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Genova riparte: al via le demolizioni sotto il ponte Morandi, riaperta via Perlasca

GENOVA - A 128 giorni

Pubblicato:20-12-2018 11:01
Ultimo aggiornamento:20-12-2018 11:01

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GENOVA – A 128 giorni dal tragico crollo del Ponte Morandi, stamattina, pochi minuti dopo le 9, il sindaco Marco Bucci e il governatore Giovanni Toti hanno riaperto al traffico anche via Perlasca, prima strada sulla sponda est della Valpolcevera a tornare pienamente utilizzabile in entrambi i sensi di marcia.

“Si riapre- commenta soddisfatto Bucci-, come avevamo detto questa è l’ultima porzione del piano che abbiamo previsto prima di Natale. È una bella notizia, sono molto contento. C’era bisogno di una strada anche sul versante sinistro della Valpolcevera”. Il primo cittadino spiega poi che “da oggi ci dedicheremo a fare il bypass di via Fillak e alla possibile riapertura di via Fillak stessa, non appena avremo la messa in sicurezza delle pile 10 e 11 del ponte Morandi, come previsto dal piano di abbattimento”.


Per il governatore Giovanni Toti, si tratta di “un bel regalo di Natale quando la politica mantiene le promesse. In questo caso abbiamo mantenute tutte quelle che avevamo fatto all’inizio di questa lunga e dolorosa crisi. Corso Perrone, via 30 Giugno, oggi via Perlasca. E poi la ferrovia merci, la ferrovia passeggeri, via della superba che scarica il traffico pesante del porto, il lotto 10 anticipato di sei mesi rispetto all’apertura ordinaria prevista. Insieme alle abitazioni date agli sfollati, credo che quando torneremo con la memoria a questi giorni, sarà un ottimo esempio di come la politica e le istituzioni abbiano saputo rispondere ai bisogni della città pure in una drammatica evenienza”.

Per Toti, insomma, questo “non resterà alla storia come i tanti esempi di un’Italia che funziona poco ma resterà alla storia della politica come uno degli esempi di un’amministrazione che ha funzionato bene, collaborando gli uni con gli altri”.

TOTI: “PONTE DICEMBRE 2019 SI PUO’ MA NON IMPICCATI A DATA”

“Credo ci siano le condizioni per avere il nuovo ponte aperto effettivamente nella primavera del 2020. Dal punto di vista della logica razionale, siccome tutto quello che abbiamo promesso fin qui è accaduto nei tempi che avevamo promesso, potrà accadere anche questa cosa. Poi, si lavora a molte decine di metri d’altezza, in una valle sul mare con le montagne alle spalle…se il meteo sarà clemente, se non sarà un anno particolarmente piovoso e ventoso, se non ci saranno quei piccoli imprevisti che in ogni cantiere complesso possono esserci, è un risultato a portata di mano”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e commissario all’emergenza di Ponte Morandi, a margine della riapertura di via Perlasca, rispondendo all’intervista rilasciata questa mattina dal procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, al “Secolo XIX” in cui vengono sollevati dubbi sulla possibilità di vedere il nuovo ponte aperto nella primavera del 2020.

“Il rapporto con la Procura è sempre stato improntato alla massima lealtà- ricorda Toti- ognuno farà il suo: il procuratore ha davanti delle indagini molto, molto complesse e un processo altrettanto complesso. Noi abbiamo un lavoro molto complesso da fare intorno a questo ponte. L’importante è che i lavori siano cominciati e che siano cominciati in perfetto orario”. 

Per il governatore, “dopo quello che è successo, non credo che nessuno di buon senso possa impiccarsi a un giorno, un’ora a un minuto. Abbiamo detto che il 2019 sarà l’anno della svolta per questo cantiere e lo sarà. Se sarà Natale del 2019 saremo felici di trovarlo sotto l’albero, se sarà l’Epifania ce lo avrà portato la befana perché siamo stati buoni”. 

Insomma, Toti sostiene che non è questo “il tema in discussione: il tema in discussione è una città che il 14 di agosto si è spezzata in due con l’incidente stradale più grave mai occorso nella storia repubblicana, e forse anche del Regno e pure pre unitaria, e che oggi apre tutte le strade, ne ha costruite di nuove, apre tutte le ferrovie, ha dato casa a tutti, ha indennizzato tutti in meno di quattro mesi da quel che è successo e ha aperto uno dei cantieri più difficili della storia italiana, in una situazione anche molto complessa dal punto di vista giudiziario. Più di così non so come avrebbe potuto reagire la politica. Se una Terza Repubblica dei rapporti tra cittadini e politica si è inaugurata, si è inaugurata con questo ponte”.

BUCCI: “ESIGENZE DEI PERITI ARMONIZZATE CON NOSTRI TEMPI”

“Il procuratore ha assolutamente ragione, nel senso che ci sono delle esigenze specifiche da parte dei periti e sta a noi trovare il modo per armonizzarle con i tempi che ci siamo dati. Fin qui abbiamo lavorato assolutamente di comune accordo e continueremo a farlo perché questo è lo spirito e il modo con cui abbiamo dimostrato i risultati e vogliamo continuare questo spirito per sempre”. Così il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione di Ponte Morandi, Marco Bucci, a margine della riapertura di via Perlasca, rispondendo all’intervista rilasciata questa mattina dal procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, al “Secolo XIX” in cui vengono sollevati dubbi sulla possibilità di vedere il nuovo ponte aperto nella primavera del 2020. Il primo cittadino assicura anche che a giorni arriverà il piano dettaglio per la demolizione del troncone est del ponte, atteso da periti e procura per valutare il dissequestro e dare il via libera ai lavori anche su questa parte del viadotto crollato. “Stiamo già lavorando sui dettagli del piano di abbattimento per la parte est e penso che saremo in grado, in pochi giorni, di produrre tutti i dettagli. Mi sembra una richiesta valida, è un segnale del fatto che il dialogo è continuo e rispetta le esigenze di tutti: quelle dei cittadini che hanno bisogno del nuovo ponte più in fretta possibile, quelle della Procura e del gip che vanno assolutamente rispettate. Tutti quanti lavoriamo assieme, come abbiamo fatto negli ultimi quattro mesi e mezzo. E i risultati ci sono stati perché questo è il modo corretto di lavorare”.

VIA A DEMOLIZIONE CAPANNONI AMIU SOTTO PONTE PONENTE

Mentre sulla sponda sinistra della Valpolcevera il sindaco di Genova, Marco Bucci, e il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, riaprono al traffico via Perlasca, su quella destra iniziano concretamente i lavori di demolizione con l’abbattimento di due manufatti in area ex Amiu, l’Ecolegno e la Fabbrica del riciclo, fortemente danneggiati dal crollo di Ponte Morandi lo scorso 14 agosto. I lavori servono a liberare le aree necessarie al cantiere per lo smontaggio del troncone di ponente. L’allestimento dei cantieri era partito sabato scorso.

 “La demolizione ha un valore simbolico enorme, ma anche un valore reale- sottolinea il sindaco Marco Bucci- è molto bello il valore simbolico, fa piacere, ma ricordiamo che si sta iniziando a demolire veramente, esattamente come nei piani”. Il primo cittadino rassicura anche sulla gestione dei detriti. “Sappiamo dove metterli ma prima dovranno essere visti dai tecnici della Procura che dovranno valutare se conservarli. In caso contrario, abbiamo tantissime opzioni per lo smaltimento e molti detriti potranno anche essere usati per fare altre cose in queste aree”

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