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Rifugiati, Vanessa Redgrave: “Spiegate a Salvini quello che non sa”

"Sono sicura che la maggioranza degli italiani vuole proteggere le persone che soffrono a causa della guerra"

Pubblicato:20-06-2018 14:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:17

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ROMA – “Spero che Matteo Salvini voglia imparare, proprio come lo voglio io, e che qualcuno gli spieghi quello che non sa”: così l’attrice inglese Vanessa Redgrave, oggi a Roma per presentare il suo documentario ‘Sea Sorrow’ – ‘Il dolore del mare’ in occasione della Giornata mondiale del rifugiato.

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“Cosa spinge Salvini? Non sono una psicologa professionista” risponde Redgrave ai cronisti, a margine di una conferenza stampa, nella sede dell’Associazione stampa estera. “Spero solo che voglia imparare, come lo voglio io, e che qualcuno gli spieghi quello che non sa”. “Certo – continua l’attrice – mi oppongo totalmente rispetto a quello che dice”.

Nei prossimi giorni Redgrave sarà a Palermo, per incontrare il sindaco Leoluca Orlando. “Sto con lui e vado a dirgli grazie perché con il suo esempio di accoglienza sta rafforzando la democrazia” dice l’attrice-autrice. Convinta che “i sindaci del Sud e la maggioranza degli italiani credono nel rispetto della legge internazionale”.


Il riferimento è anche alla Convenzione Onu sullo statuto dei rifugiati, firmata nel 1951, dopo la fine della Seconda guerra mondiale. “Sono sicura che la maggioranza degli italiani vuole proteggere le persone che soffrono a causa della guerra” sottolinea Redgrave, 81 anni: “Questa maggioranza ora ha bisogno di una leadership; e se la leadership non fa cose giuste le faranno le persone”.

VANESSA REDGRAVE A ROMA PER ‘SEA SORROW’: ACCOGLIAMOLI

“È dalla capacità di accogliere i profughi che dipende la democrazia in Europa”: a parlare è Vanessa Redgrave, attrice inglese, oggi a Roma per presentare il suo documentario ‘Sea Sorrow’ – ‘Il dolore del mare’, che sarà proiettato per la prima volta in Italia nel pomeriggio.Secondo Redgrave, 81 anni, ospite dell’Associazione della Stampa estera in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, “non ci può essere speranza di democrazia se si lasciano morire le persone in mare, nel deserto, sotto i missili, le bombe o i colpi dei cecchini”.In ‘Sea Sorrow’, oggi in proiezione alle 18 a Roma, al cinema Giulio Cesare, Redgrave affronta il tema dei rifugiati condividendo anche il proprio passato e le proprie esperienze personali. “Avevo due anni quando chi fuggiva da Londra bombardata dai nazisti era accolto, anche ma non soltanto perché lo chiedeva il governo” ricorda l’attrice-autrice.
Negli ultimi quattro anni, dopo lo shock di Alan Kurdi, il bimbo siriano divenuto un simbolo del dramma dei profughi, Redgrave si è impegnata in una campagna di raccolta fondi sotto il segno della solidarietà.
Il suo intervento, oggi, è però anche un monito alle classi dirigenti. “Quasi mai un governo rappresenta davvero un popolo” dice l’attrice. “Bisogna sempre distinguere tra governo e popolo, perché è raro che i governi si occupino dei bisogni dei popoli”.

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