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Gentiloni: “Effetti clima mutato anche in Italia”; Eni decarbonizza; ecco ecopiano Snam; rumore fuori controllo in 4 casi su 10

Edizione del 21 marzo 2018

Pubblicato:21-03-2018 10:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:39
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GENTILONI: EFFETTI MUTAMENTI CLIMA SONO IN ITALIA

Tra gli allarmi globali c’è il mutamento del clima e “abbiamo visto direttamente come questa non sia solo una questione che riguarda l’Africa o i mari artici, i cambiamenti climatici sempre piu chiaramente hanno conseguenze visibili e misurabili nel nostro Paese”. Lo dice il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo alla presentazione del rapporto Ispra. “Abbiamo in particolare sperimentato l’alternarsi e il combinarsi assieme di precipitazioni inusuali per violenza e intensità- sottolinea Gentiloni- e contemporaneamente periodi di intensa siccità nel nostro Paese”. Ciò detto, aggiunge, “se si guarda lontano, e’ chiarissimo che far fronte alla sfida ambientali e alla conversione ecologica dell’economia sono tra le cose piu importanti per il Paese”.

ENI DECARBONIZZA E VUOLE 5 GW RINNOVABILI IN 2025

Eni punta a sviluppare 1 GigaWatt di nuova capacità rinnovabile entro il 2021 investendo 1,2 miliardi e fino a 5 GigaWatt entro il 2025. L’annuncio in occasione della presentazione del Piano 2018-2021. Tutto ciò, oltre ad aumentare la capacità rinnovabile Eni, renderà disponibile più gas per il consumo locale o l’esportazione, segnala il Cane a sei zampe. Insomma, per Eni “crescerà il contributo delle rinnovabili” e ciò accadrà “grazie a un modello distintivo basato su un approccio integrato con gli altri business”, spiega l’amministratore delegato Claudio Descalzi. Inoltre nel Piano 2018-2021 Eni prevede un investimento di oltre 1,8 miliardi nella decarbonizzazione dei processi produttivi e di tutte le proprie attività. “Abbiamo una chiara strategia” in questo senso, assicura Descalzi.


G-MOBILITY A GAS E PIÙ BIOGAS, ECCO ECOPIANO SNAM

Il metano per autotrazione resta una delle migliori tecnologie disponibili per la mobilità sostenibile, per cui Snam – la scocietà che trasporta il gas – sta promuovendo lo sviluppo della G-mobility, la mobilità sostenibile a gas naturale, attraverso la realizzazione di nuove stazioni di rifornimento in Italia. La società lo annuncia in occasione della revisione del Piano 2017-2021. Nel corso del 2017 è stata creata la nuova società Snam4Mobility e al momento sono state contrattualizzate 19 stazioni: per la seconda metà dell’anno è prevista la prima, a Pesaro. Snam punta anche allo sviluppo della filiera del biometano per i trasporti: oggi la produzione nazionale è equivalente a quanto necessario per ricavarne circa 3 miliardi di metri cubi e la società ha già ricevuto circa 500 richieste di allacciamento alla rete da potenziali produttori.

CLIMA. WWF: A RISCHIO METÀ SPECIE ANIMALI-VEGETALI

Se le emissioni di CO2 continueranno ad aumentare senza controllo il mondo è destinato a perdere almeno la metà delle specie animali e vegetali oggi custodite nelle aree più ricche di biodiversità. A fine secolo potremmo assistere ad estinzioni locali in alcuni paradisi come l’Amazzonia, le isole Galapagos e il Mediterraneo. Anche rimanendo entro il limite di 2 gradi posto dall’Accordo sul clima di Parigi, perderemmo il 25% delle specie che popolano le aree chiave per la biodiversità. È uno dei risultati più allarmanti del nuovo studio pubblicato sulla rivista Climatic Change e realizzato da esperti dell’Università dell’East Anglia, della James Cook University e dal Wwf. Le savane boschive a Miombo in Africa, dove vivono ancora i licaoni, l’Australia sudoccidentale e la Guyana amazzonica si prospettano essere tra le aree più colpite. Il Mediterraneo anche se l’aumento delle temperature si limitasse a 2 gradi vedrebbe a rischio quasi una specie di piante ed animali su tre.

C’E’ TROPPO RUMORE, IN 4 CASI SU 10 FUORI LIMITI

Negli agglomerati urbani, uno dei principali problemi ambientali e’ l’inquinamento acustico e i cittadini ne sono consapevoli: nel 2016 93 controlli su 100 sono stati effettuati a seguito di esposti e in 4 casi su 10 controllando le fonti del baccano si è registrato un superamento dei limiti. Lo fa sapere Ispra presentando l’Annuario dei Dati ambientali. Certo, i superamenti dei limiti di legge sono in diminuzione, ma solo il 59% dei Comuni ha approvato un piano di classificazione acustica, principale strumento di pianificazione e gestione sul territorio dell’inquinamento acustico.

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