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Non solo sci e terme, la montagna si riscatta

Tutto ruota attorno alla promozione del "Distretto turistico del benessere", progetto di valorizzazione che punta a rinnovare l'offerta dell'Alto Appennino

Pubblicato:20-05-2016 14:47
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:45

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BOLOGNA – C’erano una volta il Corno alle scale. E c’erano una volta le Terme di Porretta. C’erano e, seppure tra mille difficoltà, ci sono ancora, ma attorno a queste due realtà si sta cercando di costruire un contesto capace di attrarre flussi turistici 365 giorni all’anno. Del resto, il turismo può essere la chiave per il rilancio dell’economia di un territorio segnato dalla crisi e dal ridimensionamento di Saeco. Ne è convinta il sindaco di Porretta, Elena Torri, presidente dei Comuni dell’Unione Alto Reno, auspicando anche che gli ex Saeco che hanno scelto la strada della mobiltà volontaria possano reinvestire la buonuscita garantita da Philips in attività turistiche sul territorio. Per quanto li riguarda gli enti locali, assieme a Bologna Welcome, Ascom e alla neonata start-up ‘Viviappennino’ cercheranno di attirare più turisti possibili sulla montagna bolognese, anche sfruttando il traino del riconoscimento attribuito alla vicinissima Pistoia, capitale italiana della cultura 2017.

Tutto ruota attorno alla promozione del “Distretto turistico del benessere”, un progetto di valorizzazione e promozione turistica che punta a rinnovare l’offerta turistica dell’Alto Appennino identificato come ‘Le vette del ben stare’. Una realtà complessa dove ci sono le terme, c’è la neve, ma anche tante altre cose, dai paesaggi mozzafiato al buon cibo, alle opportunità di relax, dai percorsi storici (lungo la Linea Gotica) e a quelli destinati agi amanti del ciclo-turismo, passando per il cinema, la musica e, naturalmente, l’enogastronomia. Messi a punto i prodotti, avviato il portale (www.viviappennino.com), è già iniziata anche la commercializzazione: i prossimi appuntamenti promozionali saranno al Castello di Ferrara e al Dynamo Camp in programma a fine mese a San Marcello Pistoiese.

“Unire Bologna all’Appennino, meta ideale per un turismo ‘slow’ in cerca di relax, può essere un vantaggio anche per la città. Noi ci siamo e faremo tutto il possibile”, assicura il presidente di Bologna Welcome, Celso De Scrilli. “Il Corno alla scale deve diventare per Bologna quello che il Cimone è per Modena. In passato sono stati fatti degli errori, opra si può rimediare. Un’operazione di questo tipo può consentire alla montagna di continuare a vivere”, afferma Torri. “Con questo progetto si vuole rispondere alla crisi del turismo in Appennino, valorizzando anche il legame con la Toscana, Pistoia e la Porrettana, anche attraverso il ‘progetto dei progetti’, la Transappenninica lungo il percorso della ferrovia Porrettana”, aggiunge Daniele Giacobazzi, coordinatore dell’Unione Alto Reno. “Il turismo può consentire a questo territorio di farcela. Fare impresa turistica è possibile- scandisce Torri- aprire delle aziende legate alla manifattura da noi è più difficile e dipende dalle scelte del governo: se non c’è un vantaggio economico e fiscale è impossibile. Io me lo auguro, ma l’esperienza della Saeco ci insegna che fare impresa da noi deve essere conveniente. Io però sono positiva, perchè credo che quello che abbiamo da offrire sia talmente bello che debba solo essere scoperto”.


di Vania Vorcelli, giornalista professionista

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