. Dopo 16 ore di sciopero (dal 28 aprile ad oggi) con adesioni tra il 70% e 90%, ribadiscono che “sono pronti da oggi a firmare un contratto, ma non un contratto qualsiasi“. E se non verranno “segnali concreti” sulla disponibilità a trattare con “continueranno tutte le iniziative di mobilitazione”. Lo hanno detto stamattina in conferenza stampa il segretario della Filctem, Roberto Righi, e tanti delegati Cgil dei diversi stabilimenti, affiancati da Tania Scacchetti, segretaria della Camera del lavoro Modena, e da Giordano Giovannini, della segreteria regionale Cgil.

Abbiamo rotto le trattative il 20 aprile– ha detto Righi- perché dopo 16 mesi di trattative abbiamo considerato insufficienti le proposte ultimative avanzate dall’impresa: un vero e proprio prendere e lasciare”. Poi Femca-Cisl e Uiltec-Uil in due stabilimenti (Finale e Pavullo) hanno firmato un accordo separato e la Filctem ufficializza oggi l’intenzione con una denuncia per condotta antisindacale per chiedere il rispetto del testo unico sulla rappresentanza firmato nel 2014 firmato anche da Confindustria. “Il testo unico è stato palesemente violato- insistono Righi e Giovannini- visto che di fronte ad una piattaforma unitaria di gruppo serve la maggioranza delle Rsu, ed è la Filctem a contare 22 delegati su 40”. Invece, l’azienda ha scelto di firmare il contratto solo per gli stabilimenti di Pavullo e Finale dove la maggioranza Rsu è di Femca e Uiltec. La Filctem però vuole un accordo di gruppo e “non può accettare posizioni unilaterali che tendono a sminuire e svalorizzare il ruolo negoziale della Rsu”.

Si è detto che la Filctem non ha firmato per 10 euro di differenza, ma “non è vero perché la richiesta salariale è molto più consistente di quella firmata da Cisl e Uil, una richiesta in linea con l’andamento in forte crescita di un gruppo (ha distribuito 70 milioni euro ai soci tra 2010 e 2014 e ha un fatturato previsionale di 560 milione euro) e del settore ceramico nel suo insieme”, obiettano dalla Filctem rilanciando la richiesta della piattaforma unitaria: 105 euro (contro i 60 di Pavullo e Finale) sul salario variabile e di 122 euro medi complessivi comprensivi delle indennità.


E’ inaccettabile che l’azienda usi in modo ricattatorio promesse di ulteriori risorse economiche finalizzate a dividere i lavoratori e gli stabilimenti. Se ci sono ulteriori risorse. e sono magicamente comparse dopo il successo degli scioperi, devono far parte della contrattazione per tutto il gruppo”, insistono dalla Cgil. E siccome nel 2008 “non ci siamo sottratti a contrattare condizioni diverse in relazione alla crisi del settore”, ora che Concorde va “è giusto redistribuire la reddititività anche ai salari e valorizzare il lavoro”. Invece, come dice Giovanna Allegra (Rsu Filctem) l’azienda investe in tecnologie, “ma non sui lavoratori; ci sentiamo avviliti, offende la nostra dignità, anche scegliere il sindacato sta diventando un problema, non veniamo gratificati per il lavoro che facciamo ogni giorno”. Messi in fila i problemi Scacchetti chiede a Confindustria ceramica di battere un colpo sul rispetto dell’accordo sulla rappresentanza. La Filctem-Cgil riunirà il 27 maggio i delegati del distretto ceramico e terrà assemblee negli stabilimenti Concorde per tenere alta l’attenzione sulla vertenza.

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