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Firenze. Due offerte per Mercafir, ma incomplete

FIRENZE - La riapertura dell'avviso pubblico per intercettare terreni utili a contenere il trasloco della Mercafir rischia di

Pubblicato:20-10-2015 14:17
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:39

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FIRENZE – La riapertura dell’avviso pubblico per intercettare terreni utili a contenere il trasloco della Mercafir rischia di configurarsi come il secondo buco nell’acqua. Dopo il primo passaggio a vuoto della scorsa primavera, nella seconda finestra aperta da Palazzo Vecchio, sono due (come trapelato nei giorni scorsi) i pretendenti che vi si sono affacciati. Così l’apertura della buste nella sede direzionale del patrimonio del Comune di Firenze ha formalizzato l’offerta del Consorzio agrario fiorentino e quella ufficializzata da un raggruppamento di 35 persone rappresentati dall’ingegner Marco Hanaman e dall’avvocato Marco Milani. La prima area offerta, quella del Consorzio, si trova in via dell’Osmannoro ma dentro al Comune di Sesto Fiorentino, quindi fuori dai confini di Firenze, come invece prevede l’avviso (“nella parte settentrionale della città”). La proposta manca anche di un altro elemento visto che Palazzo Vecchio ha specificato un’estensione di 15 ettari, mentre il Consorzio agrario ne offre circa 12 per 6.467.000 euro.

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La seconda, il ‘cartello’ dei 35 possidenti per una ventina di famiglie, è in zona Quaracchi, tra via Pistoiese e via di Peretola: circa 9 gli ettari messi a disposizione del bando tra terreno agricolo incolto, parte coltivato in serre, parte come deposito a cielo aperto e ricovero di strutture leggere. Il terreno, in questo caso, potrebbe raggiungere i 130.000 metri quadrati (13 ettari) attraverso delle operazioni di confinato “per i contatti sommari già intrattenuti”, recita l’offerta. Il tutto per 16 milioni di euro. La proposta- definita dalla commissione composta dal direttore generale del Comune, Giacomo Parenti, la direttrice del patrimonio, Lucia Bartoli, e dell’urbanistica, Domenico Palladino, una “dichiarazione di intenti”- a cui mancano i 15 ettari richiesti, è risultata altresì sguarnita della dichiarazione sul regime fiscale della compravendita. Le due proposte, quindi, sono passate all’esame della commissione “non rispondendo appieno ai requisiti richiesti”, come certificato poco dopo da Palazzo Vecchio. Ora, in seduta riservata, la commissione verificherà le caratteristiche richieste, prima del verdetto. Come previsto dall’avviso, l’amministrazione si riserva la più ampia facoltà di non dar seguito all’avviso non accogliendo alcuna delle offerte pervenute.


di Diego Giorgi – Giornalista

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