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VIDEO | Autonomia, D’Amelio: “Serve tavolo nazionale, non dividere paese”

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Pubblicato:21-02-2019 17:07
Ultimo aggiornamento:21-02-2019 17:07

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ROMA – “Oggi la ministra Stefani ha convocato al tavolo per il 7 marzo il presidente della Campania. Apriamo un tavolo nazionale e ragioniamo seriamente perché il punto irrinunciabile è l’unità del paese”. Lo sottolinea Rosetta D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania e coordinatrice della conferenza dei presidenti delle assemblee regionali. In occasione del convegno a Napoli su ‘Il ruolo della dimensione regionale nell’evoluzione del mosaico territoriale italiano’, promosso da Censis e Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative, D’Amelio osserva che “non è possibile pensare di fare un federalismo a due velocità, con regioni che stanno in una situazione economica molto positiva, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna che chiedono di regionalizzare materie importanti e altre regioni che non si siedono a quel tavolo”.

Quindi, prosegue la presidente, “dobbiamo mettere un punto, perché se di regionalismo bisogna ragionare, bisogna che si sieda al tavolo nazionale non solo chi ha fatto il referendum ed è partito prima, ma tutte le regioni del Paese e cominciare a riflettere su come non si divide il Paese”. Per D’Amelio “il Paese non si divide se ragioniamo di spesa storica e di come si fanno i riparti perché già da qualche anno, con governi sia di centrodestra che di centrosinistra, nei riparti Stato-Regioni non si è tenuto fino in fondo conto dell’unità nazionale e, a maggior ragione oggi, rischieremmo la divisione del Paese”.

Insomma la ricetta è “aprire un tavolo nazionale e poi dare una funzione al Parlamento, perché queste cose non si possono chiudere solo in un accordo tra lo Stato e le Regioni, il Parlamento deve dire la propria”, conclude.


“Non svuotare assemblee, rappresentano cittadini”

“Abbiamo un problema serio che viene fuori dalla ricerca del Censis, che è quello che i consiglieri regionali, che sono quelli votati dai cittadini, ritengono che c’è un ruolo molto compresso delle assemblee legislative“, afferma Rosetta D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania e coordinatrice della conferenza dei presidenti delle assemblee regionali. In occasione del convegno promosso a Napoli da Censis e Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative, D’Amelio rileva che “il potere è tutto nelle mani degli esecutivi e le assemblee legislative sono molto svuotate. Sicuramente – continua – sta alla capacità delle assemblee legislative darsi un ruolo forte, però è anche vero che le leggi che si sono succedute hanno svuotato tutte le assemblee legislative, quelle regionali e quelle comunali e ora anche il Parlamento, di funzioni vere ma i rappresentanti dei cittadini sono tutte le assemblee elettive”.

IRTO (CALABRIA): GOVERNO SI FERMI, NON AUMENTARE DISTANZE

Il percorso di autonomia differenziata per il Sud “sono profondamente convinto sia un rischio, noi in Calabria abbiamo approvato una risoluzione che chiede al governo di fermarsi“. Lo sottolinea il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, interpellato dalla ‘Dire’ in occasione di un convegno sul tema, promosso dalla Conferenza delle assemblee legislative regionali a Napoli.

Per Irto “dare più poteri solo alle regioni del Nord aumenterà il divario, mentre noi oggi abbiamo bisogno di equiparare i livelli minimi di assistenza e di accorciare le distanze tra le Regioni del Nord e le Regioni del Sud che sono aumentate dalla riforma del Titolo V. Continuare su questa strada- osserva- con l’autonomia differenziata altro non sarà che aumentare ancora di più le distanze”, conclude il presidente.

PORRELLO: “OPPORTUNITÀ MA SIA LIMITATA A POCHE COMPETENZE”

“Regionalismo differenziato sì ma calibrato sui punti di forza di ogni Regione”. È la ricetta all’autonomia di Devid Porrello, vicepresidente della assemblea regionale del Lazio, interpellato dalla ‘Dire’.

Il consigliere sottolinea che il percorso dell’autonomia può essere “un’opportunità fino a quando ogni Regione riesce a individuare i settori in cui può avere un vero sviluppo della propria politica. Quando invece- avverte-si vanno a prendere competenze che vanno oltre la propria indole e il proprio sforzo, allora può diventare un problema perché alle competenze corrispondono personale e fondi”, conclude Porrello.

GIANNOLA (SVIMEZ): GOVERNO ESPLICITI SUO PROGETTO

“Ci vorrebbe una lunga pausa di riflessione sulla questione autonomia, che il governo espliciti il suo progetto rispetto a quello che le Regioni hanno presentato e poi che si discuta e si arrivi a una conclusione rispettando quello che la Costituzione prevede e che le leggi in sua applicazione hanno già codificato. Al momento non c’è alcun rispetto né delle leggi né di alcuni punti fondamentali della Costituzione”. Così Adriano Giannola, presidente Svimez, a margine del convegno – in corso all’Hotel Santa Lucia di Napoli – su ‘Il ruolo della dimensione regionale nell’evoluzione del mosaico territoriale italiano’, promosso da Censis e Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative.

BALDI (CENSIS): “AUTONOMIA GRANDE OPPORTUNITÀ, VEDIAMO COME VIENE FATTA”

“Credo che l’autonomia sia una grande opportunità. Naturalmente bisogna vedere come viene fatta. Non credo che le Regioni debbano rivendicare quote di autonomia il più ampie possibile, ma devono guardarsi dentro e capire quali sono le funzioni che pensano di poter gestire al meglio rispetto all’attuale gestione da parte dello Stato centrale”, afferma Marco Baldi, responsabile dell’area Economia e Territorio del Censis.

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