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Expo. Dalla birra al carciofo, Agrinsieme mette in mostra le Marche

San Benedetto ospiterà una sorta di festival della produzione enogastronomica delle Marche

Pubblicato:20-07-2015 14:54
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:27

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ROMA – Ci sono la birra agricola e la Filiera della pesca della Valdaso, i carciofi di Montelupone e la Vernaccia di Serrapetrona, olio, frutta e Giardini Mediterranei, convegni e seminari: le Marche del settore primario, grazie al progetto di Agrinsieme, associazione che riunisce Copagri, Cia, Confagricoltura, Fedagri-Confocooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, raggiungono idealmente Expo 2015 attraverso un lungo elenco di iniziative previste San Benedetto, città individuata, con il suo Centro Agrolimentare Piceno, come presidio per l’Esposizione Universale.

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Il progetto è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa in Regione alla quale erano presenti gli esponenti di tutte le sigle che concorrono a formare Agrinsieme, affiancati dalla vice presidente, Anna Casini. San Benedetto, quindi, ospiterà una sorta di festival della produzione enogastronomica marchigiana concentrando in questi mesi – le iniziative sono partite già alla fine di giugno e dureranno sino ad inizio ottobre – il miglior mercato produttivo di cui le Marche sono artefici. “Il nostro obiettivo è quello di presentare i prodotti marchigiani, le aziende e la cultura agroalimentare che sta dietro la loro attività in una vetrina ampia, internazionale e di enorme valore, dimostrando inoltre come Expo abbia sì il proprio centro a Milano ma il sistema affondi le proprie radici in tutta Italia e il Centro di San Benedetto, grazie anche alle nostre iniziative, ne è un esempio evidente”, spiega Nevio Lavagnoli, coordinatore Agrinsieme Marche. “La sinergia creata da Agrinsieme tra organizzazioni agricole, cooperative e Regione è un modello di buone pratiche che portano risultati occasione importante anche per analizzare le questioni del settore primario dal punto di vista organizzativo ed associativo ma anche per massimizzare gli investimenti formare i protagonisti del comparto e permettere all’agricoltura marchigiana di continuare a distinguersi sugli scenari internazionali”, conclude Casini.


di Serena Tropea

Giornalista

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