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Comune, Sabella: “Macchina amministrativa rischia la paralisi”

L'ex assessore alla Legalita' di Roma Capitale e' intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus

Pubblicato:20-09-2016 10:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:05

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raggi1ROMA – Il magistrato Alfonso Sabella, ex assessore alla Legalita’ di Roma Capitale, e’ intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’universita’ degli studi Niccolo’ Cusano, nel corso del format Ecg, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Sabella ha parlato della lettera scritta da alcuni dirigenti del Comune di Roma alla sindaca Virginia Raggi in cui si denuncia una paralisi dovuta all’assenza di indicazioni a tre mesi dal via della nuova amministrazione: “Roma sicuramente e’ una situazione molto peculiare e non parlo della situazione politica ma della situazione amministrativa. La prima cosa che avrebbe dovuto fare il nuovo sindaco di Roma e’ mettere mano alla macchina amministrativa, che va riqualificata, rimodulata e rimotivata. Vanno fatte delle scelte su alcuni dirigenti, nominati per appartenenze politiche o questioni nominali e parentali. Questa era una cosa che andava fatta, certo che la vicenda odierna e’ un po’ anomala. Occorre che certe linee vengano date alla macchina amministrativa che altrimenti rischia la paralisi. Cosi’ non c’e’ alternativa al meccanismo maledetto e criminogeno delle proroghe.

Questo e’ il grande guaio. Se rischiamo di avere un ritardo nell’approvazione del bilancio, se si continuera’ a lavorare in dodicesimi, se come ho letto la manutenzione stradale si continuera’ a fare come accadeva negli anni precedenti. Questo sarebbe un errore enorme, la manutenzione stradale non puo’ farsi con appalti semestrali divisi in piccolissimi lotti, perche’ si creano una marea di situazioni di fragilita’, si da’ un servizio che costa piu’ caro ai cittadini e che non permette a un imprenditore onesto di investire concretamente in un contratto. Avevo lasciato in Campidoglio l’abbozzo dell’accordo quadro per la manutenzione stradale che avrebbe cominciato a risolvere il problema delle buche a Roma, perche’ avremmo avuto continuita’ sul servizio di appalto. Il problema della macchina amministrativa e’ serio, fondamentale, per chiunque voglia affrontare la questione a Roma. Ancora oggi, a un anno di distanza dalla sua approvazione, non e’ stata ancora data luce alla centrale unica di committenza. E’ come se il comune di Roma decidesse di partecipare al gp di Monza con 44 Panda anziche’ con una Ferrari. Noi abbiamo una Ferrari in garage, perche’ non si e’ dato luce alla centrale unica di committenza? E questo non e’ accaduto nemmeno con Tronca”.

Continua Sabella a Radio Cusano Campus: “La centrale unica di committenza permetterebbe di prendere le migliori professionalita’ che sono in Campidoglio, concentrarle in questa centrale unica e da li’ far partire tutti gli appalti. Controllare quella centrale unica di committenza equivarrebbe a controllare l’80% degli appalti a Roma. Non sarebbe una cosa da poco”. Su Ostia, questa l’opinione di Sabella: “Sono scelte politiche, la mia scelta era quella di far agire in primo luogo l’amministrazione, prendere le concessioni, vedere quelle che sono state violate e procedere con provvedimenti amministrativi.


La scelta del Prefetto Vulpiani, che sta portando comunque a ottimi risultati, e’ quella di ricorrere alla magistratura penale e ai sequestri. Io non valorizzerei l’impegno sulla giustizia penale, perche’ l’abuso edilizio e’ un reato contravvenzionale, si prescrive in cinque anni, il sequestro probatorio e’ finalizzato solamente ad accertare l’esistenza dell’abuso, io avrei agito diversamente, puntando di piu’ sulla decadenza della concessione a carico del concessionario che l’aveva violata. Devo dire la verita’, avevo anche un progetto: rimodulare il lungomare di Roma, partendo dal presupposto di rendere ecocompatibile tutta la costa, tirando giu’ tutte le strutture in muratura, utilizzando delle sponsorizzazioni, purtroppo e’ un progetto che mi e’ rimasto in canna. Potevamo avere, forse, una striscia di terreno in piu’ nella zona di Castelporziano, potevamo creare un grande turismo di elite, ma una elite da mezzo milione di persone, non certo limitata a pochi.Bisognerebbe mettere ordine sui parcheggi abusivi, mettere in chiaro che molti concessionari hanno barato con l’entita’ delle planimetrie, che molti concessionari hanno costruito muri anche se erano vietate costruzioni verso terra in murature, e hanno cementificato il mare di Roma”, conclude.

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