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Anci Sardegna: “Nessuna riduzione drastica Comuni”

CAGLIARI - "Le parole che vengono attribuite a Ricci possono

Pubblicato:21-03-2016 18:32
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:26

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sardegna_nordCAGLIARI – “Le parole che vengono attribuite a Ricci possono far pensare a una semplificazione drastica dei comuni, ma questa non è sicuramente la posizione di Fassino e dell’Anci nazionale”. Così alla “Dire” il presidente di Anci Sardegna Piersandro Scano, che commenta le dichiarazioni del vicepresidente nazionale di Anci Matteo Ricci venerdì scorso al congresso a Cuneo dell’associazione dei comuni italiani. Secondo il sindaco di Pesaro, dal 2017 la riorganizzazione di 8.000 comuni, un numero non più “sostenibile”, si concretizzerà con 1.500/1.700 Unioni dei comuni. “Nella ‘semplificazione’ giornalistica può emergere la volontà di una riduzione drastica dei comuni, ma chiaramente Ricci sta parlando di Unioni– sottolinea Scano-. E su questo punto la posizione di Anci è molto netta ed è quella che è stata riassunta con i punti del manifesto uscito dall’Assemblea nazionale dei piccoli comuni, tenutasi a Cagliari il 10 luglio”.

Assemblea in cui emerse, come ricorda Scano, la necessità di sviluppare l’associazionismo dei comuni: “La strada maestra è rappresentata sicuramente dalle Unioni- spiega-. Ma la legge Delrio, che dava scadenze accelerate e l’obbligo di gestione associata di tutte e 10 le funzioni fondamentali, fu chiaramente definita da Anci in quella occasione come un ostacolo all’associazionismo e per questo va radicalmente modificata. A questo proposito è in corso un confronto con il governo- continua- in cui si stanno già delineando i punti fondamentali di accordo sulla nuova normativa”. In generale- spiega Scano- c’è la volontà di un impianto basato sull’autodeterminazione dei comuni e sulla processualità: ribadisco, non c’è nessuna idea di andare verso una semplificazione drastica del numero dei comuni, è una posizione che non ci appartiene“.

Per quanto riguarda la Sardegna, le Unioni dei comuni dovrebbero essere tra le 30 e le 40: “Ad aprile la Giunta dovrebbe approvare la proposta di Piano di riordino territoriale, previa intesa con la commissione permanente degli Enti locali- spiega Scano-. Sarà quindi approvata la bozza di proposta con gli ambiti delle Unioni, su cui però dovranno pronunciarsi i comuni: il numero esatto delle Unioni si saprà in quell’occasione. Penso che comunque in Sardegna ce ne saranno 30/40”.


di Andrea Piana, giornalista

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