ROMA – “Profondamente convinta che dai giovani, in particolare dalla scuola e dall’universita’, parta un messaggio forte di contrasto al tema della violenza, ma anche al tema della paura, che potrebbe essere la risposta piu’ pericolosa alla violenza. Dobbiamo, quindi, costruire le nostre vie del sapere, della conoscenza, ma anche della responsabilizzazione di quella parte di Islam moderato che dice ‘Not in my name‘ e deve dirlo tutti i giorni, nelle scuole, nella responsabilizzazione a prendere le distanze”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca, Stefania Giannini, a margine di un evento sulla sicurezza sulle scuole.
“Dobbiamo creare un processo integrato di progressiva consapevolezza che ci sono valori che dobbiamo non tanto difendere quanto riaffermare””, ha aggiunto Giannini, che sulla manifestazione di domani ‘Not in my name’ ha aggiunto: “E’ un atto fondamentale, non puo’ esserci un occidente che riflette e costruisce la nuova via e un Islam che rimane passivo, ci dev’essere una partecipazione da entrambe le parti. Il Mediterraneo e’ un mare, non possiamo far si’ che sia in guerra da una parte e in pace dall’altro”.
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