ROMA – Resta fermo a nove il numero delle persone estratte vive dalla prigione di ghiaccio dell’Hotel Rigopiano, mentre si lavora per cercare altre presenze sotto le macerie del resort crollato e trascinato via dalla violenza della slavina che lo ha centrato in pieno nel pomeriggio di mercoledì 18 gennaio. Resta fermo anche il numero delle vittime: cinque, per ora, i corpi estratti senza vita dall’albergo fino a questo momento. I soccorritori, però, non si fermano: “Sentiamo altre voci”. Intanto, la Prefettura dell’Aquila comunica che nell’albergo di Rigopiano “il numero dei dispersi è di 23 persone”.
A tenere viva la speranza è la convinzione che all’interno dell’albergo si possano essere create delle sacche d’aria dove alcuni ospiti potrebbero aver trovato rifugio. “Siamo di fronte a una situazione nen semplice- fanno sapere i soccorritori- si lavora all’interno di un edificio che è crollato, dove è diventato complicato orientarsi. Si avanza ma con molta, molta cautela. Ci rendiamo conto che questa cautela rallenta le operazioni di ricerca e recupero ma è assolutamente necessario procedere in questo modo, non si può rischiare altro ancora”.
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