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Sicurezza. Alfano invia altri militari per presidiare le città

"Strategia di sicurezza del Paese che considera prioritario il presidio fisico del territorio, ma abbiamo anche investito nel presidio tecnologico"

Pubblicato:20-05-2016 15:59
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:45

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ROMA  – Altri militari in arrivo per tenere ‘presidiati’ gli obiettivi sensibili in diverse città. In totale, un ‘rinforzo’ di 750 soldati per varie province d’Italia deciso dal Consiglio dei ministri degli inizi di maggio. Ne ha parlato, l’altro ieri alla Camera, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, in risposta ad una interrogazione di Vincenzo Garogaolo (Ap) facendo il punto sull’operazione “Strade sicure” che ha spedito 7.050 militari in 51 province (1.500 ‘assegnati’ al Giubileo). E ora, nel Consiglio dei ministri dei primi di maggio, si è deciso che altri 750 “andranno a coprire una serie di province implementando le dotazioni già esistenti”: 25 a Bergamo, 15 a Bologna, 25 a Bolzano, 15 a Catania, 55 a Firenze, 20 a Genova, 15 a Imperia, 100 a Milano, 60 Napoli, 30 a Palermo, 15 a Pisa, 250 a Roma, 45 a Torino, 10 a Udine, 30 a Varese, 40 a Venezia.

“Questo fa parte di una strategia di sicurezza del Paese che considera prioritario il presidio fisico del territorio, ma abbiamo anche investito nel presidio tecnologico” e negli equipaggiamenti delle Forze dell’ordine, ricorda Alfano. Quanto all’impiego dei soldati, a loro è affidata la “vigilanza degli obiettivi fissi: non girano per le nostre città armati, non danno la sensazione di una militarizzazione delle città ma consentono la liberazione di risorse e di energie delle forze dell’ordine, che erano prima a presidiare le postazioni fisse e gli obiettivi sensibili”. In questo modo poliziotti, finanzieri e Carabinieri possono “fare pattugliamento del territorio”.


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