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Legge educatori, dopo ok Camera ora si aspetta il via libera dal Senato VIDEO

ROMA - "Una legge molto importante, attesa da oltre 150 mila professionisti. Finalmente mettiamo ordine, per la prima

Pubblicato:20-07-2016 12:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:55

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ROMA – “Una legge molto importante, attesa da oltre 150 mila professionisti. Finalmente mettiamo ordine, per la prima volta dopo 20 anni, in una giungla normativa che attendeva un riordino”. Così l’on. Vanna Iori, nella videointervista alla DIRE, prima firmataria della legge per la disciplina delle professioni di educatori e pedagogisti approvata già dalla Camera a stragrande maggioranza e in attesa del via libera definitivo del Senato.

“Vogliamo valorizzare questo lavoro, spesso svolto nell’ombra e poco conosciuto, che invece ogni giorno ha tra le mani le persone alle quali teniamo di più: i bambini, gli anziani, le persone fragili. Una legge molto attesa da tutte le associazioni che sia sulla rete che nei messaggi inviati alla Camera, adesso chiedono la rapida approvazione“.


COME SI DIVENTA EDUCATORI

La nuova legge chiarisce i percorsi: “In Italia si diventa educatori da 2 facoltà diverse: Scienze dell’educazione e di formazione e quella di Medicina. Alla fine abbiamo operatori con percorsi di studio diversi. Ora la legge distingue questi operatori e ha individuato 2 denominazioni diverse: i laureati di Medicina si chiameranno educatori professionali socio-sanitari; quelli da Scienze dell’educazione educatori professionali socio-pedagogici. I primi lavoreranno nell’ambito sanitario, gli altri in quello educativo e socio-educativo. Questi ultimi potranno accedere anche nel campo sanitario ma solo per gli aspetti educativi”.



IORI: MILIONI DI PERSONE ASSISTITE IN ITALIA

La nuova legge che disciplina la professione di educatore professionale “come effetto avrà anche una ricaduta positiva sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini e alle persone più fragili”, spiega Iori.

“Una legge- aggiunge- che spinge sulla valorizzazione di alcuni principi fondamentali per un paese civile come l’inclusione, la solidarietà, il prendersi cura delle persone che sono all’interno dei circuiti formativi”. Oggi ci sono oltre 150mila professionisti, che operano sul campo già da anni, che hanno esperienza e magari non il titolo universitario. Che accadrà? “A queste persone, con cui abbiamo un debito di gratitudine perché è grazie a loro se abbiamo il nostro welfare, all’art. 13 riconosciamo e salvaguardiamo il loro ruolo. Con la nuova legge si tira una riga e dal momento in cui entrerà in vigore per il futuro sarà obbligatoria la laurea triennale. Un titolo che consentirà di andare a lavorare anche all’estero perché ci siamo attenuti a tutti i parametri europei, oggi questo non è possibile” conclude Iori.


IORI: NUOVA LEGGE OCCASIONE DI LAVORO PER GIOVANI

Far conoscere la nuova legge sugli educatori, spingere il governo a comunicarla bene anche come occasione di lavoro per i giovani. L’onorevole Vanna Iori ci conta: “Certamente sì, perché è una delle leggi socialmente più attesa e tra le più innovative. Finalmente si dice: educatori non ci si improvvisa, bisogna prepararsi. Questo sicuramente eviterà quegli episodi spiacevoli, per fortuna isolati, di maltrattamenti e abusi di cui la cronaca ci porta notizia”. Ci vuole passione per questo lavoro? “Ho girato tutta l’Italia- racconta in una intervista alla Dire- ho incontrato tantissime associazioni e professioniti, ho raccolto tutti i loro suggerimenti… ho capito che se non c’è la passione, la vera passione, non sarà solo il pezzo di carta che assicurerà il lavoro educativo. Il lavoro educativo non è un lavoro qualsiasi, la laurea sarà requisito necessario ma non sufficiente”.

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