NEWS:

Sudafrica, proteste e scontri: Ramaphosa rientra da Londra

Secondo i media locali, alcuni giovani hanno anche saccheggiato negozi, sfasciato vetrine e dato alle fiamme auto.

Pubblicato:20-04-2018 15:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:47

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Sono degenerate in scontri con le forze dell’ordine le proteste a Mahikeng, nel nord-ovest del Sudafrica, dove centinaia di persone da ieri sono in piazza a manifestare contro la mancanza di servizi pubblici e la corruzione nelle istituzioni.

Come riferisce la stampa locale, dopo una notte di disordini, la polizia era riuscita a riportare la situazione alla normalita’, ma da poco sembra che i tumulti siano ripresi e che le forze dell’ordine abbiano reagito utilizzando gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Sarebbe gia’ arrivato intanto a Mahikeng il presidente Cyril Ramaphosa, per “tendere una mano alla cittadinanza”.


Il presidente nella serata di ieri aveva lasciato d’urgenza Londra – dove stava partecipando al Summit dei Paesi del Commonwealth – in ragione dell’aggravarsi delle tensioni a Mahikeng. “Faccio appello alla calma e al rispetto delle leggi”, ha detto Ramaphosa attraverso i social network, chiedendo poi alla popolazione di esprimere le proprie rivendicazioni “in modo pacifico e non con la violenza e l’anarchia”.

Il capo di Stato ha incoraggiato anche la polizia “a esercitare il massimo controllo nell’esercizio delle proprie funzioni”

A scatenare la rabbia dei cittadini, la morte di due persone a inizio settimana, decedute pare dopo che le erano state rifiutate le cure in una clinica dove medici e infermieri stavano scioperando. Il movimento di protesta chiede ora le dimissioni del presidente della provincia, Supra Mahumapelo, accusato di corruzione e malagestione dei servizi pubblici.

Secondo i media locali, alcuni giovani hanno anche saccheggiato negozi, sfasciato vetrine e dato alle fiamme auto.
La polizia ha arrestato almeno 23 persone.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it