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Pd, Emiliano si candida: “Nessuno mi può cacciare da casa mia, Renzi contento della scissione”

ROMA - "Ribadisco quello che dissi

Pubblicato:21-02-2017 18:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:56

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ROMA – “Ribadisco quello che dissi al segretario: mi candidero’ alla segreteria del Pd. Mi candido perche’ questa e’ casa mia, e’ casa nostra, e nessuno ci può cacciare. Voglio far sopravvivere il progetto politico in cui abbiamo investito tanto“. Con queste parole Michele Emiliano sgombra il campo da ogni dubbio e annuncia la sua partecipazione al congresso dei dem durante la direzione di questo pomeriggio.

La voglia di andar via è stata tanta ma chi non lotta ha già perso“, dice Emiliano che chiarisce: “Renzi si e’ inventato un congresso con rito abbreviato. Mi candido nonostante il tentativo del segretario uscente di vincere il congresso ad ogni costo e con ogni mezzo. Ha fretta perche’ non vuole rinunciare a questa posizione dominante e non concede ai suoi avversari il tempo necessario per girare almeno la meta’ delle province italiane”


Emiliano rompe dunque il fronte della minoranza dem, ma nel suo discorso cita Enrico Rossi e Roberto Speranza, “persone per bene, di grande spessore umano e politico che sono state offese senza ragione da toni arroganti, dal cocciuto rifiuto ad ogni mediazione”. Poi, scarica la responsabilità della scissione su l’ex premier: “Renzi è il più soddisfatto per ogni possibile scissione“.

L’attacco all’ormai ex segretario dem è duro nei modi e nei toni, sintomo di una frattura profonda. Quelli di Renzi, prosegue Emiliano, sono stati “anni rampanti e sterili in cui la cultura della potenza ha preso la mano al senso del limite. Oggi Renzi e’ arrivato fino al punto di irridere tutti noi non partecipando a questa direzione per rendere vani i sinceri tentativi fatti in queste ore da tutti i dirigenti del Pd che avrebbero potuto evitare questa irreparavbile sconfitta”.

La rottamazione di tutto- ha aggiunto Emiliano- ha preso il posto della funzione della leadership che unisce, media, stempera costruisce visioni e gruppi di lavoro”. Renzi ha rappresentato “il conflitto per il conflitto, l’eliminazione dell’avversario dal campo come i picadores di turno, gli haters del web, e delle riunioni organizzate dove si distrugge ogni ipotesi di comunita’ al solo scopo di tutelare il comando di uno solo”.

di Michele Bollino

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