BOGOTA’ – Dall’Economic Coperation Forum Asia-Pacifico (Apec) che si sta tenendo in questi giorni a Lima, il Presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, ha affermato che il nuovo accordo di pace raggiunto dal governo con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) è “molto meglio” di quello che è stato firmato lo scorso settembre e respinto poi con il referendum del 2 ottobre. Il nuovo accordo, che prevede 56 modifiche sostanziali, sarà sottoposto all’approvazione del Congresso colombiano così come aveva chiesto il suo predecessore e sostenitore del “no” Alvaro Uribe. “Non potevamo sprecare sei anni di negoziati con un probabile ritorno alla guerra. Sarebbe stata una mossa assurda” ha detto Santos, che ha tenuto anche a sottolineare l’importanza di ottenere a breve il via libera per il nuovo accordo.
“Il nostro è l’ultimo conflitto nel continente americano che diventerà un continente in pace in un mondo che, purtroppo, ancora ha molti problemi e molte guerre”. Il Presidente colombiano non ha dimenticato di rimarcare il “sostegno internazionale” sia da parte degli Stati Uniti attraverso il Segretario di Stato John Kerry che dell’Unione europea. Durante il vertice Santos ha avuto alcuni bilaterali importanti, con il primo ministro giapponese Shinzo Abe e il presidente cinese Xi Jinping ma anche con il presidente del Messico, Enrique Pena Nieto, del Cile, Michelle Bachelet, e con il padrone di casa peruviano, Pedro Pablo Kuczynski. Al Presidente colombiano, da Cuba, fa eco il capo delle Farc Rodrigo Londono Echeverri, alias ‘Timoshenko‘, che ha confermato “il nuovo accordo siglato con il governo è definitivo“. Londono ha rimarcato che le Farc stanno adempiendo “rigorosamente” a quanto stabilito in quanto “gli accordi sono sacri” e ha evidenziato, come Santos, l’importanza della partecipazione della società civile nella stesura del nuovo documento: “La Colombia è in debito con voi”.
di Silvio Mellara, giornalista
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