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Sanità, nel Lazio nasce la Camera regionale di conciliazione

Si tratta di uno strumento per ridurre, soprattutto, il contenzioso nella sanita' pubblica

Pubblicato:21-03-2016 17:36
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:26

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zingarettiROMA   –  Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri, Roberto Lala, hanno presentato la Camera regionale di conciliazione. Si tratta di uno strumento per ridurre, soprattutto, il contenzioso nella sanita’ pubblica.

Dopo tre anni la Regione Lazio ha emanato la legge che prevede l’obbligatorietà da parte delle aziende regionali di inserire nella loro carta dei servizi la clausola della conciliazione per danni di importo non superiori a 50.000 euro. Questa clausola prevede la possibilità per gli utenti di ricorrere alla procedura di conciliazione attraverso una scelta libera e volontaria del cittadino e gli enti si obbligano a partecipare alla procedura e a pagare entro 30 giorni in caso di accordo. I conciliatori sono segnalati dagli ordini professionali che fanno parte dell’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione a Roma e nel Lazio. Pertanto, l’Omceo ha ritenuto opportuno di formare adeguatamente un numero sufficiente di suoi iscritti che potessero svolgere il ruolo di mediatori nel caso di conciliazione in ambito sanitario.

Tra il 2014 e il 2015, in collaborazione con l’Istituto di studi giuridici Jemolo, sono stati organizzati e portati a termine i primi quattro corsi con cui sono stati formati già 100 medici in grado di svolgere la funzione di mediatori. Ogni corso, curato da professori delle università della Capitale, ha avuto una durata di 50 ore. Altri ne sono previsti per dare continuità a questa tipologia di formazione. L’Ordine, inoltre, creerà un albo al suo interno da dove proverranno i medici mediatori che verranno richiesti dalla Commissione Regionale di Conciliazione nei casi di contenzioso in campo medico. Proprio in questi giorni l’Istituto Jemolo ha emanato un bando tra i medici che hanno partecipato ai suddetti corsi per inserirne 15 nei propri elenchi che, quindi, entreranno a far parte anche nell’albo dell’Istituto oltre che in quello istituito presso l’Ordine.


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