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Smog oltre i limiti fuori dalle scuole di Roma: Greenpeace lancia l’allarme

"Per gli studenti ogni respiro è un rischio", spiega l'associazione ambientalista

Pubblicato:20-10-2017 10:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:48

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ROMA – Una bella boccata di biossido di azoto prima entrare a scuola. Per gli studenti di Roma ‘Ogni respiro è un rischio’, dice il report di Greenpeace, che ha monitorato l’aria fuori da dieci istituti dell’infanzia o primari della Capitale – tra le 7.30 e le 8.30: concentrazioni di biossido di azoto (NO2) ampiamente al di sopra del valore individuato dall’Organizzazione mondiale della Sanità per la protezione della salute umana (40 µg/m3, microgrammi per metro cubo).

La concentrazione media oraria più bassa rilevata da Greenpeace, infatti, è di 48,9 µg/m3, la più alta 66,1 µg/m3. Si registrano picchi – in concentrazioni medie su dieci minuti – fino a 111,4 µg/m3: un valore abnorme, se si considera che già nel 2005 l’Oms segnalava come nei bambini gli effetti patogeni del NO2 sul sistema respiratorio siano provati anche per concentrazioni inferiori ai 40 µg/m3.


Come spiega il report ‘Ogni respiro è un rischio’, pubblicato dall’organizzazione ambientalista, il biossido di azoto è classificato tra le sostanze certamente cancerogene, i suoi effetti patogeni sono principalmente a carico delle vie respiratorie, del sistema sanguigno, delle funzioni cardiache. È, per l’appunto, particolarmente nocivo sui bambini, causando infezioni alle vie respiratorie, asma, polmoniti, ritardo nello sviluppo del sistema nervoso e dei processi cognitivi. L’esposizione al NO2 è causa inoltre di nascite precoci e sottopeso; per le donne in gravidanza c’è un maggiore rischio di complicanze.

“Tutti i giorni, prima di entrare a scuola, i nostri bambini fanno un pieno di sostanze tossiche che danneggiano gravemente la loro crescita– dichiara Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia- Questo accade giorno dopo giorno, cinque giorni a settimana, come se ciò fosse normale o accettabile. C’è però un modo chiaro e semplice per abbattere le concentrazioni di biossidi di azoto nelle grandi città: limitare progressivamente la circolazione dei diesel, fino a vietarla nei prossimi anni”.

La soglia massima di concentrazione media annuale per questo inquinante prevista dalla legislazione italiana è di 40 µg/m3. A Roma, dove i valori eccedono in maniera grave questo limite, tre quarti del biossido di azoto presente in atmosfera sono originati dal traffico, e in particolare dai veicoli con motori diesel.

Secondo l’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (Eea), a livello europeo l’Italia è il Paese con il più alto numero assoluto di morti premature causate dal NO2, con oltre 17 mila casi. Per questo motivo, Greenpeace nelle scorse ore ha lanciato una campagna per chiedere ai sindaci delle città italiane più colpite dal biossido di azoto (Roma, Torino, Milano e Palermo) di prendere presto provvedimenti radicali per abbattere questo inquinante. Sulle strade europee circolano oggi oltre trenta milioni di veicoli di fatto illegali: automobili i cui valori di emissione di biossido di azoto eccedono fino a oltre diciotto volte quelli dichiarati dalle aziende automobilistiche in fase di omologazione.

Anche i veicoli diesel più recenti non offrono garanzie: due veicoli su tre, tra quelli di ultima generazione, nelle condizioni reali di guida sforano i parametri previsti.

Respirare aria pulita è un diritto, è arrivato il momento di far compiere alle nostre città un deciso passo in avanti verso il futuro- continua Boraschi- Per questo chiediamo ai sindaci di Roma, Milano, Torino e Palermo di prendere un impegno in tal senso, e fermare i diesel entro la fine del loro mandato”.

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