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Report del Consiglio grande e generale del 20 gennaio – Seduta pomeridiana

Via libere per altre quattro Istanze d'Arengo: accolte all'unanimità le richieste dei cittadini che riguardano il diritto all’alimentazione e la riduzione dello spreco di cibo; l'istituzione della Giornata della Festa dei nonni; il fatto che la gestione della Casa di riposo per anziani rimanga pubblica e la legalizzazione delle sostanze psicotrope per uso terapeutico.

Pubblicato:21-01-2016 10:25
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:49

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SAN MARINO – Via libera a tutte e quattro le istanze d’Arengo esaminate nella seduta odierna del Consiglio Grande e Generale. L’Aula accoglie infatti le richieste avanzate dei cittadini, tre delle quali all’unanimità. Così trovano consenso unanime l’Istanza d’Arengo n.7, “Per l’attuazione del diritto all’alimentazione quale diritto dell’uomo riducendo lo spreco di cibo nella filiera distributiva”; la n. 10 “Perché venga istituita la Giornata della Festa dei nonni” e stesso esito per la n. 11 “Perché la gestione della Casa di riposo per anziani rimanga pubblica”, su cui si è sviluppato un dibattito partecipato. Approvata a maggioranza infine n. 8 – “Per la legalizzazione delle sostanze psicotrope per uso terapeutico”.
Nella seduta odierna, inoltre, si è aperto il dibattito sulla mobilità sostenibile, al comma 19, con la presentazione in prima lettura del progetto di legge dell’Upr, “Mobilità sostenibile”, che proseguirà in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Comma 18. Esame delle istanze d’Arengo
Istanza d’Arengo n.7 – “Per l’attuazione del diritto all’alimentazione quale diritto dell’uomo riducendo lo spreco di cibo nella filiera distributiva”/approvata all’unanimità


Antonella Mularoni, Segretario di Stato Territorio: “La tematica affronta vari aspetti della vita economica e sociale del Paese. In Italia, fino a una recente legge, per la grande distribuzione era più conveniente gettare quello che rimaneva nei bidoni piuttosto che destinarlo alla beneficenza pubblica. Ciò da noi non si applica. La nostra legislazione non impedisce ai negozi di fare questo. I negozi sono già sensibili e lo fanno quotidianamente. C’è però un problema culturale. Oggi ciò è lasciato al cuore degli operatori. Sul fatto che il cibo non venga sprecato, ma rimesso nella filiera, faremo valutazioni sui modi per incentivare la rimessa in circolo dei prodotti. Bisogna tutelare la dignità delle famiglie in difficoltà anche in altri modi, con interventi economici. Numerosi operatori economici sono sensibili alle tematiche e lo fanno già, leggendo l’istanza sembra che ciò non accada e si butta via tutto. L’istanza può essere accolta”.
Tony Margiotta, Sinistra Unita: “Come Sinistra Unita voteremo positivamente. La Croce Rossa ha manifestato l’aumento delle famiglie che richiedono aiuto. Si vuole sensibilizzare la cultura del non spreco. All’Expo di Milano c’è stata una sensibilizzazione proprio nei confronti di questa lotta allo spreco, che porta a milioni di euro di alimenti gettati al vento. Ogni famiglia in Italia getta nella pattumiera 7 euro di alimenti alla settimana”.
Franco Santi, Civico 10: “E’ un tema di carattere culturale. Il segretario ha citato la grande distribuzione sammarinese, già sensibile. Ma ci sono anche le mense e i ristoranti, che potrebbero essere messe in rete per dare una risposta. La politica è un elemento fondamentale per mettere in collegamento le varie parti che possono essere coinvolte. La cosa più importante è determinare questo passaggio culturale”.
Nicola Selva, Upr: “Il diritto all’alimentazione è un diritto umano, in tutto il pianeta. Il nostro Paese ha una abbondanza di tutto, compreso il cibo. Trovare una maniera per usare questi prodotti, per esempio quasi in scadenza, è molto importante. L’istanza trova il mio gruppo d’accordo”.
Michele Muratori, Psd: “Dichiaro il voto favorevole del mio gruppo consiliare”.
Grazia Zafferani, Rete: “La filiera distributiva di cibo non si limita solo allo spreco di cibo, ma può comportare miglioramenti nella salute economica, sociale e ambientale di uno Stato. L’istanza va in questa direzione. Potrebbero nascere mercati di seconda scelta per chi ha problemi economici. Imprese e organizzazioni benefiche possono raccogliere cibo che non superando gli standard di apparenza sono buoni. Voteremo favorevolmente”.
Manuel Ciavatta, Pdcs: “E’ una questione importante dal punto di vista sociale, in una società che rischia di essere una società dello spreco. Spesso, anche se vicino alla scadenza, alcuni prodotti sono ancora commestibili. Utilizzare questo cibo è importante. Ci sono già realtà di grande e piccola distribuzione che conferiscono questi alimenti gratuitamente alla casa di accoglienza o alcune congregazioni religiose o alcune famiglie. Da parte nostra c’è pieno sostegno all’istanza. Chiediamo indirizzi in tempi brevi perché ciò diventi efficace”.

Istanza d’Arengo n. 8 – “Per la legalizzazione delle sostanze psicotrope per uso terapeutico”/approvato a maggioranza

Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità: “Nel nostro Paese c’è già un uso, limitato e clinico, di derivati dalla cannabis per uso terapeutico, riconosciuti nel mondo. Quindi la novità dell’istanza è parziale. Il nostro ordinamento non vieta l’uso di sostanze di questo tipo. Altra cosa è il riconoscimento più pieno e chiaro degli effetti su particolari malattie menzionati, come la sclerosi. Il Congresso ha un orientamento positivo su questa istanza. Siamo contrari alla legalizzazione di sostanze derivate dalla cannabis. Dobbiamo inserirci con prudenza in questo dibattito cogliendo le opportunità migliori e non precluderci delle terapie utili per alleviare particolari malattie”.
Michele Muratori, Psd: “Qui non si parla di liberalizzazione, ma di un uso medico per alleviare alcune malattie, come l’asma cronica. Attualmente nel nostro ospedale vengono usati alcuni farmaci che contengono il principio attivo. E’ un tipo di medicina che è sempre più usato nel nostro circondario, in Europa, in USA, dove sono stati pionieri in questo uso medicinale. Parlo di Toscana, di Emilia – Romagna. Il mio gruppo consiliare voterà favorevolmente”.
Alessandro Cardelli, Pdcs: “Siamo contrari alla legalizzazione estesa di droghe, sia leggere che pesanti. Ma questa richiesta è diversa. Noi siamo favorevoli perché questa tipologia di farmaco viene già prescritta a San Marino. E’ una scelta di civiltà. Può diventare opportunità di sviluppo economico per San Marino, per le ditte che verrebbero qui a produrre questo tipo di medicinali. Non è una legalizzazione della cannabis a uso ludico, su questo siamo contrari. Fumare una canna a scopo terapeutico non è incluso nell’istanza”.
Augusto Michelotti, Sinistra Unita: “La marijuana esiste da sempre, tutte le civiltà l’hanno utilizzata a scopi terapeutici. Tempo fa il proibizionismo aveva bloccato la ricerca, che ora ha ripreso e scoperto molte qualità positive. Cardelli ha detto che potrebbe addirittura diventare un business. Non in tutti gli USA è ammessa la pratica. La marijuana viene utilizzata nella terapia del dolore. Può avere effetti di inibizione delle cellule cancerose. Funziona contro le nausee in chemioterapia o per malati di Aids. Sinistra Unita voterà positivamente”.
Mimma Zavoli, Civico 10: “Il Congresso di Stato si è dato un orientamento positivo. Sottolineo la positività di ciò, e l’unità dell’Aula. Noi accogliamo positivamente l’istanza. E’ un passaggio di civiltà. Garantiamo alla cittadinanza una ulteriore possibilità di cura”.
Nicola Selva, Upr: “In diversi Paesi si utilizzano farmaci a base di queste sostanze a usi terapeutici. Anche nelle regioni italiane c’è stato questo inserimento nelle normative. Le ragioni che hanno portato all’istanza sono note a tutte. Si fa riferimento solo a un ambito sanitario. Abbiamo il dovere di rendere possibile questa possibilità nel nostro Paese. E’ comunque un tema scottante. Voteremo favorevolmente”.
Roberto Ciavatta, Rete: “E’ un tema che a noi piace. Mussoni ha rilanciato la palla dicendo che si può iniziare a ragionare di produzione in loco, in termini di ricerca per esempio sulla applicazioni che possono venire dall’utilizzo della cannabis. Il mio ragionamento è più ampio. In Italia si possono vendere i semi della marijuana, ma non si possono coltivare. C’è ipocrisia. C’è una percentuale di cittadini che, proibita o no, utilizza la sostanza a base di thc. Continuare nel proibizionismo significa rafforzare chi ha la possibilità di vendere. Anche questo parlamento dovrà ragionare su questo tema. C’è una buona percentuale della cittadinanza sammarinese che ne fa uso. Decidiamo se i nostri cittadini devono foraggiare la criminalità, magari la stessa che ci fa i furti, di cui ci lamentiamo. Mi augurerei che si ponesse fine all’ipocrisia sull’argomento. Sono convinto che parte della cittadinanza si rende conto dell’opportunità che questo comporterebbe in merito ad attrattiva turistica. Lo dico non da consumatore, ma da persona che ragiona. Voteremo favorevolmente”.
William Giardi, Pdcs: “Il gruppo di sostanze interessate è molto vario. Penso a psicofarmaci, alla morfina, al metadone che è un oppioide e viene quotidianamente usato nel servizio in cui lavoro. Da più di un anno a San Marino i farmaci a base di cannabis vengono utilizzati. Oggi accogliamo qualcosa di già in essere in repubblica. Su 100 pazienti seguiti per sclerosi multipla, sono 4 le persone che fanno uso di questi farmaci. Mi preoccupano i messaggi trionfalistici che vengono dati. Queste coltivazioni devono essere in serre protette, con climatizzazioni particolari. Quando parliamo di produzioni, non pensiamo alle coltivazioni nei campi. Potrebbe essere un grande business per San Marino, ma fatto con certi criteri. La mia perplessità riguarda il passaggio dell’istanza in cui si parla di narcotraffico. Qui da noi si tratta di creme, spry nasali. Non capisco come l’uso di creme o simili possa avere a che vedere con la criminalità. Il fumo del cannabis fa venire il cancro come le sigarette. La cannabis è una droga, dà problemi di dipendenza e alterazioni psichiche importanti. Riduzioni del quoziente intellettivo. Propongo di far sì che, a spese di ognuno di noi, i 60 consiglieri si sottopongano ad analisi delle urine”.
Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità: “Si parla di uso terapeutico e farmacologico. Il passaggio oggi viene suggellato ufficialmente. Darò mandato agli organi tecnici di organizzare ancora meglio, se necessario, l’utilizzo farmacologico. Approvando l’istanza approviamo il contrasto all’uso non farmaceutico. Quella di Giardi non la prendo come provocazione. Ritengo, in forma seria, che ci si possa sottoporre ai test. Siamo i primi a dover dare il buon esempio”.

Istanza n. 10 “Perché venga istituita la Giornata della Festa dei nonni”/approvata all’unanimità.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “E’ un’istanza che tocca un tema importante del ruolo dei nonni nella famiglia. L’istanza è chiara, come congresso non abbiamo nessun problema ad introdurre una giornata celebrativa, emulando quando accaduto in Italia. Valutiamo lo spirito dell’istanza in modo favorevole. Rispetto poi a quale strumento normativo adottare, ci riserviamo di sceglierlo nel modo più intelligente possibile rispetto l’iter costituzionale”.
Mariella Mularoni, Pdcs: “Come non essere d’accordo con questa iniziativa? La festa sarà il modo di ringraziare i nonni e per ribadire importanza affetti familiari. L’istituzione di questa giornata celebrerà l’importanza dei nonni all’interno della famiglia e della società. A nome del mio gruppo consiliare dichiaro l’accoglimento dell’istanza”.
Elena Tonnini, Rete: “A nome del gruppo Rete diamo voto favorevole all’istanza, valutando come istituire una data cerchi di sensibilizzare il ruolo degli anziani nella società e nella famiglia e nella speranza che ci sia consapevolezza che una data non sia sufficiente, ma aiuti a fare in modo che nell’arco di tutto l’anno ci siano iniziative con queste finalità di sensibilizzazione”.
Roger Zavoli, Upr: “Intervengo per dare appoggio all’istanza, saluto con piacere che l’idea di una festa dei nonni possa trovare forma a san Marino”.
Mimma Zavoli, C10: “A nome di Cittadinanza attiva, siamo assolutamente favorevoli a questa bella istanza d’Arengo che rivaluta la figura dei nonni. Le nostre civiltà frettolose stanno perdendo consapevolezza del loro sostegno per le generazioni più giovani”.
Tony Margiotta, Su: “A nome anche del mio gruppo consigliare, siamo molto favorevoli all’istanza. Il bambino vive quotidianamente con i nonni, in questo momento danno un sostegno fondamentale alla famiglia moderna che vive una vita lavorativa molto frenetica. Un riconoscimento istituzionale credo sia importante”.
Paride Andreoli, Ps: “Desidero ringraziare gli istanti e quindi la Giunta di Castello che ha portato alla nostra attenzione questa istanza dedicata ai nonni. A nome del gruppo del Ps, esprimiamo un parere positivo, accogliere l’istanza è riconoscere il ruolo essenziale dei nonni nella famiglia”.
Michele Muratori, Ps: “Istituire questa festa significa dare valore aggiunto a queste figure speciali quali sono i nonni. Nella mia esperienza lavorativa ho avuto il piacere di fare l’animatore nella casa di riposo, gli anziani possono trasmettere tanto a livello umano e di insegnamento storico. Sono favorevole al riconoscimento di questa festa il 2 ottobre, nel giorno degli angeli custodi”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato, replica: “C’è la disponibilità di tutti a individuare la data, magari in una commissione preposta. E’ importante non isolare il tema, c’è impegno di tutti e anche il mio di creare una serie di iniziative collaterali che diano senso a data celebrativa”.

Istanza d’Arengo n. 11 “Perché la gestione della Casa di riposto per anziani rimanga pubblica”/approvata all’unanimità.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Questa istanza ha avuto una dibattito importante nella cittadinanza e ne ha raccolto il sostegno di larga parte. Il quadro del 2013: c’è una struttura privata, nuova, Fiorina, e una pubblica, nell’ospedale, una struttura datata e sacrificata. Da questa fotografia ci si mise al lavoro per un progetto di unificazione per giungere ad un’unica struttura a Fiorina, accorpando le due strutture e liquidando il privato dall’attuale gestione, attraverso la firma di accordo già siglato. Grazie a questo accordo, dal 1 gennaio 2017 il privato uscirà dalla gestione di Fiorina. I problemi sono nati- e vengo così all’istanza cui il governo dà orientamento favorevole- perché nell’ambito dell’analisi di gestione della nuova residenza si è iniziato a ragionare sul tipo di rapporto di lavoro per i dipendenti. Nei mesi si è lavorato, ci sono stati studi di fattibilità. Quindi è emersa la sensibilità della cittadinanza che ha, da un lato, apprezzato l’acquisizione dell’istituto, ma si è manifestata anche la volontà di gestione pubblica del rapporto di lavoro. Oggi ciò ci consente chiarezza e accoglimento dell’istanza. Dal 1° gennaio 2017 ci sarà il trasferimento della nostra casa di riposo in una nuova struttura. Con l’approvazione dell’istanza si avrà un mandato forte alla dirigenza Iss per individuare un contratto di diritto pubblico per i rapporti di lavoro”.
Alessandro Cardelli, Pdcs: “Uno dei motivi per cui oggi siamo arrivati a questa istanza è il fatto che siano girate, anche per opera di Rete, un sacco di notizie false e si è creata preoccupazione nella cittadinanza. Si è messo in dubbio che un servizio importante come la casa di riposo venisse privatizzata. Era una notizia infondata che abbiamo sempre smentito, ribadendo la volontà di voler mantenere il servizio pubblico e di voler investire su questo perché fosse migliorato. La sanità è rimasta pubblica e gratuita, nell’accogliere questa istanza ci prendiamo l’impegno che abbiamo già preso come governo e maggioranza. Erano state messe altre voci in giro, sul fatto che il personale avrebbe rischiato il posto di lavoro, anche queste tutte illazioni. Oggi nessuno rischia il posto, si vuole fare una riorganizzazione e si vuole dare un servizio migliore agli anziani”.
Francesca Michelotti, Su: “Il consigliere Cardelli ha parlato impropriamente di illazioni e voci messe in giro. Ma lo sa che le voci che hanno portato alla raccolta di migliaia di firme di questa istanza partivano da una delibera del congresso in cui si parlava di gestione pubblica attraverso la gestione privatistica del personale? Non parliamo di illazioni e di gente che non connette, ma di un atto pubblico. Sono poi molto contenta che il segretario e il congresso abbiano scelto un’altra strada, quella di salvaguardare la professionalità, la competenza e la familiarità instaurata tra persone assistite e il personale che l’assiste. Diversamente, ci sarebbe stato uno spreco enorme”.
Mimma Zavoli, C10: “La raccolta di migliaia di firme in pochi giorni ha fatto cambiare idea al congresso di Stato, l’orientamento ai progetti preventivati fino a quel momento è stato così modificato. E’ sempre bene che quando si sa di aver sbagliato si torni sui propri passi, è sinonimo di attenzione ma è anche vero che certe decisioni coinvolgono la popolazione in modo molto profondo e vanno considerate sulla base di progetti”.
Nicola Selva, Upr: “Non credo che qualcuno debba mettere il cappello sul futuro dei nostri anziani. La gestione della casa di riposo di Fiorina, che diventi completamente pubblica, ci trova in linea di massima d’accordo, però va supportato anche da una serie di dati. Mi chiedo perché un tempo si era esternalizzato questo servizio e perché ora si fa retromarcia, quali sono i costi. L’Iss è l’ente più qualificato a dare questo servizio agli anziani ma va fatto un approfondimento dettagliato. Fatte le dovute valutazioni, siaMo per accogliere istanza”.
Manuel Ciavatta, Pdcs: “Per confermare da parte del Pdcs il valore di questo indirizzo da parte del governo. L’intervento del segretario Mussoni coglie l’auspicio degli istanti che sono stati tanti a sottoscrivere l’istanza d’Arengo. Fare in modo che tutti i dipendenti siano assunti come dipendenti pubblici dà ulteriori garanzie, ma da valutare insieme, in prospettiva, è sempre la sostenibilità del servizio per lo Stato. Se domani costerà di più, diventerà oggettivamente difficile da sostenere. E’ l’approccio da avere perché la gestione pubblica è garantista fino a che questa è sostenibile”.
Simone Celli, Indipendente: “Sono soddisfatto del riferimento del segretario di Stato. Il percorso che ha portato a questa istanza è noto a tutti, c’è stata una fase di forte conflittualità sociale a seguito del progetto presentato sulla casa di riposto dal governo. Bene e di buon senso è rivedere l’orientamento, in modo più confacente alle necessità del servizio anziani. Sarebbe stato un peccato perdere il patrimonio dei tanti anni di gestione della casa di riposo”.
Elena Tonnini, Rete: “Sono soddisfatta del risultato ottenuto dai cittadini. E’ un peccato che qualcuno su un tema così delicato vada a identificare i nemici piuttosto che sottolineare il risultato dei cittadini che spingono la politica verso la tutela sociale degli anziani. Non è stata Rete a muovere centinaia di firme, i cittadini hanno effettivamente un potere ed è giusto si esprima con gli strumenti della democrazia diretta”.
Michele Muratori, Psd: “Vorrei ringraziare i 3.975 firmatari che hanno sottoposto all’Aula questa istanza, sintomo di una fortissima sensibilità del Paese riguardo la sanità pubblica. La casa di riposo è un’eccellenza e non si può badare a spese quando si parla di anziani, la gestione presa del casale va in questo senso. So che ospiti e familiari preferirebbero restare nella vecchia struttura dell’ospedale, ma è una struttura obsoleta e non ottimale per utenti e operatori, né dignitosa. Il rischio maggiore del trasferimento al casale la Fiorina è l’isolamento. La struttura è funzionale, ma se vogliamo il trasferimento, dobbiamo implementare la rete sociale. Dichiaro voto favorevole per mio gruppo”.
Paride Andreoli, Ps: “Anche noi favorevoli l’accoglimento dell’istanza presentata”.
Franco Santi, C10: “Mi unisco a coloro che si sono rallegrati della decisione del governo di fare un passo indietro rispetto una decisione già presa, attraverso deliberazioni formali, rispetto l’organizzazione e la gestione di un servizio di grande attenzione da parte della cittadinanza. Il mio compiacimento si ferma qua. Sottolineo un approccio a questo tematiche che non condivido e che portano a queste situazioni di imbarazzante gestione della cosa pubblica”.
Roberto Venturini, Pdcs: “Nei prossimi anni il ‘problema anziani’ sarà una vera e propria sfida per la società. La vita si è allungata, l’anziano sarà una sfida sociale e sanitaria. L’istanza che visto una raccolta di quasi 4 mila firme ed è servita a fugare gli ultimi dubbi. Infatti in maggioranza si sono fatti numerosi incontri sul tema e si era già convenuto che la scelta di gestione interamente pubblica fosse preferibile. Così il segretario Mussoni ha confermato che dal 2017 la gestione sarà pubblica con dipendenti a contratto di lavoro pubblico”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato, replica: “Si può contestare l’aver cambiato direzione o meno, in questi anni avevo l’obiettivo, da confermare oggi, di un ‘progetto anziani’ innovativo con strutture nuove e servizi standard del pubblico. C’era solo un aspetto da chiarire, che tipo di rapporto di lavoro l’Iss doveva adottare, se si doveva fare un contratto di diritto pubblico o privato. Le idee sono state molto chiare sull’accorpamento delle strutture e sulla gestione Iss. Oggi guardiamo l’obiettivo e condivido che bisogna fare anche un progetto sociale, è vero che la distanza della nuova casa di riposo deve essere colmata da trasporti, dalla condivisione del volontariato e dalla condivisione dei centri diurni, bisogna riuscire a dare più vita a una bella struttura. Se oggi il Consiglio esprime voto favorevole all’istanza ci togliamo tutti un bel peso e abbiamo una linea chiara su cui la gestione dei servizi può lavorare con determinazione, alla luce forte mandato istituzionale”.

Comma 19. a)Dibattito sulla mobilità sostenibile b)Progetto di Legge “Mobilità sostenibile” (presentato dal Gruppo Consiliare Unione per la Repubblica) (I lettura)
Marco Arzilli, Segretario di Stato all’Industria: “Si parla di ambiente e del nostro sistema Paese, del trasporto. Sono coinvolte la parte privata e quella pubblica, che deve fare ancora parecchia strada. La conformità del Paese è particolare, per i tipi di strade presenti. Dobbiamo fare un passaggio culturale. San Marino si è dotata di un Ufficio Trasporti, operativo dal primo gennaio 2016. Siamo arrivati lunghi nei tempi, la legge è del 2012, ma alcuni percorsi non erano semplici, soprattutto sulle finalità dell’ufficio. Il nostro parco macchine è vetusto. Abbiamo mezzi che consumano molto o non adeguati per il loro utilizzo. Abbiamo accumulato negli anni veicoli che riposano nei parcheggi, ad arrugginire. Ciò perché è mancata unitarietà nella gestione. Questo è uno dei primi punti sui quali ragionare. Il progetto di legge parla di un passaggio a una tipologia di mezzi elettrici o ibridi. Si sta lavorando su un piano di trasporti nazionale. Un obiettivo che va raggiunto è incentivare l’acquisto di auto elettriche, ibride oppure a idrogeno. Servono infrastrutture per la ricarica energetica o rifornimento di carburante disponibile in territorio. Lo Stato nell’acquisto dei nuovi mezzi deve andare nella direzione di ibridi o elettrici. Penso alle auto dei postini. Ciò comporterebbe risparmio nel carburante e nella manutenzione, che per noi ha costi elevati. Con l’università è iniziato un percorso di collaborazione sull’idrogeno. Il progetto di legge a mio avviso pone dei punti che possono essere implementati. Alcune scelte vanno calibrate sugli obiettivi e le disponibilità. E’ un buon punto di partenza. Questa non è una questione politica, riguarda tutti. La prima sfida sarà rendere efficiente il trasporto pubblico, sostituendo i mezzi con quelli ibridi o elettrici, oltre a rispondere alle esigenze dei cittadini, che in assenza di un servizio adatto usano i mezzi privati”.
Marco Podeschi, Upr: “E’ necessario implementare l’utilizzo dei trasporti pubblici, di automobili ibridi o elettrici. Lo Stato dovrà dare l’esempio con l’acquisto di automobili elettriche o ibride. La proposta è molto dettagliata nel piano per incentivare l’acquisto di veicoli ibridi. San Marino deve diventare riferimento nel settore. Upr chiede una politica nazionale per il prezzo di vendita dei carburanti. Rivedere accordi internazionali obsoleti è possibile, anzi necessario. Pensiamo sia necessario per San Marino fare degli atti concreti. Non si può vivere di dichiarazioni o partecipazioni a eventi internazionali. Il nostro problema è dare seguito agli impegni assunti in sede internazionale. Il nostro progetto di legge è aperto a ogni contributo migliorativo. Mi stupisco che la Pa non abbia mai comprato veicoli ad alimentazione alternativa. Bisogna partire dalla base, lo Stato dovrebbe riqualificare le centinaia di automezzi che utilizza. Le automobili utilizzate per i servizi istituzionali devono essere alimentate a propulsione elettrica o ibrida. L’idrogeno è interessante. Oggi forse però è un po’ acerba per essere importata a San Marino. Sull’ibrido ed elettrico a San Marino vanno impiantate colonnine di rifornimento. E’ una mancanza, nel circondario esistono. Ci sono delle connotazioni etiche quando si parla di ambiente. Ci sono cose che potremmo realizzare domani mattina. Le linee della funivia non collaborano con il trasporto su ruota. Ci sono biglietti diversi. E’ un esempio. Nella rete viaria sono aumentate le automobili e non ci sono alternative. Mancano camminamenti pedonali, per esempio da Fiorentino a Città. Parlare di ambiente non significa solo pensare alla cementificazione, ma anche all’inquinamento”.
Alessandro Cardelli, Pdcs: “Dobbiamo considerare il trasporto pubblico e quello privato. Sull’ambiente San Marino ha fatto passi avanti negli ultimi anni, avviando un percorso virtuoso. Penso in ambito edilizio alla legge sul risparmio energetico. Ho utilizzato il trasporto pubblico quando andavo a scuola. Come riorganizzarlo, contenendo i costi? Ricordo che siamo in un momento di contenimento dei costi. L’intervento costa molto, non so quanto è realizzabile sostituire nell’interezza i nostri mezzi. In salita e discesa l’elettrico sarebbe in difficoltà. Ma nei primi 2 o 3 prossimi acquisti possiamo scegliere l’ibrido. Il prezzo del petrolio è sceso. Ciò ha portato a un riduzione della ricerca nell’elettrico, da parte delle case automobilistiche. Nel privato potremmo dare incentivi a chi acquista auto elettriche, ibride o a idrogeno, con riduzione della monofase magari al 5%, anziché al 17%. Poi esenzione dal pagamento del bollo. Agevolare il prezzo dei carburanti a San Marino può aumentare le entrate fiscali. Credo nel progetto del trenino da Borgo a Città, magari elettrico”.
Vladimiro Selva, Psd: “Questo dibattito ha a che fare con lo sviluppo, l’economia, i soldi. Se consumiamo di meno inquiniamo di meno. E riduciamo i costi in capo alle famiglie, di approvvigionamento energetico. La funivia è un esempio di mobilità sostenibile ben riuscito. Penso a un collegamento particolare fra Rimini e San Marino, questa sarebbe mobilità sostenibile. Se avessimo uno studio generale che mette in circolo certe informazioni ci accorgeremmo che forse non è il caso di arrivare in centro storico con l’auto. Ci metteremmo magari anche meno tempo con altri mezzi”.
Tony Margiotta, Su: “Ridurre l’impatto ambientale della mobilità di persone e merci è uno degli obiettivi che molti paesi stanno tentando di attuare. Vorrei fare alcune proposte per andare verso la direzione della mobilità sostenibile, è importante raggiungere in questo campo l’eccellenza e avere lungimiranza. E’ necessario lavorare in una rete di trasporto pubblico sostenibile di cui possano usufruire giovani ed anziani, creare corsie preferenziale per automezzi pubblici e per mezzi elettrici che si possono acquistare con incentivi. Le piste ciclabili non devono essere per forza sulla superstrada, che risulta pericolosa, bisogna creare percorsi ciclabili in tutto il territorio. Il Car sharing sta avendo successo in molte città, lo sposo in pieno, bisogna trovare la giusta modalità di inserirlo nel nostro contesto”.
Luca Santolini, C10: “Ringrazio i colleghi dell’Upr per aver dato la possibilità di parlare di un tema così importante per il prossimo futuro. Il surriscaldamento globale è legato alle immissioni del gas serra. Siamo consapevoli che nel futuro le vite nostre, dei nostri figli e nipoti subiranno conseguenze di questo. Possiamo ridurre i rischi riducendo del 40% le emissioni di gas serra. Quando si parla mobilità sostenibile si intende l’insieme delle strategie per ridurre, da parte dell’insieme di trasporti pubblici e privati, l’emissione di Co2. Il futuro è la trazione elettrica, che trova limite nella ricarica delle batterie per mobilità private, ma non per quella pubblica, con l’esistenza di autobus che possono ricaricarsi alla loro fermate. Esistono finanziamenti a livello europeo per progetti pilota, che la provincia di Bolzano ha saputo cogliere. Per la mobilità privata il problema è più di difficile risoluzione. Per riuscire a raggiungere obiettivi di medio lungo periodo il mezzo può essere l’uso di metano o Gpl”.
Roberto Ciavatta, Rete: “E’ stato detto che il progetto Upr comporterebbe l’aumento delle spese, secondo me è vero il contrario. E’ una legge che stabilisce che il 90% delle auto di proprietà pubblica da comprare deve essere ibrida o a carburante ecologico. Qui non è un ragionamento sui tubi di scarico, ma economico, anche in termini di attrazione turistica. Non capisco poi se è per pigrizia, per contrarietà a cambiare, che c’è questa ritrosia. Poi ci sono risposte positive anche in termini di salute”.
Nicola Selva, Upr: “E’ un progetto di legge che va nella direzione dell’ecosostenibilità. Non mi sembra affatto che il nostro Paese abbia spunti in questo senso. La riduzione dell’inquinamento ambientale è un obiettivo che come piccolo Paese dobbiamo avere. Con questo progetto di legge proponiamo che dovrebbe essere lo Stato a dare l’esempio con l’acquisto di mezzi elettrici. Non vogliamo cambiare il sistema, ma incentivare l’uso di auto elettriche e avere una modalità di costo dei carburanti tradizionali minori rispetto l’Italia per dare impulso alla nostra economia. E’ un dovere andare in questa direzione. Siamo aperti alle variazioni, l’importante è dare un segnale concreto”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato per l’Ambiente: “Oggi abbiamo il vantaggio di avere partecipato alla conferenza di Parigi e ci siamo impegnati a fare la nostra parte. E’ un momento propizio per trovare soluzioni migliori, per individuare i percorsi più adatti alla nostra realtà. Ci sono politiche da prendere tutti insieme, evitando di fare battaglie tra noi. Come Paesi siamo rimasti molto indietro. Possiamo fare dei ragionamenti per i mezzi elettrici. Sono ottimista perché il mondo economico ha capito che i trend di ecologia e sostenibilità saranno vincenti in futuro. Si sta investendo molto in ricerca e tecnologie alternative. Sulle auto si sta investendo per auto ibride e a idrogeno. Il futuro saranno le auto elettriche. Sono sicuro il nostro Paese potrà fare un buon lavoro nei prossimi mesi se lo vogliamo tutti”.
Andrea Belluzzi, Psd: “Condivido molti passaggi della proposta Upr, io sarei ancora più coraggioso sugli incentivi. Si può incidere in modo immediato per sviluppare l’acquisto di mezzi con impatto minore rispetto alle emissioni. Come Paese dobbiamo partecipare a dibattiti internazionali e sviluppare idee per non subire e magari essere innovativi. Così si può essere attrattivi, anche per il turismo. Quello che occorre è un documento programmatico con scelte importanti. Occorre rivedere i mezzi di mobilità pubblica, ma anche il sistema complessivo di trasporti pubblici. Abbiamo dei rapporti privilegiati con alcune istituzioni mondiali dell’automotive con cui è possibile collaborare. Abbiamo possibilità che altri Paesi non hanno”.
Manuel Ciavatta, Pdcs: “Valutiamo la possibilità di fare passi in avanti in questo ambito. Lo sviluppo si accompagna all’uso di risorse energetiche. Condivido che il discorso deve essere progressivo, ma deve esserw anche avviato prima possibile, per passare da parole ai fatti. Nel Pdl alcune cose vanno perfezionate, ma gli indirizzi sono condivisibili”.
Augusto Michelotti, Su: “Quando si parla di questi temi si fa molta demagogia, ma quando si va a stringere i fatti diventano pochi. Negli anni ’90 ci fu un concorso per un progetto di risalita del monte, parteciparono in molti studi, ci fu il vincitore, ma i politici di allora erano più preoccupati a fare impresa con i soldi dello Stato per sé stessi, che a mettere in campo un progetto così lungimirante. I progetti sono ancora lì. Oggi bisogna arrivare a dire che siamo andati a Parigi per essere motivati a parlare di questi temi. Voglio dare atto all’Upr di aver presentato il progetto di legge, è dalla minoranza che arriva, non da governo e maggioranza. Finalmente qualcuno inizia a parlare di programmazione. Questa legge è importante perché ci dà lo spunto per parlare di tutto il resto”.
Roger Zavoli, Upr; “Esorto una rivoluzione culturale da parte dei cittadini e specifiche azioni nazionali che abbiamo provato a proporre a livello di legge. Serve uno scatto per una società più ecologica e più pulita, tutto questo è possibile se lo vogliamo”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “E’ un dibattito molto bello. La cultura del trasporto pubblico deve necessariamente arrivare dallo Stato che deve dare indirizzi ed esser legislatore, per dare spunti affinché la cittadinanza sappia che può avere un’alternativa. San Marino potrebbe davvero essere un esperimento per attuare in un piccolo Stato, lo sviluppo di una virtuosità a livello di trasporti e non inquinamento. Lo può essere perché non è un Comune o una Provincia, ma è una nazione ed è sovrana e può emettere leggi. La tutela ecosostenibile doveva partire anni fa, siamo in ritardo. Ora c’è il progetto di Upr in prima lettura, ieri quello sui semi antichi, ci sono piccoli progetti che non faranno economie di scala, ma sono piccoli segnali. Ci vorrebbe la sinergia di tutte le segreterie di Stato per non perdere ulteriore tempo”.
Franco Santi, C10: “La scelta al 2016 è quasi obbligata, tuttavia la politica può svolgere un ruolo di iniziativa rispetto al ruolo passivo che tende a prendere quello che arriva da fuori, un’opzione da non perseguire. La politica deve porsi in modo proattivo. Condivido con Selva con la necessità di un studio sulla mobilità sostenibili all’interno di un piano economico e sociale. Dobbiamo pensare non solo alla mobilità, ma ad un’organizzazione urbanistica, a come vogliamo il Paese, a che sviluppo dovrà avere e quale capacità avrà di attirare investimenti in questo settore”.

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