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Report del Consiglio grande e generale del 20 luglio – Seduta mattutina

SAN MARINO - Il dimezzamento del disavanzo, da 19 a 9,5 milioni di euro,

Pubblicato:20-07-2017 13:51
Ultimo aggiornamento:20-07-2017 13:51

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SAN MARINO – Il dimezzamento del disavanzo, da 19 a 9,5 milioni di euro, è l’obiettivo più importante raggiunto dall’Assestamento al Bilancio 2017, portato oggi all’attenzione del Consiglio grande e generale dal segretario di Stato per le Finanze Simone Celli. Lo stesso all’Aula sottolinea come il contenimento del disavanzo fosse una priorità del governo ed esprime la sua soddisfazione per la riduzione di 10 mln di euro.
L’Assestamento al Bilancio 2017 è quindi al centro dei lavori consiliari della mattina, con la sua presentazione in prima lettura. Il segretario di Stato anticipa subito che tra prima e seconda lettura proseguiranno incontri con sindacati, categorie e opposizioni per apportare aggiustamenti al testo in seconda lettura. Nel provvedimento- frutto del compromesso tra maggioranza e opposizione per scongiurare la procedura rafforzata- ammette Celli che non è semplice intervenire ma “alcune scelte di fondo” sono compiute. In particolare, quelle che “vanno nella direzione di ricostituire riserve di liquidità nelle casse dello Stato”: quindi cita la sanatoria edilizia (trasferita per accelerare i tempi dal Testo unico in materia edilizia) e l’agevolazione delle cartelle esattoriali. I capisaldi del provvedimento, prosegue, sono il rigore nella gestione dei conti pubblici, l’adeguata crescita e l’equità. Il rigore inoltre, anticipa, sarà perseguito avviando un tavolo di concertazione sugli esiti della spending review non ancora attuati. Tra le voci orientate a contribuire all’equità, sottolinea il rialzo per 1,5 mln di euro al trasferimento dello Stato verso l’Istituto per la Sicurezza Sociale. “Siamo consapevoli che occorra far di più e meglio- conclude il segretario Celli- l’impegno è di dare un bilancio 2017 che possa il più possibile contenere il deficit, per fare scelte più coraggiose per il bilancio 2018”.

Da parte dell’opposizione gli interventi sono all’insegna dell’apertura e del confronto, anche se non mancano i rilievi. In Aula inoltre non ci sono i consiglieri di Rete e Mdsi, come annunciato ieri, per non partecipare ai lavori sui decreti salva-risparmi. Intervengono quindi i rappresentanti di Pdcs, Psd e Ps.
Alessandro Mancini, Ps, fa sapere di accogliere con piacere che provvedimenti in passato oggetto di scontro del suo partito con “forze politiche allora in maggioranza”. Oggi, osserva, queste sono ancora in maggioranza, “ma hanno dovuto abbassare il capo sulla sanatoria degli abusi edilizi, sulle residenze”. Resta però l’amaro in bocca: “Oggi Alleanza popolare dice sì”, manda a dire, ma solo “perché si è arrivati con l’acqua alla gola”. Al contrario, “se fossero stati fatti quando li proponeva il Ps- stigmatizza- avrebbero già portato indicatori con segno più nella nostra economia”. Gian Carlo Capicchioni, Psd, ricorda allo stesso modo come nella precedente legislatura sia stata stoppata la riforma delle imposte indirette mentre ora viene annunciata. Esprime i suoi dubbi a riguardo: “Ho la convinzione che venga fuori una riforma ‘alla sammarinese’- perché- il sistema Iva è il sistema Iva non possiamo inventarci ‘doppi binari’ e confrontarci con Italia e Europa con sistemi del genere”. Prima di rendere appetibile il Paese, puntualizza, bisogna renderlo credibile. Gian Carlo Venturini, Pdcs, esprime le sue perplessità sul disavanzo effettivo, nei 9 mln di euro infatti “non sono considerati gli effetti dei decreti 78 e 80, con la trasformazione del Credito d’imposta a debito pubblico e questo disavanzo deve essere incrementato”.
Dalla maggioranza, il capogruppo di C10,
Matteo Ciacci, risponde a Mancini: “Adesso.sm- manda a dire- ha un approccio diverso da quello avuto dalla maggioranza in passato e pensa che le proposte dell’opposizione possano essere un valore aggiunto”. Giuseppe Maria Morganti, Ssd, ammette di non essere mai stato in passato tra i sostenitori della vendita di immobili a non residenti e della concessione di residenze elettive. “Bisogna essere molto prudenti, ma il dato è tratto- esorta- il Rubicone è stato superato e occorre ora mettere in campo azioni necessarie per gestire questo passaggio”. Infine Fabrizio Perotto, Rf, elenca alcuni meriti della legge: “Cerca di aggredire sacche di spreco nella Pa, eliminare disuguaglianze sociali e mettere basi per il rilancio del comparto economico”.
Concluso il dibattito sull’Assestamento, l’Aula torna ad affrontare il comma 3 e la ratifica dei decreti legge n.78 e n.80. Si torna quindi al confronto sul primo decreto su cui i lavori si interrompono per riprendere nella seduta del pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi sull’Assestamento di Bilancio.


Comma 23. Progetto di legge “Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’Esercizio Finanziario 2017 e modifiche alla Legge 21 Dicembre 2016 n.144”

Simone Celli, segretario di Stato per le Finanze.

Farò una sintesi sull’Assestamento. C’è un confronto in atto con sindacati e categorie, e nei prossimi giorni saranno chiamate ancora le opposizioni, perché ci sono aggiustamenti alla proposta fatta dal governo in prima lettura. Obiettivo è coniugare il più possibile ciò che rappresenta un passaggio prodromico alla definizione di una proposta di bilancio più strutturata, in vista di novembre, quando inizierà l’iter legislativo al Bilancio previsionale 2018, ci sono infatti scelte di fondo che devono andare condivise con Aula.

Anticipare di due mesi l’iter dell’assestamento è una scelta politica. I consiglieri si ricorderanno come fu approvato il Bilancio 2017, da una maggioranza che non era governo e da un governo che non era più maggioranza. La responsabilità di tutte le forze consiliari permise di evitare l’esercizio provvisorio e disfunzioni della macchina pubblica. Quel Pdl non rappresentava appieno la linea politica e programmatica del nostro governo, e oggi non è semplice intervenire, da un punto di vista strutturale, su un bilancio che ha già una sua cornice. Ma alcune scelte di fondo comunque sono fatte. Attraverso alcuni provvedimenti inseriti all’interno dell’articolato c’è infatti la possibilità di raggiungere l’obiettivo di iniziare un percorso di ricostituzione di riserve di liquidità. Ci sono scelte che vanno approfondite, ma si va dalla sanatoria edilizia, all’agevolazione delle cartelle esattoriali che permetteranno una ricostituzione significativa di riserve di liquidità. Come indicato anche dal Programma economico 2018, il problema di liquidità è presente e viene monitorato quotidianamente e stiamo cercando di far fronte a una situazione che ci preoccupa in modo particolare. Già qui ci sono proposte per farvi fronte, ma non siamo soddisfatti, perché servono interventi strutturali che metteremo in campo con il Bilancio previsionale.

Rigore nella gestione conti pubblici, adeguata crescita ed equità, quindi contrasto dalle disuguaglianze sociali: sono quesi i tre pilastri della legge di Assestamento, da coniugare nel migliore dei modi.

Sul rigore: preannuncio all’Aula che il governo sta predisponendo un emendamento da sottoporre tra la prima e la seconda lettura, per aprire una sede di concertazione permanente con sindacati, categorie e rappresentanze consiliari, per riavviare un ragionamento serio di revisione della spesa pubblica. Riteniamo che il lavoro dello spending team sia da riprendere in mano, c’erano oltre 100 raccomandazioni, alcune hanno avuto risposta, altre sono pronte da essere applicate. Vogliamo compiere un’analisi sulle aree di spreco ancora largamente presenti nel settore pubblico e pubblico-allargato. Non vogliamo proseguire con scelte di tagli orizzontali, vogliamo compiere tagli di carattere selettivo e riprendere in mano quel lavoro e ridurre in termini percentuali la spesa corrente che si mantiene tra l’85 e il 90%, a fronte di percentuali troppo basse di spese in conto capitale. Troppe risorse sono impiegate nella spesa corrente e non in sviluppo e investimenti dobbiamo invertire trend, individuare tagli annui per arrivare a fine legislatura a un 70-75% in spesa corrente e al 20-25% in sviluppo e investimenti.

Va poi sottolineata la strategica importanza di realizzare nei prossimi 18 mesi alcuni interventi sistemici che possano consentire di praticare politiche economiche più incisive dal punto dì vista della crescita e dell’equità. La riforma del sistema previdenziale, la revisione del sistema di imposizione indiretta, l’efficentamento del processo dì incontro tra domanda e offerta di lavoro, il potenziamento degli strumenti di prevenzione e repressione dell’evasione fiscale e l’aggressione alla spesa pubblica improduttiva, sono i pilastri su cui basare un’azione politica che tende al consolidamento fiscale.

L’obiettivo di fondo, che il Governo sì impegna a conseguire nel corso dei prossimi due esercizi finanziari, resta il raggiungimento del pareggio di bilancio e la ricostituzione di adeguate riserve di cassa. L’attenzione del Governo, inoltre, resta forte anche sul mantenimento di adeguati livelli di protezione socio-sanitaria. A fronte di alcune misure orientate al contenimento della spesa previdenziale, è stato ulteriormente aggiustato al rialzo per 1,5 milioni di euro il trasferimento dello Stato verso l’Istituto per la Sicurezza Sociale. Emerge indiscutibilmente la necessità e l’urgenza di rivedere in termini di prospettiva la qualità e l’efficacia della spesa sociale, essendo uno dei principali centri di costi per lo Stato. Ciò va fatto però nell’ottica di un aggiornamento complessivo del sistema di welfare sammarinese, a partire dall’introduzione dell’ISEE.
La prima riforma su cui si aprirà il confronto è la riforma previdenziale poi si procederà sulla riforma delle imposte indirette, poi con il potenziamento degli strumenti della lotta all’evasione fiscale. Già su questo ci sono elementi nell’ Assestamento, tra cui il potenziamento dell’ufficio tributario. Obiettivo resta il pareggio di bilancio per i prossimi esercizi.
In sei mesi il governo non ha potuto fare miracoli, si danno ora linee di indirizzo e di azione e nei prossimi mesi raccoglieremo risultati. Esprimiamo soddisfazione per la riduzione del disavanzo previsto a 19 mln di euro e portato in Assestamento a 9,5 mln di euro, con un contenimento di 10 mln. di euro. Vedremo ulteriori aggiustamenti tra prima e seconda lettura, era uno degli obiettivi prioritari del governo. Abbiamo raggiunto questo obiettivo con una serie di misure orientate al rilancio e al contenimento della spesa, con un mix di interventi. Siamo consapevoli che occorra far di più e meglio, impegno è di dare un bilancio 2017 che possa il più possibile contente il deficit, per fare scelte più coraggiose per il bilancio 2018. Termino con l’auspicio che si possa aprire un confronto che non si esaurirà oggi, nei prossimi giorni tutte le forze consiglieri saranno chiamate dal governo per recepire anche proposte di modifica, per giungere a una stesura che il più possibile possa rispondere alle esigenze di tutti gli attori in campo.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs

Abbiamo appreso dal Segretario la diminuzione della previsione di disavanzo. Il bilancio approvato a fine 2016 era asettico, privo di impronta politica, e nonostante tutto si è portando il disavanzo di 19 mln che può sembrare cifra importante, ma in passato il gap è stato colmato da provvedimenti straordinari e poi si è introdotta la riforma tributaria, con la consapevolezza che non avrebbe portato direttamente reddito ma la previsione di nuova economia e nuove entrate. Apprendiamo che grazie a questo Assestamento si arriva a una diminuzione che lo porta a 9 mln e mezzo, quasi un dimezzamento, e che, se in corso d’opera si proseguire questo trend, si arriverà al pareggio di bilancio. Vi sono anche nuove tipologie di interventi politici. L’apertura del mercato immobiliare a non residenti è un elemento inserito anche nella nostra legge di sviluppo, può dare linfa al mercato edile e a tutta quella parte di Npl interni alle banche. Su questo siamo pronti al confronto. Poi c’è la residenza elettiva, noi avremmo preferito il permesso di soggiorno.Nel testo ho visto che tale residenza verrà rilasciata dal governo e questo mi lascia perplesso, per l’impostazione discrezionale contro cui lo stesso C10 si è sempre battuto in passato. Il Sindacato propone anche di estendere la residenza ai frontalieri, è un ragionamento che si può fare, ma un conto è una residenza che sfocia poi in cittadinanza, un conto sono i permessi di soggiorno. Difficile poi parlare di residenze di serie A e di serie B. Su questi temi siamo aperti al confronto.

Pasquale Valentini, Pdcs

Oggi si deve attraversare la sfida di impostare la sostenibilità economica per un Paese che ha visto cambiare i suoi pilastri economici, un Paese piccolo, enclave del’Italia, ed è questa una sfida che richiede energie e risorse fuori dal comune. Non basta qualche ‘trovata’. Mi piacerebbe capire come questo Assestamento di bilanco si colloca in questo quadro. Nella relazione del segretario sono enunciate cose importanti: affinché questo ambiente sia favorevole alla ripresa servono fattori indispensabili, quali il rapporto con l’Italia, la posizione internazionale e la salute delle finanze pubbliche e del sistema bancario.

Residenze elettive: siamo sicuri che come le stiamo impostando favoriscano le relazioni internazionali? Vedo infatti una impostazione ambigua, non possiamo dare segnali contraddittori, se ci avviciniamo a un rapporto più stretto con l’Ue non possiamo dire che diamo ‘residenze a tempo’. Se vogliamo fare dei passi in avanti non dobbiamo contraddire quello verso cui ci stiamo dirigendo. Agenzia per lo sviluppo: il problema è che chi si affaccia a San Marino trovi una struttura che dia risposte a chi vuole fare impresa. Se saltiamo il livello dirigenziale della nostra struttura amministrativa facciamo il contrario di quello che ci dicono. Non vedo qui passi decisivi. Ci sia consapevolezza che stiamo facendo ancora passi che non si sa dove portano ancora.

Alessandro Mancini, Ps

Un assestamento di bilancio è un passaggio legislativo di carattere tecnico.

Se in questo Assestamento da un lato vedo provvedimenti che ci stanno, dall’altra parte ne vedo altri che non ci stanno proprio e che non hanno senso come vengono proposti. Si inseriscono più linee programmatiche di propaganda che in grado di dare effetti veri. Apprendo poi con piacere che alcuni articoli, oggetto di anni e anni di battaglie del Ps, finalmente oggi vedono la luce. Dopo anni di scontro con forze politiche allora in maggioranza, oggi queste sono ancora in maggioranza, ma hanno dovuto abbassare il capo sulla sanatoria degli abusi edilizi, sulle residenze. Ciò mi lascia soddisfazione, ma anche l’amaro in bocca perché se fossero stati fatti quando li proponeva il Ps avrebbero già portato indicatori con segno più nella nostra economia. Ma i veti in particolare di Ap non l’hanno permesso. Oggi Alleanza popolare dice sì, ne sono contento, peccato che si sono fatti questi provvedimenti perché si è arrivati con l’acqua alla gola. E sono convinto che ripartiranno nei prossimi mesi con una seconda sede dei Giochi, magari al palazzo Masi, certe scelte proposte allora sono ancora attuali e sono convinto che verranno fatte. Ma perché si deve arrivare quando proprio non se ne può più? E perché non c’è la capacità di capire la portata degli interventi proposti dall’opposizione? Oggi l’intestazione sugli immobili avrà un’incidenza minore rispetto a quando lo proponevano noi.

Matteo Ciacci, C10

All’interno dell’assestamento sono contenuti interventi che si inseriscono in una progettualità che Adesso.sm vuole portare avanti, avendo un quadro di gestione dei conti, crescita e contrasto delle disuguaglianze sociali. Il deficit accumulato negli anni non ci consente di raggiungere immediatamente risultati di crescita, ma nell’assestamento sono state fatte scelte importanti. Per esempio- e avremo modo di confrontarci- sugli interventi di scopo, dove si lavora per gestire al meglio i nostri conti pubblici. Immettiamo più risorse all’Iss, rafforziamo gli ammortizzatori sociali. L’Isee non sarà più lettera morta, ma verrà portata entro l’anno

Abbiamo cercato di ridurre il più possibile il deficit e dall’altro dato supporto alla crescita: scelte importanti sono fatte su semplificazione e comunicazione tra gli uffici Pa. Oltre allo Sportello unico, il cui progetto di legge arriverà presto in Consiglio e all’Agenzia per lo sviluppo, dentro l’Assestamento si scelgono le residenze elettive, l’intestazione di immobili a non residenti. Cambiano i tempi, decisioni di cui in passato non c’era necessità ora sono scelte arrivate visto il momento economico. Condivido l’approccio di Mancini che dice che dall’opposizione a volte arrivano proposte che devono essere tenute in considerazione e Adesso.sm ha un approccio diverso da quello avuto dalla maggioranza in passato e pensa che le proposte dell’opposizione possono essere un valore aggiunto.

Stefano Canti, Pdcs

Rigore, crescita ed equità, credo siano tre principi cardine a cui un progetto come l’assestamento di bilancio debba sempre riferirsi, quindi non c’è nessuna novità.

Il progetto di legge prevede interventi, si dice, che promuovono la crescita. Le residenze elettive le condividiamo, vorrei soffermarmi però su crescita. Questo governo ha assegnato le due deleghe principali a Michelotti quali agricoltura e turismo. Sull’ Agricoltura il Pdl Assestamento contiene provvedimenti in favore di aziende che intendono applicare tecniche agricole biologiche. Ma il contributo originario concesso agli operatori agricoli è stato modificato? Se sì, non facciamo opera di appoggio ai nostri operatori, bisogna vedere se in caso il contributo in generale è stato aumento o no. Sulla crescita: non è vero che il progetto contiene provvedimenti per la crescica visto che sono tolti i 10 mlm di euro per le infrastrutture volte a implementare il turismo. Dalla risposta a una nostra interpellanza abbiamo saputo che si sospende il progetto del Polo museale in centro storico. Nella passata legislatura era stata prevista una legge di spesa per 30 mln di euro, 10 milioni all’anno per finanziare opere pubbliche in centro storico per implementare l’offerta turistica. In questa legislatura doveva essere stanziata la seconda tranche, ma i 10 mln sono stati cancellati. Non è un intervento che va verso la crescita.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Veti incrociati hanno portato alla fine anticipata cella precedente legislatura che avevano già progetti pronti, anche in prima lettura come la Revisione dell’ordinamento contabile dello Stato, utile a snellire l’ordinamento contabile della Pa. Già pronto era anche il progetto di riforma delle imposte indirette, anche questo stoppato più volte, sempre dalla maggioranza e da alcuni esponenti della maggioranza di allora che sono anche in quella di oggi. Perciò oggi vediamo un’inversione di rotta, si parla qui infatti di riforma delle imposte indirette, spero che non si proceda a una riforma però che possa contenere all’interno aspetti ambigui. Ma ho la convinzione che sulle imposte indirette venga fuori una riforma ‘alla sammarinese’ e questo può disturbare i rapporti con la comunità internazionale. Infatti il sistema Iva è il sistema Iva non possiamo inventarci ‘doppi binari’ e confrontarci con Italia e Europa con sistemi del genere. Prima di rendere appetibile il Paese bisogna renderlo credibile.

Iro Belluzzi, Psd

Ricordo che in passato fu bocciato il progetto Mc Kinsey che avrebbe portato oggi a una svalutazione molto inferiore degli immobili in capo alle banche. Richiamo perciò la politica ad avere una visione lungimirante e a non fare battaglie di bandiere. Richiamo davvero a costituire un tavolo su prospettive di sviluppo del Paese che non si possono concretizzare nell’arco di una legislatura. Sarebbe un elemento verso cui garantire anche chi vuole investire in Repubblica che l’economia del Paese sia portata avanti in una certa misura. Una linea di sviluppo definitiva garantisce investitori al di là dell’alternanza di governo. San Marino può rappresentare un importante hub per molte aziende, un luogo per sviluppare economia sana con certezza del diritto e una visione economica della collettività, non di parte.

Nicola Selva, Rf
E’ un assestamento che parte da un disavanzo importante e propone interventi per arrivare al pareggio. Non è un intervento strutturale, è un bilancio ripreso dalla legislatura precedente.
Dobbiamo lavorare da subito per dare risposte immediate al problema si liquidità che è un problema che c’è da tempo. Alcune proposte per questo ci sono, come la sanatoria edilizia. D’accordo con Mancini che non si deve intervenire quando si è con l’acqua alla gola e prendo con favore la sua disponibilità per anticipare i problemi. Altri interventi in questa direzione sono le cartelle esattoriali, a questi interventi si aggiungono interventi con l’obiettivo di diminuire la spesa pubblica. Prendiamo con favore il tavolo permanente per incidere su sacchi di spesa nel settore pubblico. Quindi interventi per la crescita: residenze elettive, per portare in Repubblica persone non residenti in grado di trasferire grandi capitali.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd
Da un lato sono introdotti provvedimenti una tantum, per es. le cartelle esattoriali, ma daranno un po’ di respiro alla finanza pubblica, contestualmente ci sono interventi strutturali e scelte che in passato erano invise. Ero uno di quelli che ha viaggiato con i piedi di piombo rispetto queste due scelte, ovvero la vendita di immobili a non residenti e la concessione di residenze elettive. Bisogna essere molto prudenti, ma il dato è tratto. Il Rubicone è stato superato e occorre ora mettere in campo azioni necessarie per gestire questo passaggio. Per esempio io sostengo che chi acquista immobili dovrebbe anche fare ristrutturazioni per dare anche lavoro a quelle imprese oggi in difficoltà.

Alessandro Cardelli, Pdcs
Ritengo che le distanze incolmabili su altri temi sul bilancio siano più vicine, ci sono provvedimenti condivisi, e anche ripresi dalla legge sullo sviluppo del Pdcs. Ma da un lato si dice che si vuole garantire parità a tutti, dall’altro sono anche provvedimenti in controtendenza. All’Articolo 8, la flat tax è estesa per altri 3 anni e si danno vantaggi a chi produce grossi redditi e a discapito dele piccole imprese. E’ un provvedimento per fare cassa, e non dite che non c’è l’innalzamento delle tasse sui più deboli e chi paga meno. All’Articolo 13 anche qui c’è una serie di problemi. In passato è stato fortemente criticato il transitorio fiscale da C10 e Su. Oggi perché avete stravolto le vostre idee con una sanatoria che esclude molte sanzioni sui crediti dello Stato? E’ una questione di coerenza politica, non che noi non condividiamo. L’articolo 14, l’intestazioni di immobili a non residenti, ben venga, serviva da tempo per dare respiro alla nostra economia. Non capisco però il contingentamento così basso. Sulla sanatoria siamo d’accordo, abbiamo alcuni emendamenti, ma serve. Sarà utile un confronto per migliorare il testo tra prima e seconda lettura.

Yader Tosi, C10
Non mi posso esimere dall’andare a sottolineare come alcune affermazioni della Dc siano inesatte. Non intendiamo mettere decine di milioni a bilancio su progetti che potrebbero svilpparsi e poi usare quei 10 mln di euro per la spesa corrente. Noi questo non lo vogliamo fare. Per noi, se si finanzia un progetto, lo si porta avanti. Concordo sulle critiche fatte all’amministrazione. Al di là che non ce la si può prendere con la Pa perché non parla la lingua delle imprese, bisognerà prendersela con chi non è in grado di farla funzionare. Non sono i dipendenti Pa che non sono capaci, devono essere messi in condizione di lavorare. Rivolgo un invito a questi dirigenti affinché propongano soluzioni alla politica e a questa Aula.

Gian Carlo Venturini, Pdcs
Da parte del Segretario e della maggioranza, questo Pdl è definito un provvedimento di crescita, ma tranne alcuni interventi che vanno verso un tentativo di fare semplificazione nella Pa, diversamente, l’unico elemento positivo è che viene confermato il trend di sostanziale pareggio di bilancio. Inoltre il bilancio 2016 si preannuncia chiudersi con circa 4 mln di passivo e questo conferma un equilibrio di bilancio e non una situazione disastrosa come è stata annunciata durante ‘l’operazione verità’ che ha solo creato allarmismo.
Tagli e nuove entrate portano all’Assestamento un disavanzo di 9 mln di euro. Ma non sono considerati gli effetti dei decreti 78 e 80, con la trasformazione del Credito d’imposta a debito pubblico e questo disavanzo deve essere incrementato. Poi sono portati provvedimenti per nuove tasse e nuove entrate, c’è il discorso dell’intestazioni di immobili a non residenti, può essere elemento positivo ma rischia di essere negativo, perché si riconosce la residenza e non il permesso di soggiorno elettivo. Poi o si fa un deposito infruttifero per 10 anni di 600 mila euro o si compra un immobile, speriamo non siano elementi che possano bloccare nella pratica l’intervento. All’articolo 16 sono tolti i 10 mln di euro per investimenti infrastrutturali e posticipati al 2018, ma erano interventi che andavano a valorizzare lo sviluppo e a sostegno del comparto turistico e commerciale. Poi il contributo all’agricoltura, le risorse per il biologico sono risorse nuove o sono quelle già utilizzate dagli agricoltori? Se così fosse rischiamo di mettere in ginocchio attività importanti.

Fabrizio Perotto, Rf
Sono diversi i meriti di questa legge: cerca di aggredire sacche di spreco nella Pa ed eliminare disuguaglianze sociali e mettere basi per il rilancio del comparto economico. Senza politiche mirate al rilancio, la riduzione degli sprechi sarebbe inutile. L’obiettivo del pareggio di bilancio 2017 è la missione che il governo si è dato.
Residenze elettive e acquisto immobili per non residenti permetteranno una maggiore integrazione del nostro Paese, le garanzie economiche richieste dimostrano come l’iniziativa non sia speculativa ma inclusiva, non saranno permesse storture né assunzioni di ruoli nella Pa, né agevolazioni fiscali per la prima casa, non peserà sulle casse dell’Istituto Iss. Sono previste 50 residenze elettive per 2017 e per gli anni successivi il congersso stabilirà il numero adeguato.

Oscar Mina, Pdcs
Si parla di introdurre norme di semplificazione nella Pa. Nel titolo 3 viene istituita la ‘conferenza dei servizi’. Potrebbe essere un aspetto sicuramente utile nell’ambito gestionale e di coordinamento delle attività, resta il fatto che questo strumento possa essere inteso come un ulteriore organismo e non sappiamo quale effetto potrà avere, non c’è mai stato un coordinamento generale di tutte le attività. Mi piacerebbe capire gli obiettivi rivolti verso l’esterno, nei rapporti con le imprese. Il rischio è che risulti laborioso l’indizione stessa dell’organismo. Quando si parla di sanatoria viene istituito un ulteriore organismo, il Comitato tecnico per la sanatoria straordinaria, cui sono affidati compiti e tutto questo fa pensare che dovremmo esautorare la commissione territoriale che si sovrappone. Non vorrei ci fosse una complicazione nelle procedure della Pa, già di per sé complesse creando nuovi organismi. Mi auguro questo sia oggetto di confronto.

Marina Lazzarini, Ssd
Valentini dice che bisogna potenziare la dirigenza Pa, siamo d’accordo, visto che nel tempo sono stati inseriti dirigenti vicini alla Dc e che seguivano indicazioni che arrivavano dall’alto e persone- non tutte certamente- che hanno lasciato molto a desiderare, quindi oggi ci troviamo nella situazione di professionalizzare dirigenza. Ben vengano tutte le iniziative per potenziarla.
La sanatoria edilizia era prevista come parte finale del testo unico delle norme edilizie, ma quanto successo in commissione 4 ha impedito che fosse stato portato prima in Aula. Non è stato possibile per la solita azione dell’opposizione vista anche in Consiglio che non ha consentito di arrivare a concludere l’esame dell’articolato. Motivo per cui è stata inserita in Assestamento di bilancio, per il risvolto economico di entrate che è bene arrivi quanto prima. Ciò non toglie urgenza del Testo unico che arriverà quanto prima in Aula.

Dalibor Riccardi, Psd
In merito a certe questioni inserite in assestamento, comprendo le difficoltà, visto che non tutto è dovuto alla sua responsabilità, Segretario. Ma rilevo che nel programma di governo avete messo di limitare la discrezionalità del congresso e di avviare un confronto serio con forze di opposizione e datoriali. Mi viene da dire: questa volta si vuole aprire un tavolo di confronto ma legato solo alla questione della spending review e perché non in merito a sviluppo, residenze, potenziamento degli uffici pubblici, perché su altre cose non siamo interpellati? Perché la maggioranza ci interpella solo dove e quando ha bisogno?
All’interno dell’assestamento ci sono anche cose che condivido e non mi opporrò, mi auguro che non siano però le ennesime promesse disattese.

Mariella Mularoni, Pdcs
Oggi la situazione è arrivata ad un punto critico e, se a ottobre non saranno adottate scelte intelligenti, ci saranno ricadute su bilancio. Ricordiamo che l’operazione verità ha messo in allarme il paese. Oggi Celli ha indicato alcuni interventi per risanare i conti pubblici e saranno richiesti ancora tanti sacrifici alla cittadinanza e l’innalzamento delle tasse per i più deboli. Per ricostruire liquidità e gettito sono introdotti alcune misure come tagli alle pensioni. Poi c’è a sanatoria edilizia e la vendita di immobili che potranno ridare respiro al settore. Approvo la scelta dell’intestazione di immobili ai non residenti, scelta che il nostro gruppo in passato si era assunto ma allora veti alleati hanno frenato. Oggi invece scelgono anche questo, ma oggi non darà i risultati sperati. Ci saremmo aspettati investimenti per il turismo e per lo sviluppo e poi sulla formazione universitaria. Tosi ha tentato di spiegare perché sono stati tolti i10 mln di euro per infrastrutture, quali sono allora le opere che intendete finanziare?

Francesco Mussoni, Pdcs
Malgrado lo stupore espresso da qualcuno in maggioranza, non può che esserci un clima di condivisione sul bilancio, che è in linea con quanto previsto nella precedente legislatura. E’ un bilancio che registra anche le anomalie della passata legislatura. Ci norme che condividiamo come la residenza elettiva e la sanatoria, oggetto di scontri e anche in parte della crisi politica del 2016. Vediamo in Assestamento con provvedimenti che, in qualche modo, possono dare impulsi positivi all’economia. Sulla residenza elettiva: temo una norma così come strutturata non sia molto appetibile e non dia la sperata leva a settore immobiliare e banche. Non vedo nella Pa interventi che possano portare a un cambio di logica. Siamo a una impostazione non ancora sufficiente, dobbiamo elevare in Aula la possibilità di rendere questo Paese più accogliente e leggibile all’estero per le imprese. Non trovo questa impostazione politica dirompente come dovrebbe per un Paese dopo le difficoltà di questi anni. Faccio infine i complimenti alla maggioranza e al governo sul rialzo per lo stanziamento dell’Iss, ho lottato anni perché non calasse sotto i 67 mln. di euro.

Marco Gatti, Pdcs
Forse ci sarebbe stato un modo per questo governo di intervenire, visti i confronti che ancora sta portando avanti con le parti sociali, per strutturare meglio l’impostazione politica di un bilancio di Assestamento che non è solo un ‘buttare’ dati economici, ma anche un dare una impostazione politica.
Da una parte si introducono residenze elettive per portare gente che vive nel lusso, dall’altra si aumentano imposte su beni di lusso, quale messaggio populista, ed è una contraddizione. Non è quello che fanno Paesi che vogliono attrarre capitali. Poi l’intestazioni di immobili a non residenti che è già possibile: c’è solo una norma che dice che ci vuole l’autorizzazione del Consiglio dei XII, basta quindi rivedere questo, non vorrei poi che l’introduzione di una norma di questo tipo riaprisse ragionamenti sulla discriminazione verso i cittadini esteri.

Simone Celli, segretario di Stato, replica
Ritengo che il dibattito svolto in prima lettura rappresenti un buon punto di partenza, sono emerse discussioni costruttive e di arricchimento sulla proposta fatta dal governo. I rilievi critici dell’opposizione saranno tenuti in debita considerazione, anche se ribadisco, è difficile intervenire su una struttura di bilancio che è stato un lavoro di compromesso tra maggioranza e opposizione,.

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