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San Gottardo, l’1 giugno si inaugura la galleria ferroviaria dei record

ROMA - Con la galleria ferroviaria dei record

Pubblicato:21-05-2016 08:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:45

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ROMA – Con la galleria ferroviaria dei record la Svizzera torna al centro d’Europa. Il 1° giugno la Confederazione elvetica porterà sulla ribalta internazionale il doppio tunnel ferroviario, il più lungo al mondo (57 chilometri), che consentirà di accelerare il trasporto passeggeri e merci nella direttrice nord-sud, fra Rotterdam e Genova. Discorsi, taglio del nastro e festa popolare all’imbocco settentrionale nel cantone di Uri e in quello meridionale in Ticino.

“La Svizzera va per la sua strada. Collegando però tutta l’Europa”. Non c’è miglior sintesi di quella fornita dagli stessi elvetici, per definire quanto realizzato, in meno di vent’anni, nel cuore delle Alpi, e che sarà presto svelato ufficialmente: il 1° giugno è infatti prevista l’inaugurazione della nuova galleria ferroviaria di base del San Gottardo, la più lunga al mondo (57 chilometri, 3 in più di quella sotto la Manica), che renderà più vicino il nord e il sud Europa e permetterà di rendere più veloci i trasporti passeggeri e merci nella direttrice tra il porto olandese di Rotterdam e quello di Genova, in Italia.


Il massiccio del Gottardo è già attraversato, dalla fine dell’800, da un tunnel ferroviario di una quindicina di chilometri, fra i cantoni Uri e Ticino, con i binari che raggiungono 1.100 metri di altezza. Inoltre, dagli anni ’80 del secolo scorso, vi passa la galleria autostradale, più o meno della stessa lunghezza. Ma sin dal dopoguerra le autorità svizzere si erano poste l’obiettivo di costruire una galleria “di pianura” (da qui “galleria di base”, mediamente a 500 metri d’altezza), di maggior lunghezza, che consentisse di spostare progressivamente l’intenso traffico di persone e merci dalle strade ai binari: 26 milioni di tonnellate di materie prime e beni di consumo passano per il Paese ogni anno, per l’80% in transito da e verso altri Stati vicini. Così con una serie di referendum, dal 1992 in poi i cittadini svizzeri hanno democraticamente deciso la realizzazione della galleria, stabilendone il finanziamento mediante nuove tasse.

Ora gli svizzeri si fanno giustamente vanto della galleria più lunga del mondo del Gottardo: due “canne” da 57 chilometri l’una, ciascuna a un binario, più una infinità di tubi e cunicoli per l’areazione e la sicurezza, raggiungendo 152 chilometri di roccia scavata mediante quattro gigantesche fresatrici di 10 metri di diametro e una parte realizzata con cariche esplosive, estraendo 28 milioni di tonnellate di materiale da scavo, quasi tutto riutilizzato per farne cemento. Vi hanno lavorato fino a 2.600 addetti contemporaneamente. Così il San Gottardo, che è anche la galleria più profonda al mondo, avendo sopra di sé 2.300 metri di montagna, “rappresenta – spiega il governo di Berna – il fulcro della Nuova ferrovia transalpina (Nfta)”. La galleria dei record è “un prodotto frutto di tre tipiche qualità svizzere: l’innovazione, la precisione e ’affidabilità”. La galleria “avvicina le regioni svizzere, come pure il nord e il sud dell’Europa”. Il “cuore” del Paese. Ma se l’impresa tecnologica appare già di per sé “epica”, lo diventa ancora di più agli occhi degli svizzeri. Il San Gottardo, infatti, è assieme al “praticello del Grütli” (dove venne siglato il Patto di nascita della Confederazione nel 1291) il “cuore” e l’“anima” rossocrociati. “Ci sono molti miti che gravitano attorno al Gottardo”, spiega lo storico Ralph Aschwanden, dove “si incrociano tutte le valli alpine”. “È considerato anche lo spartiacque d’Europa. Per molto tempo si è inoltre pensato che fosse la montagna più alta delle Alpi, proprio per la sua posizione centrale”. Di qui passavano, sin dal Medioevo, vie di comunicazione strategiche per i commerci e per gli eserciti. “La gente svizzera ha sempre avuto un rapporto speciale con questa montagna. Poi, con la costruzione della ferrovia e della galleria stradale, la sua importanza è cresciuta ulteriormente”. Tutti questi aspetti – centro della Svizzera, spartiacque, frontiera linguistica e importanza militare – si sono così uniti alle leggende (Guglielmo Tell) e alla difesa del Passo, importante fonte di reddito.

Per queste ragioni si è deciso di dar vita a grandi festeggiamenti, per i quali gli svizzeri stavolta non hanno badato a spese (9 milioni di franchi). Il 31 maggio è prevista una conferenza stampa a Lugano con i ministri dell’arco alpino. Il 1° giugno le aree dei festeggiamenti, cui è atteso il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann con 1.100 ospiti da mezza Europa e 300 giornalisti, saranno due: a Erstfeld/Rynächt (cantone Uri), il “portale nord”, ossia l’imbocco settentrionale della galleria, e Pollegio, non lontano da Biasca (canton Ticino). I primi due treni a transitare, dopo la benedizione interreligiosa, trasporteranno mille cittadini elvetici estratti a sorte fra i 160mila che hanno partecipato a un apposito concorso. Quindi la società che ha realizzato i lavori, la AlpTransit San Gottardo SA, consegnerà la doppia galleria (costata 12 miliardi di franchi, cui se ne aggiungeranno un’altra decina per realizzare un’altra galleria sotto il Monte Ceneri che sarà conclusa nel 2019) alla Confederazione, che a sua volta la cederà alle Ferrovie Svizzere che la gestiranno. Il 4 e 5 giugno sarà poi la volta della festa popolare: nel programma figurano ancora discorsi ufficiali, spettacoli artistici, attrazioni per i grandi e i bambini, viaggi in treno e spuntini per tutti a base di prelibatezze urane e ticinesi: annunciati stufati di patate, salsicce, formaggi d’alpeggio, cioccolato, birra e vino Merlot. Il traffico regolare per il tunnel di base del San Gottardo, dopo ulteriori test sulla sicurezza, comincerà il prossimo 11 dicembre. Per allora si prevede un traffico giornaliero di circa 250 convogli merci (100 in più di oggi) e 60/70 treni passeggeri superveloci. Vedi www.agensir.it

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