ROMA – “Se il probelma e’ regolare i conti a sinistra rimarranno solo delle macerie, il rischio e’ molto elevato”. Lo dice Walter Veltroni intervistato a Sky Tg24, dopo che, nella giornata di ieri, le assemblee di Sinistra Italiana e Mdp hanno chiuso a ogni ipotesi di alleanza con il Partito Democratico.
“Il Pd- aggiunge Veltroni- per la prima volta nella storia e’ stato un partito che e’ nato per fusione e non per separazione. A sinistra c’e’ questo demone che la macera, doversi sempre dividere e introiettare il principio del tanto peggio tanto meglio. Si sa che andando divisi e’ difficile competere, ma si considera ineluttabile ed e’ un grave errore perche’ non corrisponde al sentimento di milioni di persone di sinistra che vorrebbero una convergenza“.
“Se fosse solo questo sarebbe sbagliato, è stato il segretario del loro partito fino a qualche mese fa e ora è diventato il nemico”, prosegue l’ex segretario dem. “Anche io ho sempre detto che Renzi deve essere più capace a includere, ma a sinistra si pensa che il nemico sia a sinistra mentre dovrebbe guardarsi e dire come evitare che la destra vinca…”.
“Non do voti a nessuno, dico solo che si è messa in moto una dinamica non positiva. Io sono legato all’idea iniziale del Pd, di un partito a vocazione maggioritaria che non si isola ma punta a conquistare la maggioranza degli elettori”.
“Prendo atto”. La sua, “dopo gli appelli di Prodi, il mio, penso sia “una posizione secca, molto netta e sinceramente non vedo cosa possa portare in positivo“. C’e’ l’impegno “a vedersi dopo le elezioni”, pero’ bisogna anche vedere “in quale scenario ci si trova. Se vince il centrodestra penso che tutta la sinistra” dovra’ fare “considerazioni abbastanza amare”.
Ormai e’ “un trend consolidato, a Ostia si e’ vinto con il 17 per cento di chi ha il diritto di voto. Un fenomeno che abbiamo visto anche in Sicilia: vota un terzo degli elettori e vedo che la cosa non preoccupa nessuno. Il dato piu’ allarmante e’ che c’e’ un distacco, una separazione, una lontananza che neanche le nuove suggestioni di tipo competitivo riescono a saldare”.
Per Veltroni questo fenomeno si supera se “si riesce ad attivare una motivazione, una speranza ad accendere una emozione. Oggi e’ prevalente la paura, un sentimento che induce all’arroccamento, alla chiusura in se stessi. Se vince la paura i rischi per la società sono molto grandi”.
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