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Al via la corsa del Pd verso il referendum: da oggi banchetti in tutta Italia

ROMA - Parte oggi la

Pubblicato:21-05-2016 09:48
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:45

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banchetti pd orfini

ROMA – Parte oggi la lunga corsa del Partito Democratico per il referendum sulle riforme costituzionali firmate dal governo Renzi. Mentre i militanti dem scendono in piazza per raccogliere le firme per il sì, il premier affida alla prima pagina dell’Unità il suo pensiero: “Rendere l’Italia un paese con meno politici e più politica”.

Tra i primi a firmare questa mattina a Roma, Matteo Orfini, che ha fatto la sua sottoscrizione a Piazza Campo De’ Fiori davanti al Cinema Farnese, dove oggi ci sarà l’iniziativa ‘Vincere a Roma’ del candidato a sindaco Roberto Giachetti. A Roma sono 5 i banchetti allestiti oggi: Piazza campo de ‘ fiori, Santa Emerenziana, Largo Pugliese via della Magliana, via Boccea. Prima di lui ha firmato il responsabile del Comitato Daniele Palmisano e Michele Meta, presidente commissione Trasporti alla Camera.


RENZI: PERSONALIZZAZIONE? NO, SERIETA’ SE PERDIAMO VADO A CASA – Ma l’offensiva del premier non passa soltanto per lo storico giornale fondato da Antonio Gramsci. In un’intervista rilasciata all’Eco di Bergamo, infatti, Renzi lancia un vero appello: “Volete un governo stabile che duri cinque anni, sulla base delle indicazioni dei cittadini? Se dite di sì, si cambia. Se dite no, torneremo all’instabilità, ai governi che cambiano ogni anno, agli inciuci di palazzo. Tutto qui. Il referendum è su questo. Se lo vinciamo- aggiunge Renzi- l’Italia diventerà un Paese più semplice e più stabile. Se lo perdiamo, vado a casa. Per serietà. Non resto aggrappato alla poltrona. Questa è personalizzazione? No. Questa è serietà”.

RENZI: REFERENDUM IMPATTA SU FUTURO ITALIA PRODUTTIVA – Nell’intervista al giornale lombardo, inoltre, Renzi sottolinea l’importanza delle riforme per il tessuto economico del nostro paese. Il “referendum” sulle riforme costituzionali, infatti, “non è solo per i politici o per i costituzionalisti. Impatta pesantemente sul futuro dell’Italia produttiva, di cui Bergamo è una delle indiscusse capitali. Ridurre i costi e i posti della politica, semplificare il rapporto tra Regioni e Stato, ridurre i tempi per le leggi e per le amministrazioni pubbliche, dare all’Italia la stabilità che hanno tutti i nostri amici e competitor internazionali: si vota su questo. Davvero vogliamo continuare ad avere il Parlamento più numeroso e più costoso del mondo? Io credo che sia arrivato il momento di cambiare. E la laboriosa Bergamo, ben guidata dal mio amico Giorgio Gori, sarà in prima fila in questa sfida, ne sono certo”, aggiunge il premier.

BOSCHI: PD UNITO FIANCO A FIANCO, POI CI SARA’ CONGRESSO – Anche il ministro Maria Elena Boschi rivolge dalle pagine dell’Unita’ un appello al Pd in vista del referendum sulle riforme di ottobre: “Lo faremo tutti insieme, fianco a fianco, come fianco a fianco abbiamo votato le riforme in Parlamento. Poi, dopo, al Congresso avremo modo di dividerci su posizioni diverse, ma oggi deve prevalere il Pd. Mai come stavolta per il futuro dell’Italia ‘Basta un Sì'”, dice il titolare delle riforme.

“Sarete voi- aggiunge la Boschi- a decidere se l’Italia riuscirà finalmente a voltare pagina o se invece deve essere condannata a restare ferma. Ma lo confesso, sono fiduciosa. Perché di fronte a noi c’è una grande opportunità. Con questa riforma costituzionale e con la nuova legge elettorale- prosegue- abbiamo l’occasione di avviare una nuova stagione, fatta di governi stabili. Nei prossimi settant’anni sarebbe bello, e utile per l’Italia, avere 14 governi e non 63 come purtroppo è accaduto nei settant’anni passati”.

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