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In India espulsi studenti del Kashmir, ex governatore li difende

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Pubblicato:21-02-2019 17:55
Ultimo aggiornamento:21-02-2019 17:55

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ROMA – Omar Abdullah, ex governatore del Kashmir e del Jammu, ha accusato sia governo che opposizioni di aver “lasciato da sole” le popolazioni che vivono in queste due regioni, dove la tensione nelle ultime settimane è tornata a salire. Abdullah ha ricordato l’attentato di Pulwama, nel quale hanno perso la vita una quarantina di militari indiani. A causa del rigurgito di violenze da parte di un movimento armato del Pakistan nel Kashmir conteso, almeno 300 studenti universitari sono stati espulsi dai loro atenei in Uttarakhand e Haryana, nel nord dell’India, per ragioni che le amministrazioni non hanno chiarito.

Ventidue studenti sono invece stati arrestati durante una manifestazione per chiedere che i loro compagni originari del Kashmir venissero mandati via. “Vorrei chiedere al governatore garanzie per quei giovani che hanno dovuto abbandonare gli studi” ha detto Omar Abdullah. “Ci si dovrebbe preoccupare della loro educazione; dovrebbero essere ospitati in altri ostelli e università fino a quando la situazione non sarà migliorata”.

L’ex governatore ha rivolto critiche anche al primo ministro Narendra Modi, a suo dire troppo preoccupato a seguire la campagna elettorale. La scorsa settimana islamisti pachistani hanno attaccato nei pressi di Pulwama, nel Kashmir indiano, un convoglio di pullman di militari. La regione del Kashmir è da decenni rivendicata dall’India e dal Pakistan, che ne controllano amministrativamente due aree. La terza è invece amministrata dalla Cina.


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