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Pd, Renzi: “Minoranza non può eliminarmi, ricatto è peggio di scissione. Ci vediamo al Lingotto per parlare dell’Italia”

ROMA - "Dunque: abbiamo indetto il congresso, secondo le

Pubblicato:21-02-2017 11:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:56

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ROMA – “Dunque: abbiamo indetto il congresso, secondo le regole dello Statuto. Si terrà nei tempi previsti dallo Statuto. Chi ha idee si candidi. E vinca il migliore. Se qualcuno vuole lasciare la nostra comunità, questa scelta ci addolora, ma la nostra parola d’ordine rimane quella: venite, non andatevene”.

“Tuttavia è bene essere chiari: non possiamo bloccare ancora la discussione del partito e soprattutto del Paese. È tempo di rimettersi in cammino. Tutti insieme, spero, ma in cammino. Non immobili. Il destino del Pd e del Paese è più importante del destino dei singoli leader”. Lo scrive Matteo Renzi, segretario Pd, nella Enews.


MINORANZA HA DIRITTO DI SCONFIGGERMI, NON DI ELIMINARMI

“Per settimane intere gli amici della minoranza mi hanno chiesto di anticipare il congresso, con petizioni online e raccolte firme, arrivando persino al punto di minacciare ‘le carte bollate’. Quando finalmente abbiamo accolto questa proposta, ci è stata fatta una richiesta inaccettabile: si sarebbe evitata la scissione se solo io avessi rinunciato a candidarmi. Penso che la minoranza abbia il diritto di sconfiggermi, non di eliminarmi. E se è vero che la parola scissione è una delle più brutte del vocabolario politico, ancora più brutta è la parola ricatto“, scrive ancora Renzi nella Enews.

“MOTIVI DELLA DIVISIONE DIFFICILI DA CAPIRE”

“Primissime ore del mattino, arrivo in aeroporto e butto un occhio sui canali delle news: tutti ripetono ossessivamente le sfumature e i dettagli delle posizioni interne al Pd. Da qualche giorno l’apertura di tutti i media italiani è la scissione, o fuoriuscita, per dirla con le parole di Paolo Mieli, del Partito Democratico. Ne sono molto dispiaciuto, anche perché i motivi di questa divisione sono difficili da comprendere anche a noi, addetti ai lavori: figuriamoci ai cittadini normali”, scrive ancora Renzi.

VADO QUALCHE GIORNO NEGLI STATI UNITI

“E mentre gli organismi statutari decidono le regole del Congresso, io sono in partenza per qualche giorno per gli Stati Uniti”, scrive Renzi nella Enews. “Vi racconterò sul blog.matteorenzi.it il mio diario di bordo dalla California– aggiunge- dove incontreremo alcune realtà molto interessanti. Soprattutto nel campo del fotovoltaico, un settore dove si incrociano innovazione, sviluppo e ambiente. Priorità: imparare da chi è più bravo come creare occupazione, lavoro, crescita nel mondo che cambia, nel mondo del digitale, nel mondo dell’innovazione. Il mondo, là fuori, corre e corre a un ritmo impressionante”.

“SERVONO IDEE, SOGNI E PARTECIPAZIONE, CI VEDIAMO AL LINGOTTO”

“Per vincere il congresso però non basta arrivare primi. Bisogna vincere nel consenso, certo, ma anche vincere esprimendo idee, sogni, partecipazione. Il dibattito del Pd vi ha stancato? Bene, aiutateci a ribaltarlo. Aiutateci a mettere a fuoco i problemi e le soluzioni vere del Paese. Mettiamo al centro l’Italia, sul serio. Per questo dal 10 al 12 marzo ci vedremo a Torino, al Lingotto. Abbiamo già ricevuto oltre mille email di idee, suggerimenti, proposte. Vi sono grato per questa esplosione di entusiasmo, segno che c’è tanta voglia di partecipare, di proporre, di rilanciare. Il Lingotto sarà l’occasione per mettersi definitivamente alle spalle le polemiche di queste ore. E per raccontare che tipo di Paese vogliamo per i prossimi anni. Intanto vi ricordo l’email: lingotto@matteorenzi.it per darci una mano”, scrive Renzi.

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