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Smart city, Roma 21esima in classifica e Milano si allontana

Il distacco tra Roma e Milano, calcola Fpa, aumenta in termini di punteggio passando dai 127 punti ai 155 di quest’anno

Pubblicato:20-10-2016 10:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:11

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trinita_monti_romaROMA – Roma si colloca al 21esimo posto nella classifica delle smart city, che vede Milano ben salda al comando seguita da Bologna e Venezia. Il capoluogo veneto sale sul podio, spingendo Firenze al quarto posto. Lo stabilisce il rapporto annuale ICityRate 2016, presentato oggi a Bologna e realizzato da FPA, che stila la classifica delle città italiane analizzando 106 Comuni capoluogo sulla base di 105 indicatori statistici (in aumento netto rispetto agli 84 dello scorso anno) e sette dimensioni tematiche: Economy, Living, Environment, People, Mobility, Governance e Legality. Il distacco tra Roma e Milano, calcola Fpa, aumenta in termini di punteggio, passando dai 127 punti del 2015 ai 155 di quest’anno.

Roma riesce a tener testa a Milano solo per la qualità del proprio capitale umano: se la dimensione ‘Economy’ vede Roma seconda, con un netto distacco dal capoluogo lombardo, è infatti nella dimensione ‘People’ che registra i risultati migliori, con un salto in avanti rispetto al decimo posto dello scorso anno. Un avanzamento fatto soprattutto dell’alto livello di istruzione della popolazione residente e dell’equilibrio di genere nel mercato del lavoro, misurato in termini di rapporto tra tassi di occupazione femminile e maschile. Perde però 5 punti in quella ‘Legality’ dove risulta tra le ultime cinque in classifica.

Un dato positivo è legato alla dimensione ‘Economy’, dove seppur nel distacco inevitabile da Milano il secondo posto ottenuto la fa crescere di una posizione rispetto allo scorso anno. Roma attrae laureati, finanziamenti UE e imprese ad alto contenuto di conoscenza. Due gli elementi interessanti nella performance romana rispetto alla dimensione economica: da un lato si consolidano rispetto allo scorso anno gli alti valori raggiunti nelle variabili standard (e in particolare l’indice di disponibilità del credito e l’incidenza di laureati sul numero di occupati), dall’altro l’economia della capitale appare rinforzata dai due nuove indici inseriti per misurare la capacità di attrarre finanziamenti europei legati alla ricerca e all’innovazione e quella di generare imprese ad alto contenuto di conoscenza.


Nella classifica generale mantengono le stesse posizioni 2015 Frosinone, Viterbo, Latina e Rieti rispettivamente 70esima, 73esima, 74esima e 78esima. Penultima Frosinone per la dimensione ‘Environment’, mentre Latina fa un balzo in avanti per la dimensione ‘Mobility’ passando dal 97 al 70 posto. “Quest’anno più che in passato ICityRate va a misurare, unitamente alla qualità del vivere urbano, la capacità delle città di farsi piattaforma abilitante, di guardare a traguardi lunghi facendo scelte e investimenti che puntano sui nuovi driver di sviluppo- commenta Gianni Dominici, direttore di FPA e curatore della ricerca- Il paradigma della Smart City negli ultimi anni ha sempre di più spostato l’accento dall’innovazione tecnologica all’innovazione sociale, al co-design, alla gestione dei beni comuni.milano

In questa direzione sono andate le strategie europee della nuova programmazione, e in questa direzione stanno andando le politiche locali”. Il riflesso di questa evoluzione del concetto di smart city e della sua traduzione nelle politiche urbane ha portato all’introduzione nell’ ICityRate di nuove variabili che vanno a misurare la capacità delle città di: accogliere e saper gestire i flussi migratori; attrarre cervelli e talenti e generare imprese innovative; attrarre finanziamenti europei per la ricerca e l’innovazione; rendere disponibili i dati pubblici; agevolare le pratiche d’uso sociale degli spazi pubblici; attivare reti e relazioni per la sostenibilità e la gestione delle politiche smart; garantire gli adeguati livelli di sicurezza e legalità.

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