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Università d’estate, a San Marino focus su Europa e migranti

Oggi e domani l'evento "Identità e memoria: l'Europa dei popoli, l'Europa dei Mercati, sicurezza, stabilità, promozione delle identità"

Pubblicato:20-07-2018 11:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:24

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SAN MARINO – L’Europa, la sua identità e memoria, con focus su Balcani e flussi migratori provenienti dall’area compresa fra Nigeria e Siria: sono i temi al centro di una due giorni di incontri tra esperti e allievi internazionali. Oggi e domani sul Titano prende il via il 23esimo corso annuale dell’Università d’estate di San Marino cui parteciperanno decine di borsisti, 20 sammarinesi e 40 provenienti da fuori confine, Italia e Albania prevalentemente. 

L’evento è stato presentato in conferenza stampa nei giorni scorsi da Adolfo Morganti, presidente della Fondazione Paneuropea sammarinese che, insieme all’Istituto di Studi storico politici sammarinese, ne è l’ente organizzatore. L’iniziativa, dal titolo “Identità e memoria: l’Europa dei popoli, l’Europa dei Mercati, sicurezza, stabilità, promozione delle identità“, vedrà alternarsi come relatori massimi esperti dei temi affrontati: di crisi e rilancio del progetto europeo parleranno Franco Cardini, docente della Scuola superiore Studi Storici dell’Ateneo sammarinese, e Andreu Cruanas, professore dell’Università di Navarra, e presidente di Asempleo, associazione che si occupa di avvio al lavoro in Spagna. Di stabilizzazione dei Paesi balcanici parleranno invece Egidio Ivetic, Università di Padova, e Laris Gaiser, università La Cattolica.

Infine Marco Ferrini, dell’associazione Giovanni Paolo II, che si occupa della tutela delle minoranze cristiane nel mondo, e Don Joseph Pilla, sacerdote missionario in Nigeria, insieme al giornalista Paolo Sensini analizzeranno lo spazio geopolitico compreso tra Nigeria e Siria, dove opera il fondamentalismo islamico e da dove partono i flussi migratori verso la penisola italiana.


L’evento di oggi e domani sarà occasione anche per presentare l’inedito Corso di Alta formazione in “Dialogo interreligioso e Relazioni internazionali”, master di primo livello co-organizzato dall’Università di Stato di San Marino, attraverso la Scuola superiore studi storici, e dall’Istituto superiore di Scienze Religiose A. Marvelli delle diocesi di Rimini e San Marino-Montefeltro.

“Il corso- spiega Morganti- rappresenta, dopo 20 anni, la trasformazione dei seminari estivi in un master universitario di primo livello che parte ad ottobre, co-organizzato dall’università di Stato di San Marino, dalla Scuola superiore studi storici, e da una rete di istituti superiori di scienze religiose, in primis il ‘Marvelli’ di Rimini”. È quindi una novità per l’offerta formativa sammarinese, ma anche più in generale perchè “non esiste un singolo titolo di studio- chiarisce Morganti- compartecipato da una università laica e una cattolica”.

Temi affrontati sono il dialogo interreligioso e le relazioni internazionali: il ruolo di minoranza e maggioranza religiose nelle relazioni internazionali e nello sviluppo dei processi di conflitto e pacificazione.

Il corso punta a interessare “un bacino enorme di persone”, laureati in Scienze politiche e giuridiche, in Relazioni internazionali, attivi nel volontariato e frequentandolo che “possono trovare un riconoscimento europeo- sottolinea Morganti- e un profilo formativo di alto livello”. L’equivalente offerta formativa in Italia di formazione superiore “vede infatti numeri molto bassi” e a iniziative con poche decine di posti ogni anno. Dal ricercatore in scienze religiose, a membri del corpo diplomatico e consolare, non solo di San Marino, fino ai consulenti internazionali per chi si occupa di interscambi economici, e in particolare ai mediatori culturali: sono i profili professionali destinatari del master che rappresenta “un’occasione di formazione preziosa in equilibrio tra università laiche e religiose per una formazione scientifica e non confessionale”. Il master “è frutto di 5 anni di lavoro”, continua Morganti che ne è coordinatore. Lo stesso lancia un appello ai ragazzi sammarinesi affinchè non ne restino esclusi, visto che il corso non potrà accogliere più di 35 iscritti e già stanno arrivando richieste da Albania e Italia. Infine, il presidente della Fondazione Paneuropae fa notare come per la prima volta in 23 anni di edizioni del Corso d’Estate manchi il patrocinio delle istituzioni sammarinesi: “Speriamo-si limita a dire- che questa disattenzione sia una parentesi che si chiuda prima possibile”.

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