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Sea Watch, Salvini: “Comandante indagato? Avevo ragione”. I magistrati: “No a interferenze”

Il ministro dell'Interno attacca il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio e ribadisce: "I porti erano e rimangono chiusi. Le prefetture hanno l'ordine di negare sbarchi"

Pubblicato:20-05-2019 08:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:29
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ROMA – “Se c’è da sequestrare si sequestri, ma è un segnale pericoloso quello di far scendere altri immigrati perchè gli scafisti continuano a mettere altre donne e bambini in acqua”. Lo dice Matteo salvini a ‘Coffe break’ su La7.

“Il procuratore di Agrigento- aggiunge- ha imposto questa iniziativa senza avvisare il ministro che non ha dato nessuna autorizzazione? Se c’è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina chiunque agevoli gli sbarchi dovrà vedersela con la legge“. Quello di Agrigento è lo stesso “procuratore che mi ha denunciato per sequestro di persona. Quindi non gli sono di massima simpatia”.

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“Le navi pirata, illegali, una volta sequestrate devono essere messe nelle condizioni di non essere più utilizzate”. Già una volta la Sea Watch era stata fermata e poi era ripartita, quindi queste navi devono “essere messe nelle condizioni di non nuocere più”, dice ancora Salvini su La7.

“Comandante indagato? Avevo ragione”

“Ho visto che adesso il comandante” della Sea Watch “è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Meglio tardi che mai, vuol dire che avevo ragione da mesi e mesi a bloccare queste ong che aiutano i trafficanti di esseri umani. Fosse dipeso da me non avrei autorizzato alcun tipo di sbarco”. Così il vicepremier Matteo Salvini, arrivando a una iniziativa di Confartigianato. La nave, auspica il segretario della Lega, “deve essere messa in condizione di non operare più. A me basta che non faccia più traffico di esseri umani e che se qualcuno deve essere arrestato sia arrestato”.

“Porti erano e restano chiusi”

“L’indicazione del ministero dell’Interno a tutte le autorità e le prefetture è di negare qualsiasi porto e qualsiasi autorizzazione allo sbarco a chi arriva qui illegalmente. Era così ieri e sarà così domani”. Lo ribadisce Matteo Salvini,, arrivando a una iniziativa di Confartigianato, dove aggiunge: quella di ieri “è stata un’iniziativa della magistratura. Se la magistratura impone la sua legge ne prendiamo atto, speriamo che sia l’ultima volta. Questo sbarco è un incentivo all’immigrazione clandestina”.

CRISTINA ORNANO (AREADG): ESECUTIVO NON PUO’ INTERFERIRE

“Compito della magistratura è tutelare i diritti delle persone e i loro beni fondamentali, fra i quali in primis la salute, l’integrità fisica e la dignità, e svolgere ogni doverosa attività di indagine ogni qualvolta siano ravvisabili possibili notizie di reato”. Lo afferma, in una nota, il segretario di AreaDg, l’associazione delle toghe progressiste, Cristina Ornano.

“Nello svolgimento di tali compiti la magistratura è soggetta soltanto alla legge e alle verifiche interne previste dal sistema processuale. Pertanto- continua- all’esecutivo, in ossequio al principio della separazione dei poteri e dell’autonomia e indipendenza della magistratura, non è consentito interferire, limitare o porre veti all’azione della autorità giudiziaria nell’espletamento dei suoi doveri. Chiediamo perciò che la politica- conclude- rispetti le prerogative della magistratura e non effettui indebite invasioni di campo”.

TONINELLI: NON HO APERTO PORTI, HA AGITO MAGISTRATURA

“Il sottoscritto non ha aperto porte, non si aprono porte a chi non rispetta le convenzioni internazionali e il diritto del mare”. Interpellato sullo sbarco della nave Sea Watch, lo afferma oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli a Milano, a margine della sigla di un accordo a Palazzo Lombardia per per la realizzazione di ‘programmi di riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico e rigenerazione urbana. Ha sentito Salvini? No, risponde il ministro, “ero tranquillamente in famiglia, però mi sembra che la polemica l’abbia fatta solo Matteo“.

Sull’autorizzazione allo sbarco, Toninelli aggiunge, “si tratta di un’attività fatta esclusivamente dalla magistratura e come ben sa Salvini, chi ha gestito è stato lo stesso pubblico ministero di Agrigento”. Quindi, aggiunge, “nessuna polemica, andiamo avanti con lo stesso modello operativo contro chi sfrutta l’immigrazione clandestina”. Toninelli ribadisce di non veder motivo di polemica, ma poi, in riferimento al ministro dell’Interno, dice: “Ha certamente sbagliato ad attaccare il sottoscritto, avrebbe potuto farmi una chiamata“.

Sull’azione della Procura di Agrigento, il ministro dei Trasporti replica: “La magistratura è indipendente, io non esprimo commenti”. Parlando di violazioni, aggiunge infine: “Ben venga il sequestro del mezzo, e lo gestisce la magistratura attraverso la Guardia di finanza, e non la Guardia costiera”.

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