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Amazon, e il sindacato ‘globale’ tira fuori il cartellino rosso

Anche il sindacato Uni Global Union prende posizione contro il colosso Amazon

Pubblicato:20-06-2018 13:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:17

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BOLOGNA – Tutti in piedi a sventolare un cartellino rosso per Amazon: “The whole Uni world congress, gathered in Liverpool, showed Amazon the red card for its operating model which is leading the race to the bottom”. Ovvero, l’intero congresso della confederazione di sindacati Uni global union, ieri a Liverpool, ha visto i delegati posare alzando al cielo dei cartelli rossi per contestare il “modello operativo” del colosso dell’e-commerce perchè fa da apripista ad una corsa al ribasso nelle condizioni di lavoro. E’ stato il numero due del ‘sindacatone’ (che ha sede in Svizzera e rappresenta 20 milioni di lavoratori di oltre 150 paesi in tutto il mondo), Alke Boessiger, a mettersi alla testa della contestazione contro le “Amazon’s anti-worker practices”, cioè le prassi che rendono dura la vita dei lavoratori.

In una sorta di ordine del giorno che accompagna la notizia della contestazione ad Amazon, rilanciata ieri dal sito e dai social del della Uni global union, il sindacato fa anche alcune richieste al colosso dell’e-commerce (bersaglio in Emilia-Romagna di un primo storico sciopero nel magazzino piacentino in occasione dell’ultimo Black friday): che paghi “la sua giusta quota di tasse e si comporti come un cittadino globale responsabile” e che “tratti i suoi lavoratori con rispetto, come umani, non come robot”.

(La foto è tratta dal sito di Uni Global Union)


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