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‘Caso Poletti’ tra i Giovani Dem: “Lavori, non parli a vanvera”

I Giovani Dem all'attacco del ministro del Lavoro dopo le frasi sui ragazzi emigrati per trovare lavoro

Pubblicato:20-12-2016 15:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:26

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ROMA – Si apre il caso Poletti tra i Giovani democratici. I dem del Piemonte, della Liguria e della Valle D’Aosta scrivono al ministro del lavoro, chiedendogli un passo indietro. Il segretario dei Giovani, Mattia Zunino, lo invita a mettersi al lavoro per riformare il jobs act. L’europarlamentare Brando Benifei gli da’ un consiglio sferzante: “Basta chiacchiere a vanvera, si metta a lavorare“.

“Caro ministro Poletti- si legge nella missiva pubblicata sulle relative pagine Facebook- oggi ha rilasciato un’intervista in cui ha detto che non importa se centomila giovani scappano dal paese, che l’Italia non soffrirà e che certa gente è meglio non averla tra i piedi. Ci chiediamo se l’unica sofferenza non sia avere un Ministro del Lavoro che non solo non capisce o non vuole farlo, ma si permette, con l’arroganza di chi ormai ha un posto al sicuro nel mondo, di insultare la dignità di tanti uomini e donne che si spaccano la schiena perché quel posto sicuro nel mondo non solo non ce l’hanno, ma rischiano di non averlo mai”, scrivono i Giovani del Pd.


Il loro sdegno e’ condiviso da Brando Benifei, europarlamentare 30enne del Pd. “Condivido il sentimento che ispira questa lettera- spiega Benifei alla Dire- ma non sono sicuro che le dimissioni del ministro siano il modo migliore per rispondere ai problemi in questo momento. C’e’ talmente tanto da fare nel campo del lavoro, che Poletti dovrebbe tacere e lavorare invece di parlare a vanvera come chi scambia due chiacchiere al bar”.

Benifei chiede di intervenire “urgentemente sui voucher” ma anche di “aggiustare il jobs act, sia sul fronte delle tutele, che mancano che sul fronte dell’assistenza alla ricerca del lavoro per chi lo perde”. Quanto a Poletti: “Tragga lui le conclusioni. Certamente per il Paese non sarebbe la cosa migliore mettersi ora a discutere su chi deve fare il ministro del lavoro. Poletti, insieme al governo, si impegni a cambiare rotta nelle politiche per i giovani“.

Anche Mattia Zunino, coordinatore nazionale dei Giovani democratici, comprende lo spirito che ha ispirato la lettera delle federazioni del Nord Ovest. “Quelle di Poletti- spiega alla Dire- sono parole molto infelici, sbagliate, che offendono in particolare una generazione come la nostra, visto che, bene o male, un parente o un amico che e’ andato all’estero ce l’abbiamo tutti“.

Ma le “scuse migliori” Poletti puo’ darle “mettendosi al lavoro rapidamente per politiche di contrasto alla precarieta’ giovanile, che ormai ha raggiunto livelli intollerabili”. Il 24enne leader dei Giovani democratici chiede “una veloce modifica della normativa sui voucher, visto che e’ ormai chiaro che si tratta di uno strumento che tradisce l’obiettivo con cui era stato pensato, quello di far emergere il lavoro nero e offrire tutele. In molti casi, invece, facilita vere e proprie forme di sfruttamento“.

Ma e’ tutto il jobs act che “va analizzato, a due anni dall’approvazione, senza uno sguardo assolutorio. Ci sono degli aspetti positivi- spiega Zunino- ma ce ne sono anche altri che vanno cambiati, e bisogna farlo con grande umilta’. Non parlo dell’articolo 18, che era in molti casi disapplicato anche prima. Bisogna mantenere invece un’ottica piu’ larga. E farlo presto, prima che arrivi il referendum”.

Di Alfonso Raimo

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