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Giorgetti: “Conte non è figura di garanzia”. Il premier si arrabbia: “Gravissimo, lo dica in Cdm”

Il sottosegretario della Lega in un'intervista ha detto che Conte "non è una persona di garanzia" ma "espressione dei Cinque Stelle". Il premier sfida il leghista: "Parli in Cdm, non sui giornali"

Pubblicato:20-05-2019 09:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:29

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ROMA – “Vorrei chiarire che il presidente del Consiglio sin da quando è iniziata la competizione elettorale non si è assolutamente lasciato coinvolgere, sono sempre stato al di fuori della dialettica, non troverete mai una mia dichiarazione o posizione a favore dell’una o dell’altra parte politica”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in visita in centro Italia nelle zone del terremoto, in relazione a quanto dichiarato da Giancarlo Giorgetti, sottosegretario del Carroccio, in un’intervista alla Stampa: “Conte non è una figura di garanzia“.

“In questo ultimo rush finale la vis polemica e le reazioni emotive diventano più accese. Però attenzione, lo dico a tutti, quando la dialettica trascende fino a mettere in dubbio l’imparzialità del presidente del Consiglio: la cosa non è grave ma gravissima”, ha sottolineato.

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“Mio operato va messo in discussione in Consiglio dei ministri, no ad allusioni”

“Se si mette in dubbio l’operato del sottoscritto si indebolisce il governo e allora bisogna farlo con percorsi trasparenti: in consiglio dei ministri e poi in parlamento”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando a Borbona. “La grammatica costituzionale è chiara, noi siamo il governo del cambiamento che rifugge le opacità della vecchia politica. Non possiamo accettare allusioni, insinuazioni affidate alla stampa con una mezza intervista o con un mezzo video su Facebook. Chi mette in discussione l’imparzialità del presidente del Consiglio lo faccia assumendosi conseguentemente la responsabilità. Non possiamo dare un esempio davanti agli italiani di massima coesione dopo che in Consiglio dei ministri si è votato all’unanimità sul mio operato e poi pochi giorni dopo metterlo in discussione”, ha concluso.

GIORGETTI: CONTE NON PIÙ SUPER PARTES, M5S FA OPPOSIZIONE

“Conte ha cercato e cerca di interpretare un ruolo di mediazione che non può essere solo quello dei buoni sentimenti. La sensibilità politica lui non ce l’ha e quando lo scontro si fa duro ed è chiamato a scendere in campo fa riferimento alla posizione politica di chi lo ha espresso. Non ha i pregiudizi ideologici del mondo grillino. Ma lui non è una persona di garanzia. È espressione dei Cinque Stelle ed è chiamato alla coerenza di appartenenza”. Queste le parole che il sottosegretario Giancarlo Giorgetti (Lega) ha detto in un’intervista alla ‘Stampa’ dove spiega che questa “la situazione non può durare in eterno, si misura nel tempo e la lealtà viene messa a dura prova. Se l’atteggiamento come quello del M5S continua, nuoce alla capacità di dare risposte. È persino banale dirlo, in una squadra che affronta sfide così complesse o c’è affiatamento o i risultati non vengono più, anzi sono contro producenti per tutti”.

“Il consiglio dei ministri- aggiunge- era fissato per il decreto sicurezza ora siamo in surplace come nel ciclismo. Perché è nato all’ultimo momento il decreto famiglia e lo hanno messo come contrappeso o come ricatto contro Salvini. Questi sono bracci di ferro in chiave elettorale però c’è bisogno di affrontare i temi che servono agli italiani. La campagna elettorale a tanti non interessa”.

E conclude: “La verità è che oggi c’è un unico politico in circolazione: Salvini. Rispetto al nulla pneumatico degli altri non c’è alternativa. Puoi essere pro o contro Salvini ma faccio fatica a capire il progetto degli altri. Oggi la politica va dove la porta Salvini: solo lui ha scritto qualcosa in questa fase storica, altrimenti eravamo nel nulla cosmico”.

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